Oscar 2018: se le locandine dei film potessero parlare

Cinema

Floriana Ferrando

Una scena tratta dal film candidato al Premio Oscar "Chiamami col tuo nome". 
chiamami_col_tuo_nome

Annunciate le pellicole che concorrono alla 90esima edizione degli Academy Awards. Per conoscerle meglio, ecco gli “honest poster” pubblicati annualmente dalla webzine The Shiznit, che ridisegnano ironicamente i manifesti dei film in gara 

Il più nominato? La Forma dell’acqua di Guillermo del Toro con 13 candidature. Seguito dalle otto nomination di Christopher Nolan con Dunkirk e da Tre manifesti a Ebbing, Missouri, a quota sette. Le nomination della 90esima edizione degli Oscar sono state annunciate e, puntuali come ogni anno, non si fanno attendere gli “honest poster” ideati dalla webzine The Shiznit.

GUARDA LE LOCANDINE DEI FILM IN NOMINATION 

D’altronde, se i titoli dei film lasciano, solitamente, intendere poco della trama della storia, perché non ripensare le locandine in maniera più “onesta”, appunto? Con un sottile tocco di irriverente ironia ed umorismo, ovviamente.

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LGBT e questione razziale
Gli honest poster ideati dal team di The Shiznit prendono spunto da scene chiave del film o dai giudizi mossi dalla critica: è il caso di Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino che fa riferimento alla controversa scena della pesca tanto discussa dal pubblico (e intanto vince l’Oscar LGBT); il poster per Tre manifesti a Ebbing, Missouri richiama invece l'attenzione sulla questione razziale affrontata nel film, come anche quello di Scappa - Get Out, diretto da Jordan Peele e candidato come Miglior film, il cui titolo si trasforma per l’occasione in Black Mirror.

 



 

 

 

Credit: The Shiznit

 

La regista? E’ donna
Poi spunta Lady Bird. Il film, interpretato da Saorsie Ronan e Laurie Metcalf, è candidato a cinque premi Oscar, ma più che per la sua storia, molti lo conoscono come il film che ha ottenuto il maggior punteggio di sempre sul noto sito specializzato Rotten Tomatoes e per essere stato scritto e diretto da una donna, la quinta donna nella storia degli Academy ad essere nominata come Miglior regista (SCOPRI I REGISTI CANDIDATI ALL’OSCAR 2018). Che si tratti della regista 34enne Greta Gerwig a pochi importa, basta che sia in gonnella, come mostra anche il poster ridisegnato.

Credit: The Shiznit


Credit: The Shiznit

 



Cancellati e dimenticati
E ancora, poteva forse passare inosservato il sex gate che ha travolto alcune celebrità di Hollywood? Se a Kevin Spacey vengono mosse delle accuse, ecco il suo nome sparire dal poster di Tutti i soldi del mondo, sostituito da quello dell’attore che ha preso il suo posto nei panni del vecchio Signor Getty, Christopher Plummer; uno che – come recita la locandina rivisitata – “possiede una fortuna”. Invece il commento che si è sentito maggiormente dopo la messa in onda di L'ora più buia diretto da Joe Wright, con un Gary Oldman nei panni del Primo Ministro britannico Winston Churchill agli inizi della Seconda guerra mondiale, è stato di stupore: “Aspetta… quello è Gary Oldman?”. Ed ecco che un altro honest post è servito.

 



 

 

Credit: The Shiznit




La politica mondiale
Infine, non mancano i (poco velati) riferimenti politici. Da Dunkirk di Christopher Nolan che per la webzine diventa una metafora dell’Europa “fregata e messa a ferro e fuoco” al tempo della Brexit, a The Post di Steven Spielberg che pare inviare un chiaro ed irriverente messaggio al presidente Donald Trump. LA RECENSIONE

 



Credit: The Shiznit


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