Germania, 1957. Mentre la giovane Repubblica Federale vuole lasciarsi alle spalle il periodo nazista, un uomo combatte senza sosta per portare i colpevoli in giudizio. Dodici anni dopo la fine della guerra, l'intransigente procuratore generale Fritz Bauer riceve l'informazione decisiva sul nascondiglio dell'ex SS Adolf Eichmann e si mette sulle sue tracce. Appuntamento, in prima tv, domenica 21 maggio alle 21.15 su Sky Cinema Uno
Per uno strano destino, due italiani hanno messo mano a una parte di storia tedesca più che delicata: ovvero la voglia di dimenticare nel dopoguerra i crimini di guerra nazisti e l'esistenza di Auschwitz. Lo aveva già fatto Giulio Ricciarelli con Il labirinto del silenzio (selezionato per rappresentare la Germania ai premi Oscar 2016 per il miglior film straniero) e in seguito, sullo stesso argomento, ci ha provato Lars Kraume (curiosamente nato in Italia) con Lo stato contro Fritz Bauer.
La pellicola, in prima tv, su Sky Cinema Uno, domenica 21 maggio alle 21.15 è ambientata in Germania nel 1957.
Il procuratore generale Fritz Bauer (Burghart Klaussner), ebreo e omosessuale dichiarato, scopre che Adolf Eichmann, ex tenente colonnello delle SS che si è reso responsabile della deportazione di massa degli ebrei, si nasconde a Buenos Aires. Bauer che sin dal suo ritorno dall'esilio in Danimarca sta cercando di portare in tribunale gli autori dei crimini di guerra perpetrati durante il Terzo Reich, non si fida neppure dei suoi più stretti collaboratori.
Il fatto è che lo Stato aveva come unica mission quella di censurare il suo terribile passato.
Bauer, non solo svia le sue indagini per paura di essere intercettato, ma contatta anche il Mossad, il servizio segreto israeliano, mettendosi così a rischio di un reato non da poco: quello di alto tradimento. E saranno proprio i servizi segreti israeliani, grazie alle sue preziose indicazioni, a catturare Eichmann e anche a processarlo a Gerusalemme.
Contro il pervicace, ostinato e compulsivo fumatore che era Fritz Bauer, non solo la sua lotta solitaria per la verità c'era anche ovviamente il fatto di essere un omosessuale dichiarato, cosa per nulla tollerata a quell'epoca.
Il regista Lars Kraume (Days to Come e My Sisters), nato vicino a Torino nel 1973 cresciuto ad Hesse e considerato eterogeneo in quanto a stili e generi, ha detto di questo suo lavoro: ''Fritz Bauer fu un vero eroe, uno dei pochi che c'erano in Germania. Abbiamo fatto questo film per un pubblico
internazionale, perché' penso che Bauer possa ispirare le persone in tutto il mondo. Il suo coraggio e la sua ostinata determinazione sono un magnifico incoraggiamento per chiunque stia prendendo posizione contro un'ingiustizia''.