Da «Vieni avanti cretino» del 1982 a «Bellifreschi» del 1987. In mezzo, il cult «L’allenatore nel pallone», forse il film più conosciuto con l’attore pugliese
Le ultime generazioni lo conoscono soprattutto come il Nonno Libero di «Un medico in famiglia», fortunata serie televisiva per tutte le età. In realtà, però, Lino Banfi è stato uno dei grandi protagonisti della commedia italiana degli anni Ottanta. Ecco, di seguito, i suoi cinque film da recuperare.
Vieni avanti cretino
Commedia italiana del 1982, «Vieni avanti cretino» racconta la storia del goffo e imbranato Pasquale Baudaffi, che - uscito di prigione grazie a un'amnistia - inizia a cercare lavoro aiutato dal cugino Gaetano (Franco Bracardi). E che, però, data la sua indole «molle», finisce soltanto per trovarsi al centro di equivoci a non finire. Da notare, il titolo: esplicito omaggio alla famosa battuta dei fratelli De Rege, e alla tradizione dell'avanspettacolo italiano in generale. Non a caso, molti degli sketch proposti nella pellicola sono veri e propri classici dell’avanspettacolo.
Pappa e ciccia
Pellicola in due episodi del 1983 diretta da Neri Parenti, che vede dividersi la scena due fuoriclasse della commedia all’italiana: Lino Banfi appunto, e Paolo Villaggio. Se nel primo il protagonista è l’attore pugliese (con Villaggio che interpreta in un cameo un’esilarante infermiera tedesca), nel secondo è il caratterista genovese ad avere un ruolo di primo piano (con Banfi che restituisce il favore e fa una piccola parte come capitano d’aereo).
Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio
Sempre nel 1983, l’attore partecipa alla pellicola «Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio», sotto la direzione di Sergio Martino. Anche in questo caso il film è diviso in due episodi, «Il pelo della disgrazia» e «Il mago», incentrati entrambi sul tema dell’occulto, con protagonisti rispettivamente Banfi e Johnny Dorelli. Tra i due, è sicuramente il primo ad avere una maggiore fortuna, anche solo per la scena cult del rito vodoo pugliese nella vasca da bagno.
L’allenatore nel pallone
L’anno successivo, ancora diretto da Sergio Martino, Banfi è il protagonista di «L’allenatore nel pallone», con tutta probabilità il suo film più conosciuto. Qui l’attore interpreta il leggendario Oronzo Canà, mediocre allenatore ingaggiato alla Longobarda dal presidente Borlotti, che - per meri motivi economici - vuole far retrocedere la squadra in Serie B. Complici le sue battute al limite del demenziale (da «Sarò muto come un pesce... che si è operato alle corde vocheli» a «Tutti gli allenatori del mondo più o meno usano le stesse formazioni, c'è 4-5-1 o 4-4-2, io invece uso una cosa diversa: il 5-5-5»), il film negli anni è diventato un vero e proprio cult, grazie anche alle numerose comparse di reali protagonisti del campionato di calcio italiano degli anni Ottanta.
Bellifreschi
Nel 1987 Banfi torna in coppia. Con Christian De Sica con cui divide la scena in «Bellifreschi» di Enrico Oldoini. Qui, i due interpretano la parte di Tom e Jerry, due sfortunati cantanti jazz che sognano la gloria e il mondo dello spettacolo ma non riescono a trovare un alcun ingaggio degno di questo nome. La pellicola si potrebbe quasi definire un remake di «A qualcuno piace caldo» di Billy Wilder, tanti sono i riferimenti legati alla commedia americana con Marilyn Monroe e Tony Curtis. Guardata, tra l’altro, dagli stessi protagonisti in videocassetta, nella villa del miliardario Frank Santamaria (Lionel Stander).