Appuntamento, in prima tv, martedì 27 marzo alle 21.00 su Sky Cinema Cult - Il regista Egidio Eronico affronta il mistero di Ettore Majorana, geniale fisico teorico siciliano, docente presso l’Istituto di Fisica dell’Università di Napoli, scomparso a soli 31 anni in circostanze mai chiarite. Non perdere, lunedì 26 alle 21.15 in prima visione su Sky Arte, la produzione Sky dedicata al fisico, L’UOMO DEL FUTURO con Federico Buffa
Il 25 marzo del 1938 scompariva a soli 31 anni senza lasciare traccia e spiegazioni Ettore Majorana, considerato il più grande fisico teorico italiano del '900. Il caso non ha mai smesso di suscitare quesiti e ipotetiche soluzioni. Fuggito in Germania a sostegno di Hitler, suicida, rapito, rifugiatosi in un convento, diventato un barbone, scomparso eticamente per non avere nulla a che fare con la bomba atomica a venire, tutto si è detto su lui. Il cinema e scrittori come Leonardo Sciascia e Roberto Finzi, una vasta pubblicistica si è dedicata a suo “caso” che, a distanza di quasi ottant’anni, appare ancora irrisolto. E quindi perenne fonte di curiosità, Su questo enigma scientifico ed esistenziale che ha ispirato scrittori, studiosi, artisti, scienziati, è intervenuto il film-documentario dal titolo ‘Nessuno mi troverà‘ (la storia di Ettore Majorana il più grande fisico teorico del ‘900) di cui è regista e sceneggiatore Egidio Eronico e che per la prima volta arriva in tv grazie a Sky Cinema Cult. L’appuntamento è per martedì 27 marzo alle 21.00.
''Ho fatto questo film in reazione alla vulgata su di lui che lo presenta sempre come un uomo tormentato, complesso, misantropo, scontroso” - ha avuto modo di dire il regista del film – “Una vulgata che mi è sempre sembrata sospetta. Più che il personaggio mi interessava la persona. Un rapporto tra Majorana e Fermi come tra Mozart e Salieri? Credo che un regista abbia il dovere di calcare un po' la mano. Dal mio punto di vista credo sia stato un rapporto complesso, complicato. E non poteva essere diversamente vista la grandissima differenza caratteriale, culturale. È vero, e accade ancora oggi, che i grandi talenti incontrano sempre difficoltà ad affermarsi''.
Nel bel lavoro del regista Eronico appare la sua figura scomoda di genio. Un cervello, il suo, che imbarazzava anche lo stesso Fermi che forse, si fa capire nel documentario, non lo aiutò più di tanto. Insomma cosa è stato di Majorana? Come può uno scienziato considerato da Enrico Fermi dello stesso calibro di Galileo e Newton sparire nel nulla? Questo il racconto di Eronico attraverso documenti, immagini d'archivio, animazioni da graphic novel e testimonianze. Nessuno mi troverà (da una frase di Arthur Schopenauer) si apre come un noir, un mystery, con le bellissime illustrazioni in bianco e nero di Leomacs animate da Massimo Ottoni, che ci presentano un uomo, Ettore, avvolto dal fumo di una sigaretta, e ce ne raccontano per tutta la durata i gesti che conosciamo e quelli che possiamo immaginare, fino al suggestivo ed enigmatico finale. Diviso in capitoli, con una bella narrazione letta dalla voce del figlio d'arte Marco Foschi, ricchissimo di documenti forniti dall'Istituto Luce e non solo e di interviste che non diventano mai troppo specialistiche e alienanti, montato in modo stringente e accompagnato da musiche di ritmica intensità, Nessuno mi troverà apre un nuovo spiraglio sulla vicenda di un genio pieno di umane contraddizioni e offre spunti di lettura senza pretese di fornire ulteriori, assiomatiche risposte. Per questo è in grado di affascinare e catturare, con la sua forma ibrida, anche l'attenzione di chi di fisica non sa nulla. Che Majorana sia morto suicida, che si sia ritirato in convento, abbia vissuto una nuova vita in Germania o in Argentina, poco importa: quello che conta è che nessuno – come sa benissimo il regista - di fronte al gigantesco punto interrogativo che chiude la sua vita, potrà mai dimenticarne l'esistenza.