Billy Wilder, un maestro di stile su Sky Cinema Classics

Cinema

Ogni giovedì di novembre, Sky Cinema Classics ci regala una serie di straordinari film girati da Billy Wilder, regista e sceneggiatore capace di vincere nel corso della sua carriera ben 6 Oscar

A novembre, ogni giovedì in prima serata, Sky Cinema Classics propone una rassegna di straordinari classici firmati dal geniale regista e sceneggiatore hollywoodiano Billy Wilder, vincitore in carriera di ben 6 Oscar®. Giovedì 1 apre il ciclo SABRINA, celebre commedia romantica, premiata con il Golden Globe per la migliore sceneggiatura, con Audrey Hepburn contesa tra William Holden e Humphrey Bogart. Giovedì 8 si passa al capolavoro del cinema VIALE DEL TRAMONTO, vincitore di 3 Oscar® tra cui quello a Wilder per la Miglior sceneggiatura originale e 4 Golden Globe che comprende quello per la Miglior regia sempre a Wilder. Giovedì 15 è la volta di una pietra miliare del genere giudiziario, TESTIMONE D’ACCUSA, con Tyrone Power e Marlene Dietrich. Giovedì 22 si passa al film vincitore di 5 Oscar®, tra cui Miglior film, regia e sceneggiatura originale, e 3 Golden Globe L’APPARTAMENTO, con due strepitosi Jack Lemmon e Shirley MacLaine, premiata al Festival di Venezia. Giovedì 29 chiudono il ciclo due film: in prima serata Billy Wilder rilegge in chiave inedita il geniale detective in LA VITA PRIVATA DI SHERLOCK HOLMES, mentre in seconda serata è prevista la commedia con Dean Martin e Kim Novak BACIAMI, STUPIDO.

Regista, sceneggiatore, produttore, Billy Wilder, che si chiamava in realtà Samuel Wilder, era nato a Vienna il 22 giugno 1906. Figlio di un albergatore, si era iscritto all’università per studiare diritto, ma aveva abbandonato i libri dopo un anno dandosi al giornalismo per un importante quotidiano viennese.

Fattosi le ossa nella redazione del giornale, Wilder si trasferì a Berlino dove entrò nello staff del più grande tabloid della capitale tedesca. I soldi però non bastavano mai e per sbarcare il lunario si fece assumere come ballerino professionista in un albergo: ''Ero un vero gigolò'', ricordò anni dopo il grande regista di film indimenticabili come A qualcuno piace caldo, Irma la Dolce, Prima Pagina, Viale del Tramonto e Sabrina.

A portarlo negli Usa furono le leggi razziali del nazismo: dopo l'avvento di Hitler al potere nel 1933 fu costretto a emigrare a Parigi e l'anno successivo negli Stati Uniti. I suoi parenti rimasti in Europa morirono nei campi di concentramento.  Wilder giunse a Hollywood povero in canna e senza sapere una parola di inglese. Assieme al grande attore Peter Lorre condusse un'esistenza quasi di stenti mantenendosi con sporadiche collaborazioni a sceneggiature di film di serie B. Nel 1938, la svolta: fu allora che assieme allo sceneggiatore Charles Bracket iniziò una fruttuosa collaborazione che doveva durare fino al 1950, un arco di tempo nel quale firmò una lunga serie di successi di cassetta e alcune delle più brillanti sceneggiature del cinema Usa negli ultimi anni Trenta e del decennio successivo.

Wilder entrò nella squadra degli sceneggiatori più richiesti del momento scrivendo sofisticate commedie come Ninotchka di Lubitsch. Il sodalizio Bracket-Wilder portò ad altri fortunati film di cui il primo fu produttore e il secondo regista. A guerra conclusa, nel 1950, arrivò il primo Oscar per la sceneggiatura di Viale del tramonto.  Ma il rapporto con Bracket si incrinò. Dopo la rottura emerse la vena cinica di Wilder che diresse capolavori come Asso nella manica, violenta critica dei giornalisti che occasionalmente costruiscono le loro fortune sulle tragedie altrui, Stalag 17, un dramma ambientato in un campo di concentramento nazista, e altri film di genere drammatico.

Dovevano passare diversi anni prima che Wilder ritrovasse il sorriso e lo facesse ritrovare ai suoi spettatori con il travolgente A qualcuno piace caldo con Marilyn Monroe, Tony Curtis e Jack Lemmon (1959), L'Appartamento (1960) per il quale ottenne un Oscar e quello che da alcuni è considerato il suo capolavoro, Irma la dolce con Shirley MacLaine del 1963.  Seguirono varie altre pellicole tra le quali si ricorda Prima Pagina, uno dei suoi ultimi film, che si valse dell'eccezionale interpretazione di Jack Lemmon e Walter Matthau.

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