La serie tv britannica Life on Mars sarà riadattata per il pubblico cinese. Ma da Il matrimonio del mio migliore amico a What Women Want, non è la prima volta che un prodotto occidentale viene rifatto in Cina.
di Marco Agustoni
Siamo abituati al fatto che l’industria televisiva e cinematografica statunitense produca remake su remake, tanto di vecchi film o serie tv statunitensi, quanto di prodotti esteri (giusto per citare un paio di esempi di questa seconda casistica, basti pensare alle versioni a stelle e strisce del film coreano Old Boy o della serie tv israeliana Hatufim, diventata Homeland). La notizia balza di più all’occhio quando si tratta di remake prodotti in Cina.
Eppure accade, come dimostra l’annuncio di questi giorni di un remake cinese della serie tv britannica Life on Mars, che fra l’altro era già stata rifatta (per l’appunto) negli USA. A produrre la versione cinese dello show sarà il Phoenix Entertainment Group di Pechino, che sta già collaborando al progetto con la BBC.
In Life on Mars, un detective della polizia di Manchester dei “giorni nostri” (ma ormai si parla già di più di dieci anni fa) si ritrovava sbalzato come per magia nel 1973, costretto ad adattarsi a uno stile di vita e a metodi di indagine che gli appaiono come antiquati. Una sorte analoga toccava all’ispettore della polizia di New York del remake a stelle e strisce. Altrettanto toccherà presumibilmente al loro collega di Pechino nella versione cinese.
Non ci si dovrebbe però stupire più che tanto per la notizia, perché non è certo la prima volta che in Cina si realizza un remake di un prodotto occidentale. Si dice che a dare il via al trend sia stato, nel 2008, Connected, remake di Cellular, action thriller con Kim Basinger, Jason Statham, Chris Evans e William H. Macy, in cui dei poliziotti corrotti rapivano una donna e le distruggevano il telefono cellulare, per impedirle di chiamare aiuto.
L’anno successivo è la volta di un remake “d’autore”: il regista cult Zhang Yimou (Lanterne rosse, La foresta dei pugnali volanti) dirige infatti Sangue Facile, un suo personale e bizzarro riadattamento di Blood Simple – Sangue facile, pellicola d’esordio dei fratelli Coen, trasportando i protagonisti della vicenda dal Texas alla provincia cinese del Gansu.
Se nel 2000 Mel Gibson riusciva a leggere nel pensiero delle donne e capire quello che volevano in What Women Want, per poi votare il suo cuore a Helen Hunt, nella pellicola del 2011 con lo stesso titolo, ma girata a Hong Kong, sono i veterani Andy Lau e Gong Li a finire inevitabilmente per innamorarsi.
Stesso destino tocca nel 2012 a Kate Hudson e Anne Hathaway, protagoniste di Bride Wars – La mia migliore nemica, che devono cedere il passo alle colleghe cinesi Ni Ni e Angela Baby. A loro il compito di interpretare nel remake cinese la parte di due amiche decise a competere per stabilire quale riuscirà a organizzare il ricevimento nuziale migliore. Sempre in tema di matrimoni, nel 2016 è la volta de Il matrimonio del mio migliore amico, classica romantic comedy con Julia Roberts, Cameron Diaz, Dermot Mulroney e Rupert Everett, trasposta anch’essa per il mercato cinese.
Questi sono gli esempi più eclatanti, ma è probabile che presto i titoli citati saranno in buona compagnia e che i remake cinesi saranno sempre più frequenti e numerosi. E chissà che un giorno non sentiremo parlare di un riadattamento Made in China di una pellicola di Matteo Garrone o di Checco Zalone…