Lucia Mascino: una lama di un coltello nel cuore del BarLume

Cinema
Lucia Mascino
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Tornano su Sky Cinema 1 I Delitti del BarLume con due nuove storie: gli appuntamenti sono l’11 e il 18 gennaio alle ore 21.10. Abbiamo incontrato Lucia Mascino, che interpreta nuovamente il Commissario Fusco. Ecco l'intervista

di Massimo Vallorani 
 

Lucia Mascino dà l’idea di essere una persona severa, rigorosa, intransigente. Sarà per quell’azzurro intenso dei suoi occhi, occhi quasi di ghiaccio. Niente di più sbagliato. Le sue parole, invece sono tutt’altro che fredde suggerendoci invece un'idea di donna e di attrice piena di passione a cui il meritato successo ha bussato finalmente alla porta. Presto la rivedremo nei panni del Commissario Fusco nelle nuove storie de I delitti del BarLume (ultimo appuntamento su Sky Cinema 1 lunedì 18 gennaio alle 21.10). Ecco cosa ci ha raccontato.
 

Oramai siamo arrivati alla terza serie de I Delitti del BarLume. Quindi iniziamo con una domanda di rito: l'evoluzione del suo personaggio, ovvero del commissario Vittoria Fusco.

Il vero cambiamento è avvenuto tra il secondo e il terzo episodio, quando sono cambiate sia la scrittura che la regia. Di conseguenza ci sono stati delle variazioni anche a livello di trucco e costumi. Più che un’evoluzione quello è stato un cambio di rotta. All’inizio, nel mio personaggio era assente la parte più fisica. Il rigore aveva ammutolito il corpo che poi invece è tornato in gioco. Da quel momento, il pubblico ha cominciato a conoscere altri aspetti di lei. Il bello di Vittoria Fusco è che resta sempre fedele a se stessa,  e siamo noi, attori e pubblico, a capirne piano piano la logica. E' solida, chiusa, ferita, divertita, libera, attenta, dedita al lavoro, appassionata di giustizia, ma in questi nuovi episodi scopriremo che si è trovata coinvolta in situazioni non troppo limpide. 

Per quelli che ancora non conoscono o sanno poco de I Delitti del BarLume, come è nata la sua avventura in questa produzione Sky?

E' iniziato tutto nel 2012 con un provino fatto con Eugenio Cappuccio, il regista dei primi due episodi. Mi ero preparata per un altro ruolo e poi lui mi ha chiesto di tornare per un secondo incontro perché mi vedeva più adatta al ruolo del commissario. Il provino era a Firenze, verso i primi di agosto. Dopo un mese avremmo iniziato. Ho atteso in modo nervoso la risposta. Non era un periodo lavorativo molto semplice. Poi sono stata scelta e abbiamo iniziato. Mi ricordo che un giorno, durante una scena, a Eugenio venne l'idea di aggiungere uno slancio improvviso di Massimo Viviani nei miei confronti. Mentre eravamo su una panchina a parlare di tutt'altro lui doveva avvicinarsi e baciarmi con un impulso non dominato mentre io, come reazione, dovevo alzarmi e andarmene in maniera quasi spiazzata. Eugenio aveva raccolto una radice da terra che aveva la forma di due corpi avvolti e ce l'aveva data dicendo: "tenetela, siete voi due questi". Era molto soddisfatto del suo intuito e aveva ragione ad esserlo.

E invece per quelli che si sono appassionati ai Delitti del Barlume e soprattutto senza anticipare molto: ci può dire se Massimo le farà altre avances? 

Si si, Massimo farà ancora delle avances solo che questa volta finiamo in dei guai seri. Ovviamente per colpa di Massimo Viviani e certo la Fusco non eviterà di farglielo notare. Tuttavia, questa volta, anche lei avrà qualcosa da nascondere e di conseguenza non potrà avere il suo consueto atteggiamento di superiorità. Poi di fronte al pericolo della morte anche il più duro può perdere l’autocontrollo. In realtà questa strana tensione/attrazione tra La Fusco e Massimo è molto divertente da recitare soprattutto perché mi trovo di fronte sia a Filippo Timi a cui sono legatissima, sia perché con il regista di queste due nuove storie Roan Johnson cominciamo a conoscerci sempre meglio e questo aiuta molto a creare energia insieme. Comunque è chiaro, anche se il mio personaggio è paragonabile ad una lama di metallo liscio, l'attrazione è reciproca. Parola di Vittoria Fusco. Mi piacerebbe ogni tanto avere quell’aria impassibile e superiore, invece precipito dentro le cose e mi “impanico” da sola. 

Da dove viene Lucia Mascino?

Com’è difficile farsi il ritratto e in poche righe. Direi che ho fatto tanto teatro e poi un giorno girando tre pose in un film (Tartarughe sul dorso di Stefano Pasetto) ho scoperto che anche il cinema era un fatto collettivo proprio come piace a me, che avevo iniziato teatro per quello: fare una cosa artistica in gruppo (prima disegnavo sempre ma stavo sempre da sola alla fine) avere la possibilità di abbracciarsi un po’ di più di quello che si fa negli altri ambienti dove sembra che i corpi siano autobus cioè un semplice mezzo di trasporto della persona. Era il 2005 e da lì ho continuato a fare sempre teatro ma lentamente ho aumentato le esperienze al cinema e in tv. Film come Un altro pianetaIl rosso e il blu di Giuseppe Piccioni, Piccola patria non sto ad elencarli tutti…e poi ruoli via via di maggiore responsabilità. Nel 2013 la serie Una mamma imperfetta mi ha dato una grandissima possibilità e anche visibilità.  

Nella sua carriera sembra esserci una costante che si ripete. Ovvero il rapporto professionale con Filippo Timi. Ci può raccontare in breve quando nella sua carriera ha contato Timi?

Certo e chi se lo dimentica: il 9 maggio del 1997 al Link di Bologna in via Fioravanti. Era un centro sociale bellissimo che ora non c'è più, lì facevamo le prove di un laboratorio di spettacolo Appunti per una mitologia contemporanea guidati da Giorgio Barberio Corsetti. Per me era il primo lavoro con lui, Filippo invece faceva parte della compagnia da tempo. Appena l'ho visto, così pieno d'energia, che ogni due minuti faceva una ruota senza mani, ho sentito una connessione con lui. Poi lo vedevo provare e mi piaceva tanto. Era già capace di creare personaggi e storie ed era già bravissimo ad improvvisare. Lo spettacolo per me è stata un'esperienza incredibile. iniziava tutto all'aperto con i musicisti (sax e violoncello) che suonavano dal vivo camminando vicini a due linee di fuoco fino ad arrivare all'ingresso della struttura dove una ragazza a seno nudo batteva dei pezzi di metalli su un bancone di ferro gridando delle maledizioni indiane. Certo ci siamo conosciuti lavorando insieme per anni in un teatro molto fisico e visionario. Dopo quel primo incontro io ho lavorato fino al 2005 con quella compagnia e abbiamo girato molto in Francia e fatto diversi spettacoli insieme. Poi dal 2008 Filippo ha creato la sua compagnia al teatro Franco Parenti di Milano e da quell'anno abbiamo lavorato sempre insieme non piu' solo da attori ma lui anche da scrittore e regista. Filippo e' un talento enorme e generoso e con lui mi sono calata in personaggi che ormai fanno parte del mio nucleo familiare come una zia e una cugina

Da Mamma Imperfetta al Commissario Fusco. Lei sembra essere un’attrice versatile. Come sceglie i suoi personaggi?

Mi piace l'idea di cambiare in effetti. La mamma imperfetta l'ho fatta dopo aver girato le prime due puntate de I delitti del barLume e quindi ho avuto la fortuna di non essere subito schematizzata in un carattere fisso che a volte può essere un problema: immaginarti come ti hanno già visto. Anche a teatro ho fatto ruoli molto distanti uno dall’altro: dalla balia obesa napoletana (Romeo e Giulietta, regia di Filippo Timi ) ad Emerald, un’elegante e aristocratica signora americana in duetto con Farytale interpretata meravigliosamente da Filippo Timi nello spettacolo Favola da lui anche scritto e diretto. In questi giorni nello stesso spettacolo Ritratto di una capitale interpreto in un pezzo molto comico una "coatta" romana e subito dopo una donna rumena in un pezzo molto drammatico. Mi piace proprio il salto, la verità assoluta che hanno i generi. Quando poi si uniscono è brivido puro. 

Oramai è un’attrice conosciuta? Che effetto fa essere un personaggio popolare?

Non mi sento popolare e credo di non esserlo. Sicuramente mi accade spesso che le persone mi salutino credendo che la conoscenza sia reciproca. Ad Ancona, invece, la mia città d’origine, mi festeggiano moltissimo e fanno il tifo come se fossi una squadra di calcio. 

Progetti futuri in tv e al cinema? Può anticiparci qualcosa, se può, naturalmente?

A parte I delitti del BarLume, usciranno in primavera i nuovi episodi di Braccialetti rossi dove ho potuto toccare corde molto drammatiche ancora mai usate. Ad aprile uscirà invece un film a cui tengo moltissimo: Freulein, una fiaba d’inverno il film di Caterina Carone prodotto da Tempesta Film dove interpreto una zitella montanara a cui si è pietrificato il cuore. E’ una commedia delicatissima e in quel film sarò accanto al bravissimo Christian De Sica. A marzo inizieranno le riprese del nuovo film di Francesca Comencini che mi ha scelto come protagonista del suo nuovo film intitolato per ora Nella battaglia. Interpreto una donna in preda ad una furia amorosa, talmente potente da essere a cavallo tra il comico e il drammatico. La notizia di essere stata scelta mi ha tolto il fiato. Arrivo a raccontare fino a qui. Facciamo un trimestre per volta!

Scartabellando su di lei ho visto una sua foto di quando era ragazza in una piazza di Roma. Precisamente Piazza dei Quiriti nel quartiere Prati a Roma. Nella descrizione si diceva di “un piccolo luogo con donne forti scolpite nella pietra scura che ti guardano con occhi grandi e corpi giganti”. Si riconosce ancora in loro?

Non mi ci sono mai riconosciuta ma mi piacciono tanto. In generale le statue mi piacciono. Questi creaturone di pietra che stanno in mezzo alla città. Mi attirano. 

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