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Paolo Sorrentino, i suoi 5 migliori film

Cinema sky atlantic

In attesa di “The New Pope”, la nuova serie tv coprodotta da Sky e HBO, vediamo quali sono i 5 migliori film di Paolo Sorrentino

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Regista, sceneggiatore, scrittore, vincitore di un Oscar, un Golden Globe, cinque David di Donatello, otto Nastri d’argento e numerosi altri premi: Paolo Sorrentino è, senza dubbio, uno dei personaggi più interessanti - e premiati - del cinema italiano degli anni 2000. Ha diretto film per la tv, per il cinema, cortometraggi, spot pubblicitari e anche la fortunata serie tv targata Sky e HBO “The Young Pope”, con protagonista Jude Law nei panni del Pontefice e un cast stellare tra cui spiccano Diane Keaton e Silvio Orlando. Mentre si gira il seguito della serie, “The New Pope”, facciamo un breve viaggio all’interno della produzione cinematografica di Paolo Sorrentino e ai suoi migliori film.

  • L’uomo in più
  • Le conseguenze dell’amore
  • Il divo
  • This must be the place
  • La Grande Bellezza

L’uomo in più (2001)

Il primo lungometraggio di Paolo Sorrentino è anche uno dei più apprezzati dai fan del regista e dalla critica. Con “L’uomo in più”, Sorrentino inizia un sodalizio artistico con Toni Servillo, che sarà il protagonista della maggior parte dei suoi film. Servillo è Antonio Pisapia, un calciatore famosissimo ma introverso, e Tony Pisapia, un cantante di musica leggera egocentrico e cinico. Il personaggio del calciatore triste e malinconico è ispirato ad Agostino Di Bartolomei, centrocampista della Roma morto suicida nel 1994, mentre il cantante Tony Pisapia è ispirato a Franco Califano. Con “L’uomo in più”, Sorrentino vince il Nastro d’argento come miglior regista esordiente e 2 Ciak d’oro.

Le conseguenze dell’amore (2004)

Tre anni dopo, Paolo Sorrentino torna a lavorare con Toni Servillo nel suo secondo film, “Le conseguenze dell’amore”. La pellicola viene presentata al Festival di Cannes e riscuote ancora più successo della precedente. La storia è quella di Titta Di Girolamo, un uomo che vive in un albergo di Lugano senza avere quasi contatti con gli altri. Ogni settimana si inietta una dose di eroina e due volte a settimana trasporta del denaro per conto di Cosa Nostra, depositandolo in una banca. Il film vince 5 David di Donatello e 3 Nastri d’argento e conferma Paolo Sorrentino come uno dei nomi più interessanti del nuovo cinema italiano.

Il divo (2008)

Con “Il divo”, Paolo Sorrentino comincia a occuparsi delle biografie di personaggi politici e dirige un film sulla vita di Giulio Andreotti. Il protagonista è il “solito” Toni Servillo, nei panni di uno dei personaggi politici più influenti della storia del nostro Paese. Andreotti viene raccontato senza filtri e viene messa in evidenza la grande sete di potere che ha sempre caratterizzato l’ex senatore democristiano. Il film vinse il Premio della Giuria a Cannes e venne accolto molto positivamente sia dalla critica che dal pubblico. Pur essendo una pellicola molto “italiana”, “Il Divo” fu apprezzato molto anche all’estero.

This must be the place (2011)

E, sulla scia del successo internazionale de “Il Divo”, Paolo Sorrentino gira il suo primo film interamente in lingua inglese, “This must be the place”, con protagonista Sean Penn, nei panni di una rockstar in pensione. Cheyenne, questo il nome dell’artista, ha scelto di esiliarsi nella sua casa di Dublino ma si veste e si trucca ancora come quando si esibiva sui palchi di mezzo mondo. Il titolo del film si ispira all’omonima canzone del 1983 dei Talking Heads e le musiche sono state scritte proprio da David Byrne. “This must be the place” ha vinto sei David di Donatello e incassa circa 6 milioni di euro.

La Grande Bellezza (2013)

Toni Servillo torna a essere protagonista del film che ha permesso a Paolo Sorrentino di aggiudicarsi l’Oscar. “La Grande Bellezza” viene presentato al Festival del Cinema di Cannes nel 2013 e viene accolto con grande entusiasmo soprattutto dalla critica e dal pubblico internazionale. Roma vista attraverso gli occhi di Jep Gambardella (Servillo), scrittore 65enne cinico e disincantato. Oltre a vincere l’Oscar come miglior film straniero, “La Grande Bellezza” si è aggiudicato un Golden Globe, un premio BAFTA, 9 David di Donatello, 4 European Film Awards, 5 Nastri d’argento e numerosi altri riconoscimenti internazionali.