Addio a David Bowie, il Duca Bianco della musica che amava il cinema

Cinema
David Bowie in "L'uomo che cadde sulla terra" di Nicolas Roeg, il film del 1976 che segnò il suo debutto come attore sul grande schermo
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Si è spento il cantante e compositore inglese che rivoluzionò la musica rock. L' 8 gennaio aveva compiuto 69 anni ed era da tempo malato di cancro. La notizia  è stata pubblicata sugli account ufficiali della rockstar lunedì mattina a ed è stata confermata dal figlio Duncan Jones su twitter.

Da L'uomo che cadde sulla terra a The Prestige, da Miriam si sveglia a mezzanotte a Furyo, scopriamo insieme la sua variegata carriera cinematografica e l'omaggio di Sky Arte

di Paolo Nizza
 

 

Addio a una delle figure più leggendarie del rock mondiale, David Bowie.  Il Duca Bianco, autore di classici come Starman e Space Oddity, è morto circondato dai suoi cari "dopo 18 mesi di battaglia contro il cancro", ha fatto sapere la famiglia con una nota sulla sua pagina ufficiale Facebook. "Molti di voi condivideranno questa perdita, vi chiediamo di rispettare la privacy della famiglia in questo momento di dolore".

Il cantante, che era nato l'8 gennaio 1947, venerdì scorso nel giorno del suo 69esimo compleanno, aveva pubblicato il suo ultimo album, Blackstar (clicca qui per leggere la recensione), utilizzato come sigla testa per la miniserie The Last Panthers.

Le voci sulla sua salute si erano rincorse per anni. In pubblico aveva cantato l'ultima volta nel 2006, in un concerto a New York per beneficenza.

Con il cinema David Bowie ha sempre avuto un rapporto molto intenso.  E non solo come musicista. Basti pensare alle innumerevoli volte in cui "Life on Mars?" è stata utilizzata in un film: da Le onde del destino a  Le avventure acquatiche di Steve Zissou. Senza dimenticare che ha ispirato pure una serie televisiva  ed stata interpretata in maniera sublime da Jessica Lange in due puntate della quarta stagione di American Horror Story

D'altronde non poteva che essere così per un artista che si definiva "un eclettico nato"

La sua prima apparizione sul grande schermo è datata 1976. Diretto da Nicolas Roeg, Bowie è protagonista di L'uomo che cadde sulla terra, un gioiello del cinema di fantascienza più sperimentale. Nei panni del malinconico Thomas Jerome Newton, Bowie ci offre un ritratto di un alieno "triste solitario y final",  una sorta di metafora dolente della condizione umana. Ma il film di Roeg è anche uno specchio scuro in cui l'artista riflette le proprie nevrosi, le proprie dipendenze esplicitate nel "Diamond Dogs Tour"

Nel 1978 interpreta Gigolò per la regia di David Hemmings (l'attore inglese protagonista di Profondo rosso). Il film, ambientato nella  Berlino post prima guerra mondiale, rimanda lalle atmosfere decadenti e ambigue di quel periodo storico, da sempre care al musicista britannico.

 

Nel 1981 , Bowie compone la colonna sonora di Christiane F. - Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, riservandosi anche un cameo in cui interpreta se stesso. Capolavori come Heroes, Station to Station e Look Back in Anger, sono il perfetto commento musicale a questo immersione nell'abisso della tossicodipendenza, tra eroina e prostituzione.

 

 

In Miriam si sveglia a mezzanotte, (1983) David Bowie è uno stiloso vampiro a fianco di Catherine Deneuve. Il look fetish ed elegante sfoggiato dal musicista, l'indimenticabile incipit sulle note di Bela Lugosi is dead dei Bauhaus, trasfigurano la pellicola in un cult per gli appassionati del genere, tant'è che il coté del film viene citato e omaggiato a più riprese nella serie tv American Horror Story Hotel (attualmente in onda su Fox).

 


Sempre nel 1983, Bowie offre una delle sue interpretazioni più riuscite. In Furyo di Nagisa Oshima, la star recita nei panni del  Maggiore Jack "Strafer" Cellier, un militare britannico detenuto in un campo di prigionia giapponese che scatena il desiderio sessuale del capitano Yonoi. Ma l'omosessualità è un "colore proibito" tra le forze armate del Sol Levante e un bacio rubato si tramuterà in una condanna a morte.

 

Dopo un gustoso cameo nella sulfurea commedia di John Landis,  Tutto in una notte (1985), Bowie si  ritaglia un ruolo indimenticabile in Absolute Beginners (1986), la commedia musicale tratto dal libro omonimo di Colin MacInnes sulla vita a Londra alla fine degli anni cinquanta. Ma la pellicola verrà ricordata soprattutto per la theme song del film scritta dallo stesso Bowie e immortalata da un sontuoso videoclip.

Sempre nel 1986, Bowie interpreta Jareth, il re dei Goblin nel fantasy Labyrinth, diretto da Jim Henson, il creatore dei Muppets. Con una incredibile parrucca cotonata e un look maliziosamente androgino, Bowie diventerà un'icona camp sfoggiato gli abiti attillati di questo mefistofelico villain.
 

Successivamente sarà Ponzio Pilato per L'Ultima tentazione di Cristo (1988) firmata Martin Scorsese, e l' agente "scomparso" Phillip Jeffries per David Lynch in Fuoco cammina con me (1992).

Nel 1996 si trasformerà in Andy Warhol per interpretare il padre della Pop art nel biopic di Julian Schnabel dedicato all'artista  Jean-Michel Basquiat.

Bowie lascerà una traccia anche nel cinema italiano con Il mio West (1998) di Leonardo Pieraccioni in cui recita la parte Jack Sikora, spietato bounty Killer.

Tra le sue ultime partecipazioni cinematografiche vanno ricordate lo spiritoso cameo in Zoolander, in cui è il giudice della sfida tra i modelli Ben Stiller e Owen Wilson, e l'interpretazione del geniale scienziato Nikola Tesla in The Prestige (2006).

 

 

Insomma come nella vita e  nella musica, anche sul grande schermo, David Bowie è stato molte cose, sovente molto differenti tra loro, "un conglomerato di persone", per citare le sue parole.

Ma sia nei panni dell'alieno infelice, sia in quelli dell'ingegnere visionario, Bowie ha lasciato un segno, una traccia, un'orma nella nostra memoria. Un genio in grado di scherzare sul proprio talento cantando Starman alla fine dell'episodio  dei Simpson intitolato "The Musk Who Fell to Earth".
 

Un camaleonte, capace di passare con disinvoltura da Pilato a Warhol, da Ziggy Stardust a Bertolt Brecht, mancherà a un mondo che tende a ripetere all'infinito la stessa canzone, lo stesso film, lo stesso stile. David Rober Jones (questo era il suo vero nome) era soprattuto un artista coraggioso, un eroe e non certo solo per un giorno.

 

Sky Arte ricorda David Bowie con una serata di programmazione dedicata al duca Bianco: si comincia alle ore 22.10 con David Bowie -  Five years. Alle ore 23.15  il monumentale David Bowie - Ziggy Stardust and the Spiders from Mars. Il tributo prosegue all’1.00 con Video killed the radio stars e  - David Bowie e chiude all’1.30 con Rock legends - David Bowie.

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