La sposa bambina divorziata a dieci anni

Cinema

Appuntamento, in prima tv, domenica 11 novembre alle 21.00 su Sky Cinema Cult - La regista Khadija Al-Salami dirige il primo film yemenita a essere sottoposto alla considerazione per l'Oscar® al miglior film straniero nel 2016. La storia di Nojoom, bambina costretta dal padre a sposare un uomo 20 anni più grande di lei e che, riuscita a fuggire dal marito aguzzino, si rivolge al tribunale di Sana'a per ottenere il divorzio

Nojoom, il giorno del suo matrimonio, vende il suo anello da sposa e si compra una bambola. Nessuna contraddizione, Nojoom ha soli dieci anni e vive nello Yemen e dovrà presto buttare quella desiderata bambola per diventare moglie a tutti gli effetti. Questa la trama de La sposa bambina un film diretto da Khadija Al Salami tratto dal libro omonimo di Nojoud Ali e Delphine Minoui (Piemme) e in onda, in prima tv, domenica 11 novembre alle 21.00 su Sky Cinema Cult 

Ricco Palmares di premi, sostegno di Amnesty International per questo film che racconta la storia delle bambine in cerca di giustizia e ispirato alla vera storia della regista.

Nojoom di fatto è stata costretta dalla sua famiglia a sposare un uomo 20 anni più grande di lei nel segno di una pratica diffusa nello Yemen come in altri Paesi del mondo. Solo che questa ragazzina ha una marcia più della altre, un carattere che la porterà prima a rifiutare le attenzioni legittime del marito e poi a fuggire fino in tribunale per chiedere il divorzio dal marito. E qui il film mostra tutta la sua involontaria surrealtà. Di fatto il marito e il padre della ragazza convocati in tribunale, dopo essere stati arrestati, non capiscono affatto di cosa sono colpevoli. E lo stesso giudice, che si è preso in cura Nojoom e l'ha accolta nella sua casa, non sa bene di che accusarli. A sciogliere la situazione sarà chi davvero ha l’autorità locale, ovvero lo sceicco. Lo stesso giudice chiederà a lui di imporre al marito recalcitrante di concedere il divorzio alla ragazzina, cosa che farà con tutta la sua autorità tribale.

Una curiosità. la regista aveva 11 anni quando sua madre acconsentì al suo precoce matrimonio: lo stesso era accaduto a lei all’età di otto anni, quindi le sembrò del tutto normale portare avanti questa tradizione yemenita anche con la figlia.  ''Oggi sono riuscita a cambiare il mio destinò” ha avuto modo di dire la regista, la prima donna a fare questo lavoro nello Yemen che nei suoi film e documentari ha come fil rouge il tema delle donne che vogliono vivere liberamente la loro vita.

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