Antonia Truppo è la nuova conduttrice di Cinepop

Cinema

Paolo Nizza

Antonia Truppo nello Studio di Cinepop

A partire da lunedì 5 novembre, la talentuosa attrice napoletana, vincitrice di 2 David di Donatello (rispettivamente per Lo Chiamavano Jeeg Robot e Indivisibili) ci porterà alla scoperta del mondo del cinema in sala e in onda su Sky. Leggi l'intervista

Antonia Truppo ha la dolcezza di Partenope e la musicalità di una sirena. Tant'è che quando parla ti vengono in mente i versi che il filosofo tedesco Johann Gottfried Herder dedicò alla fondatrice della città di Napoli: "la sua voce è una freccia che colpisce il cuore."

In camerino, con frugale eleganza, disfa la sua valigia da attrice come nella canzone di De Gregori e ci racconta come si appresta ad affrontare questo viaggio in qualità di nocchiere di Cinepop.

Cosa dobbiamo aspettarci dalla tua conduzione?

Spero che sia un viaggio all'insegna dell'allegria, visto il tono ironico che caratterizza il programma. Io poi amo molto le anticipazioni, i prossimamente e le visite sul set. Quindi sono molto curiosa di scoprire grazie a Cinepop che cosa vedremo al cinema.

Cosa ricordi dei 2 David di Donatello vinti per Lo chiamavano Jeeg Robot e Indivisibili?

Moltissima emozione. La prima volta, nel 2016, ero incinta. Mi ero preparata psicologicamente ad avere un atteggiamento zen, a prescindere da quale sarebbe stato il verdetto. Ma poi quando hanno pronunciato il mio nome e sono salita sul palco sono stata travolta da un'ondata di felicità.

La seconda volta non ci speravo perché ne avevo già vinto uno. Ho amato moltissimo il film Indivisibili e il personaggio di Titti e quindi sono stata molto contenta del premio.

Come è nata la passione per la recitazione?

Sin da piccola ho percepito il sacro fuoco della recitazione. Non mi interessava diventare famosa, ma recitare. Il mio sogno era fare teatro.

Nel film gli Sdraiati hai recitato a fianco di Claudio Bisio, come è andata?

Molto bene. È stata una fantastica esperienza. Claudio è una forza della natura, è proprio come sembra. E poi avevamo due ruoli difficili da interpretare, quindi è stata una sfida affascinante.

Hai lavorato anche con Maccio Capatonda, sia nel film Omicidio all'italiana, sia nelle serie tv The Generi.

Trovo Maccio molto divertente e la sua comicità assolutamente originale. Ho una bella sintona con lui. E poi mi piace recitare nelle cose che mi piace vedere.

Quanto è importante Napoli per te?

Moltissimo. È la mia terra, la mia lingua, il mio modo di pensare. Sono le mie radici. Anche se non vivo più a Napoli da molti anni, mi sento sempre napoletana.

Napoli è spesso associata alle canzoni. Che rapporto hai con la musica?

Mi piace molto la musica classica e anche l'opera. Non sono ferratissima sulle ultime tendenze.

Napoli è famosa pure per la cucina.

Mi piace moltissimo sia mangiare, sia cucinare. il mio piatto forte sono i calamari imbuttunat, ma me la cavo bene anche con il ragù e le quiche.

Tu hai due figli come riesci a coniugare il ruolo di attrice con quello di mamma?

È dura. Infatti sono un po' fuori dal mondo. Non mi chiedere che cosa ho visto ultimamente e che cosa ho sentito. Il mio obiettivo è dormire (lo dice ridendo N.d.R.)

Comunque hai trovato il tempo per scrivere una sceneggiatura?

Sì, la sto finalizzando e spero di poterla trasformare in un film e mi piacerebbe che a dirigerlo fosse il mio compagno (Nicola Prosatore N.d.R.)

Infine perché guardare Cinepop?

Perché è un programma allegro, leggero che informa e diverte al tempo stesso senza essere pesante e serioso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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