Catherine Deneuve: un giudice a testa alta

Cinema
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Giovedì 1 marzo alle 21.00 su Sky Cinema Cult va in onda A testa alta di Emanuelle Bercot con Catherine Deneuve, Rod Paradot e Benoit Magimel. L’attrice (Mon roi – Il mio re) e regista ( 150 Milligrammi) Emmaunuelle Bercot dirige Catherine Deneuve nel film che ha aperto il 68 Festival di Cannes, per la prima volta inaugurato da un regista donna. Abbandonato dalla madre, Malony fa dentro e fuori da vari istituti, sotto la tutela del giudice dei minori Florence, per poi essere affidato al tutoring dell’educatore Yann. Quello di Malony sarà un percorso di formazione duro e spesso rimesso in discussione da chi dovrebbe portarlo avanti.

Il film affronta il problema della rieducazione dei giovani cosiddetti "difficili". Proprio come Malony, abbandonato dalla madre all’età di sei anni e che alle soglie della maggiore età ha alle spalle anni scanditi da udienze e istituti. La sua vita è un turbine incessante di violenza, fughe, bravate e conseguenti provvedimenti giudiziari. Malony viene affidato all’educatore Yann che sembra comprenderlo perché lui stesso ha dovuto superare un passato non facile. Il rapporto tra i due è però complicato, così come anche il rapporto tra Malony e il giudice a cui è affidato, Florence, che cerca di affrontare il compito assegnatele con un forte senso del dovere ma contemporaneamente con l’intensità emotiva propria di una madre.  È questo infatti un altro aspetto delle situazioni affrontate nel film: l’apparente difficoltà vissute dalle figure di riferimento nell’accompagnare il percorso di rieducazione.

Sono adulti che non comprendono fino in fondo o che si limitano ad applicare la legge. È anche vero che la loro missione è ostacolata da un giovane che, anche a causa di un'autostima incerta, spesso rifiuta le attenzioni, i consigli e addirittura l’amore di chi glielo offre. Convinto di non meritarsi l’affetto di nessuno, reagisce al disagio interiore con continui attacchi di violenza come fossero uno scudo al dolore. Perfino le attenzioni della giovane Tess, figlia di una delle educatrici che si alternano nel percorso di Malony, non vengono inizialmente prese in considerazione dal ragazzo.

Sarà proprio la ragazza però a fargli scoprire l’amore. Malony infatti è un teppista ribelle e sfrontato ma è anche capace di riflessione profonda e di forti passioni. È sempre accompagnato da una madre immatura e inaffidabile, ma grintosa e desiderosa di aiutare il figlio (o perlomeno di tentarci). L’intreccio si srotola bene, in modo giustamente problematico, senza mai una soluzione narrativa ovvia o scontata.

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