I migliori film di Vittorio Gassman

Cinema

Da "Riso amaro" a "C'eravamo tanto amati", i migliori film di Vittorio Gassman, uno degli attori più rappresentativi del cinema italiano

Sono oltre 110 i film girati da Vittorio Gassman, stella assoluta del cinema internazionale. Uno dei più grandi attori del Novecento, regista, sceneggiatore e scrittore italiano, protagonista anche in teatro e tv. Era soprannominato “Il Mattatore” ed è parte integrante della cultura italiana. Ha vinto un Leone d’oro alla carriera nel 1996, è stato premiato al Festival di Cannes il premio come miglior interpretazione maschile per “Profumo di donna” e ben 13 David di Donatello escludendo i premi alla carriera avuti nel corso degli anni. Prima Grande Ufficiale e poi Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, Vittorio Gassman è considerato uno dei più rappresentativi attori italiani e volto della straordinaria commedia all’italiana. Si è distinto per le sue indiscussi doti ma anche per la sua professionalità, versatilità e magnetismo. Il suo debutto teatrale è nel 1943 nella “Nemica” di Dario Niccodemi, mentre al cinema il suo primo film è “Incontro con Laura” del 1945, pellicola andata perduta. Il primo film superstite è “Preludio d’amore” dell’anno successivo. Furono Mario Monicelli, Dino Risi ed Ettore Scola, i registi che lavorarono con lui in maniera particolarmente prolifica e cambiarono radicalmente la sua carriera. Questi i migliori film di Vittorio Gassman: 

  • Riso amaro
  • L'armata Brancaleone
  • I soliti Ignoti
  • La grande guerra
  • Il sorpasso
  • Profumo di donna
  • C'eravamo tanto amati

Riso amaro

Un film-manifesto di Giuseppe De Santis con Silvana Mangano e Vittorio Gassman. Racconta il faticoso lavoro nelle risaie vercellesi attraverso una sorta di docufiction sulle condizioni delle mondine. Vittorio Gassman interpreta Walter, seduttore, parassita, ladro e stupratore in un contrasto tra il suo bel volto e il ruolo che riveste. Il film ha ricevuto una candidatura ai Premi Oscar 1951 per il miglior soggetto ed è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare.

L’armata Brancaleone

Film diretto da Mario Monicelli nel 1966, ha vinto tre Nastri d’Argento ed è considerato un autentico capolavoro del cinema italiano. Vittorio Gassman interpreta Brancaleone da Norcia, figlio di conti caduti in disgrazia, allevato da un’orsa fino ai dodici anni, perché abbandonato dalla madre in un bosco in seguito ad un secondo matrimonio. Mosso da eroici principi, viaggia attraverso l’Italia per trovare fanciulle da difendere e ingiustizie da risolvere, sperando così di acquisire dignità e onore. L’impatto del film è stato tale che, negli anni, lo stesso titolo della pellicola è diventato sinonimo di impresa abborracciata, improbabile, mal organizzata, in linea con l’atteggiamento pressapochista di taluni italiani. 

I soliti ignoti

Nel 1958 Mario Monicelli dà vita a “I soliti ignoti”, il caposcuola di un filone cinematografico che ha segnato la storia del nostro Paese. Ha conquistato due Nastri d’Argento e una candidatura ai Premi Oscar 1959 come miglior film straniero. È stato inserito nella lista dei 100 film italiani da salvare. L'idea di base è tratto dalla novella “Furto in una pasticceria” nell'antologia Ultimo viene il corvo di Italo Calvino. Nel film oltre a Vittorio Gassman un cast straordinario composto da Marcello Mastroianni, Totò, Carla Gravina, Renato Salvatori, Claudia Cardinale e i “generici” Tiberio Murgia, Memmo Carotenuto, Carlo Pisacane. Gassman interpreta il pugile balbuziente, Peppe Er Pantera, segnato dalla vita e propenso come pochi all’arte dell’arrangiarsi. Nel film offre un registro dialettale variegato, dal romano al lombardo, mettendo in mostra un repertorio magistrale.

La grande guerra

Film vincitore del Leone d’Oro a Venezia e candidato agli Oscar come miglior film straniero, “La grande guerra” di Mario Monicelli racconta la storia d’Italia negli anni della Prima Guerra Mondiale. I personaggi di Gassman (il milanese Busacca) e Alberto Sordi (il romano Jacovacci) rappresentano gli uomini coinvolti in un contesto fuori dalla loro portata. Costretti a partecipare alla guerra nonostante siano privi di ideali politici e valore militare. 

Il sorpasso

Nel 1962 Dino Risi dirige “Il sorpasso”, film manifesto dell’Italia degli ‘60. Vittorio Gassman è Bruno Cortona caratterizzato dalla sua Lancia Aurelia con irriverenza e sfrontatezza. Accanto c’è Roberto, interpretato da Jean-Louis Trintignant, troppo giovane e riflessivo per poter apprezzare le doti di Bruno. Il finale tragico è quasi presagio degli eventi che caratterizzeranno gli anni a venire e di una generazione che ha scelto di rischiare senza motivo. 

Profumo di donna

Vincitore della Palma d’Oro per la migliore interpretazione maschile, Vittorio Gassman è il protagonista di “Profumo di donna”, film diretto da Dino Risi. L’attore interpreta il Capitano Fausto Consolo rimasto cieco a causa di un’esplosione accidentale. Ai premi Oscar 1976 ricevette due nomination come miglior film straniero e migliore sceneggiatura non originale.

C'eravamo tanto amati

Ettore Scola dirige Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Stefano Satta Flores, Stefania Sandrelli e Giovanna Ralli ironica ma al contempo dolorosa nel film “C’eravamo tanto amati” che esprime la disillusione degli italiani costretti a fare i con i sogni infranti di una gioventù sempre più lontana e impreparata agli imminenti anni di piombo. Il film racconta la storia dei tre partigiani Gianni, Antonio e Nicola che dopo anni si ritrovano. Il personaggio di Gassman (Gianni Perego) è pragmatico e tradisce la fiducia di Antonio pur di conquistare la sua fidanzata Luciana. 

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