I cinque migliori film di Sylvester Stallone. Da "Rocky" a "Cop Land", le più belle pellicole cinematografiche interpretate dall'attore
Sylvester Stallone è nato a New York il 6 luglio del 1946. Una lunga carriera la sua, iniziata nel 1969 con dei ruoli minori, fino ad arrivare a dei veri e propri classici del cinema mondiale, realizzati come attore, sceneggiatore, regista e produttore. Stallone ha vissuto il cinema a 360°, divenendo un’icona globale. Dalle pellicole puramente action ad altre ricche di personaggi analizzati a fondo, drammatici e complessi. Un divo che si è creato da solo, prendendo parte a ben 68 film, dei quali ecco i migliori cinque.
- Rocky
- Rambo
- Cobra
- Cop Land
- Creed
Rocky (1976)
Rocky rappresenta l’inizio di tutto per Stallone. Un incontro tra Muhammad Ali e il semisconosciuto Chuck Wepner, sorprendentemente difficoltoso per il campione, gli diede l’ispirazione per scrivere il copione che gli ha letteralmente cambiato la vita. Una storia nota a chiunque e un protagonista per il quale è impossibile non tifare. Il riscatto dalla strada e la voglia ripartire anche quando la vita sembra ormai indirizzata in maniera irreversibile.
Rambo (1982)
Rambo è il secondo personaggio iconico di Stallone, quello che non lo lascerà mai, come Rocky. L’America non smetterà mai di narrare il Vietnam e, delineando il dramma di John Rambo, Stallone trova il modo di farlo a modo suo. Un film che mostra i muscoli ogni volta che ne ha la possibilità, esaltando il pubblico con scene divenute cult. Al tempo stesso però non teme di incidere sul tema della depressione e degli ideali traditi. Un prodotto astuto che si regge in equilibrio tra due anime.
Cobra (1986)
Cobra non è il miglior film di Stallone da un punto di vista tecnico, estetico o di scrittura. È però degnamente figlio del suo tempo. Un action profondamente violento, uscito in sala nel 1986, con il potenziale per creare un’icona cult come Rambo. Spettacolare e violento, fin troppo, dando in pasto ai fan un B-Movie eccessivo in ogni suo aspetto, seppur limitato da un montaggio selvaggio e l’ego indomabile del protagonista, allora all’apice della carriera.
Cop Land (1997)
Stanco e appesantito, ingrassato di 30 kg per il ruolo dello sceriffo Freddy Heflin, Stallone si ritrova a vestire gli abiti di un perdente, un disilluso, la cui vita è ferma nella cittadina di Garrison, particolarmente ricca di poliziotti di New York, quasi tutti corrotti. Si muove, lento e sordo da un orecchio, nella melma che lo sovrasta, senza però realmente agire, fin quando una scoperta non lo ridesta dal suo sonno, in una pellicola di James Mangold con Ray Liotta, Robert De Niro e Harvey Keitel.
Creed (2015)
Stallone non ha mai realmente detto addio a Rocky. Dopo svariati tentativi ha compreso che per rivitalizzare questa storia, portandola allo step successivo e ispirando le nuove generazioni, avrebbe dovuto passare il testimone. Ha trovato la giusta via narrativa per creare un ponte col passato, facendo un passo indietro e regalando al suo pubblico un Rocky tragico, ancora in grado di emozionare, seppur giù da quel ring. Un prodotto eccellente, che regala scene tecnicamente eccelse, da vedere e rivedere, con un ottimo Michael B. Jordan, pronto a dare credibilità sportiva al suo Adonis, sulle cui spalle giace il peso di un mito.