Con Zhao Tao, Diao Yinan e Feng Xiaogang, arriva al cinema "I figli del fiume giallo", l'ultima opera del regista cinese Jia Zhangke
Arriva al cinema "I figli del fiume giallo", l'ultimo film di Jia Zhangke figura portante della 'sesta generazione' del cinema cinese. Leone d’Oro nel 2006 con Still Life e poi pluripremiato, in Concorso a Cannes 71, grande osservatore della Cina che si affaccia al XXI secolo, il regista ha scelto di ambientare la sua ultima pellicola all’alba del millennio, nel 2001, nella città mineraria di Datong, dove vive una ex ballerina di nome Qiao, innamorata di Bin, un gangster locale. Durante un combattimento con alcune gang rivali Qiao spara per proteggere Bin e viene perciò condannata a cinque anni di prigione. Al termine della detenzione si mette alla ricerca di Bin per provare a cominciare tutto da capo. Ma le cose sono cambiate. Una storia d'amore che copre due decenni di storia che si trasforma in una riflessione sullo spazio e sul tempo, radicata nella storia. Nel cast Zhao Tao, Diao Yinan e Feng Xiaogang.
La trama e gli elementi di "I figli del fiume giallo"
Jia Zhangke mette nella stessa dimensione gli ultimi ricordi del vecchio mondo con la violenza della ricchezza facile, i traffici illeciti, la corruzione e la malavita. L'ennesima prova di grande spessore del regista che anche in questo caso mette in chiaro i rischi del progresso che possono colpire il suo Paese. Per farlo utilizza elementi e ambienti presenti in altre opere. In "I figli del fiume giallo" sono infatti presenti la diga delle Tre Gole sullo Yangtse, un misterioso oggetto volante, l’ossessione per la musica pop e i balli di gruppo. Tre segmenti ambientati in tre anni (2001, 2006 e 2018) e in due luoghi (Datong nello Shanxi e Fengjie nella regione di Chongqing e delle Tre Gole), che rappresentano altrettanti rimandi a momenti precedenti della filmografia di Jia. Al 2001 di Unknown Pleasures - ambientato a Datong - segue il 2006 di Still Life - ambientato a Fengjie - con situazioni e personaggi che ritornano sotto vesti solo lievemente differenti. Il regista racconta e analizza così il passaggio verso una modernità che quasi lo spaventa attraverso il personaggio di Zhao Qiao, una donna interpretata da sua moglie Zhao Tao.
Le opere di Jia Zhangke
“I figli del fiume giallo” è il nono lungometraggio di Jia Zhangke e come tutte le sue opere analizza la Cina odierna ispirandosi al cinema europeo da lui sempre apprezzato. Tra i suoi punti di riferimento ci sono la nouvelle vague francese rappresentata da Godard e Bresson e il neorealismo italiano di De Sica e Pasolini. Tra i film più importanti della sua carriera ci sono Platform (2000); Unknow pleasures (2002); The World - Shijie (2004); Still life (2006), Leone d'oro alla Mostra del cinema di Venezia; 24 City (2008) eil documentario Yuu (2011). Nel 2013 ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura per il film “Il tocco del peccato”, premio per la migliore sceneggiatura al Festival di Cannes. L’attrice protagonista di “I figli del fiume giallo” è Zhao Tao, moglie e vera e propria musa del regista. Nel 2011 ha recitato nel ruolo della protagonista nel film “Io sono Li” di Andrea Segre. Per la sua interpretazione ha vinto il David di Donatello come migliore attrice protagonista.