Moschettieri del re: Intervista a Matilde Gioli, ancella della regina Margherita Buy

Cinema

Paolo Nizza

Distribuito da Vision Distribution, Moschettieri del re-La penultima missione arriva al cinema il 27 dicembre. Per l'occasione abbiamo intervistato la bellissima e bravissima Matilde Gioli che potrete ammirare e ascoltare, (insieme al regista del film Giovanni Veronesi) anche domenica 23 dicembre all'interno del programma Il Cinemaniaco Incontra,  in onda su Sky Cinema Uno alle 20:35

"Considero che la cosa più importante, per fare bene il lavoro di attore o di attrice, sia l’atteggiamento verso il regista. Con lui penso che debba esistere una specie di transfert: l’attore deve capire quello che il regista si aspetta e a questo punto gli basterà seguire quella prima intuizione, una specie di impulso. Il segreto è nel lasciarsi andare."

Sono parole di Claudia Cardinale. E paiono scritte per Matilde Gioli e Giovanni Veronesi. La complicità fra attrice e regista si percepisce immediatamente. Spesso ritorna il nome di Giovanni nelle risposte della Gioli e anche durante il programma Il Cinemaniaco Incontra, l'intesa tra i due risulta magica. Matilde, al netto di una carriera iniziata con il folgorante esordio in Il Capitale Umano, pare l'incarnazione del verbo to play che in inglese significa recitare, ma anche giocare, partecipare. Per questo, quando ti guarda con quelli occhi azzurri, che sembrano usciti da una poesia di Arthur Rimbaud, te la immagini lanciata al galoppo, con il corpo imprigionato in uno scomodo ed elegante costume, pronta a baciare appassionatamente Pierfrancesco Favino, ma anche a reggere il pitale alla regina Margherita Buy.  Sarebbe stato facile trasformare il personaggio dell'ancella Olimpia in un'esile e stereotipata figurina. Ma Matilde Gioli riesce a dare dignità e profondità a un personaggio solo in apparenza vacuo e tontolone.

Qual è la prima cosa a cui hai pensato, quando ti hanno proposto di recitare in Moschettieri del Re?

"Quando Giovanni Veronesi me lo ha detto, all’inizio ho pensato si trattasse di uno scherzo. Poi ho realizzato che il regista faceva sul serio e ho provato una grande gioia perché ho sempre sognato di recitare in un film in costume. E quindi grazie a questa pellicola ho potuto fare un viaggio nel tempo e vivere in un’epoca e in un mondo che avevo conosciuto solo attraverso i libri."

Come ti sei preparata per interpretare il ruolo di Olimpia, l’ancella della Regina Maria D’Austria interpretata da Margherita Buy

"Sul set Giovanni mi dava delle indicazioni quando avevo una gestualità o delle espressioni un po’ troppo contemporanee. A parte questo, ho capito subito come Veronesi voleva che io interpretassi questo personaggio. Recitare a fianco di Margherita Buy, mi ha aiutato molto, perché e una regina eccezionale. Inoltre indossare quei costumi cosi scomodi facilitava l’immedesimazione."

So che grazie a Moschettieri del re, hai imparato ad andare a cavallo

"Sì, sono letteralmente impazzita per i cavalli. Già dalle prime lezioni ho capito che sarebbe stato qualcosa di rivoluzionario. Durante le riprese mi sono proprio fatta prendere dalla foga  e sono stata molto spericolata. Tant’è che, anche nelle scene più pericolose, non ho quasi mai usato la controfigura Ora sto usando l’andare a cavallo come terapia. D'altronde ormai si stanno diffondendo sia l’ippoterapia sala la Pet Therapy. Io, poi, ho da sempre un rapporto speciale con gli animali."

Come è stata la scena del bacio con Pierfrancesco-D’Artagnan-Favino?

"Molto divertente. Picchio è molto simpatico. Quindi è stato bello avere di fronte un attore affascinante  e desiderato e nel contempo condividere la giusta complicità per stemperare la situazione. Comunque, personalmente, non mi imbarazzano le scene di bacio. Però in questo caso hanno prevalso la risate sulla passione."

A proposito di passione, qual è il tuo moschettiere preferito, quello con cui usciresti a cena?

"Forse Athos. E non parlo del moschettiere immaginato da Alexander Dumas, ma di quello di questo film, Io amo Rocco Papaleo, In fondo Athos è il capo del gruppo. È quello più responsabile. Mi fido di Athos.

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