Star Wars: Il risveglio della forza è femmina

Cinema
Daisy Ridley - image Credit: Lucasfilm
Star-Wars-daisy

Amiche e amici di Star Wars preparatevi. La forza si è svegliata ed è femmina.  Dalla giovane eroina Rey alla assennata Maz Kanata, sino alla iconica principessa Leia, scopriamo le quote rosa della galassia E non dimenticate l'appuntamento con Star Wars: Il Risveglio della Forza n prima tv, su Sky Cinema 1 e Sky 3D alle 21,15 e su Sky Cinema Star Wars alle 21.45

di Barbara Tarricone
@barbaratarri   


Di Star Wars: il risveglio della Forza  si è detto tanto e per chi non lo ha ancora visto, troppo. In estrema sintesi è un buon set up per la futura trilogia: un film che ripercorre omaggiandole e rinfrescandole le trame conosciute, ritrova i vecchi personaggi e ne propone di nuovi che possano, senza stravolgere i nostri animi sensibili alla mitologia, essere credibili e rassicuranti come una favola già ascoltata ma sempre piacevole da risentire.

Detto questo andiamo al punto. E se non volete spoiler fermatevi qui. La vera novità di questo ultimo capitolo è che la forza è femmina.
Se la nostra Leia era un meraviglioso contraltare a Han Solo, gli teneva testa, gli dava filo da torcere e via procedendo con ulteriori definizioni il cui implicito un po’ paternalistico è talmente inculcato nella nostra cultura da non venire notato; beh in questo capitolo, signore e signore le cose cambiano. Da subito capiamo che è dell’avventuriera Rey, (Daisy Ridley) che i contraltari maschili devono dimostrarsi all’altezza, tenere testa e forse dare filo da torcere. E’ indipendente, tosta, abile e tecnicamente capace più dei maschi. Senza ombra di dubbio più dello stroomtrooper ribelle Finn (John Boyega) ancora alla ricerca della sua identità ( e se proprio vogliamo un po’ codardo e un po’ pallonaro). In fuga lui le prende la mano e lei: “Ma perché mi tieni la mano? Posso correre anche senza mano” Non è una virago, è anche tenera e materna, per esempio con quell’amore a forma di doppia palla del droide BB8; insomma racchiude in modo complesso vari aspetti, come è giusto che sia nel 2015.

Sono passati 30 anni non per niente, ma non per tutti. Arriva Han Solo (Harrison Ford) ad un certo punto ed è il solito adorabile ma anche un po’ usurato cliche della canaglia incorreggibile in giacca di pelle, solo, al suo fianco Chewbacca (Peter Mayhew). Che cosa è successo tra lui e Leia (Carrie Fisher) non ve lo dico, ma nel frattempo Leia da principessa è diventata generale e ha cambiato pettinatura. (Basta cipollotti romantici ai lati della testa, in favore di una trecciona che le incornicia il volto). E a proposito di capelli non è affatto male neanche l’hair style di Rey: una coda che parte dalla cima della nuca e che è raccolta in 3 punti. Non dovrebbe essere troppo difficile da fare, ma non dubitate che vedremo fiorire tutorial in poco tempo. Ma non divaghiamo. E’ femminile, ma è tosta. (Una formulazione più corretta di questa frase secondo la mia esperienza personale sarebbe è femminile quindi è tosta). Vi ho detto all’inizio che questo capitolo ripropone archetipi conosciuti della serie: una bellissima scena ci porterà in una taverna fantastica che è stato detto, ricorda quella di Mos Eisley. La proprietaria Maz Kanata èuna creatura dalla pelle rugosa e antica come una lucertola, con un paio di occhialoni giganteschi. E’ una cosetta piccola, bassina e saggia (creata in performance capture sul lavoro di Lupita Nyong’O) Vi ricorda Yoda? Certamente, ma questa volta è una donna.

di Barbara Tarricone
@barbaratarri   


Di Star Wars: il risveglio della Forza  si è detto tanto e per chi non lo ha ancora visto, troppo. In estrema sintesi è un buon set up per la futura trilogia: un film che ripercorre omaggiandole e rinfrescandole le trame conosciute, ritrova i vecchi personaggi e ne propone di nuovi che possano, senza stravolgere i nostri animi sensibili alla mitologia, essere credibili e rassicuranti come una favola già ascoltata ma sempre piacevole da risentire.

Detto questo andiamo al punto. E se non volete spoiler fermatevi qui. La vera novità di questo ultimo capitolo è che la forza è femmina.
Se la nostra Leia era un meraviglioso contraltare a Han Solo, gli teneva testa, gli dava filo da torcere e via procedendo con ulteriori definizioni il cui implicito un po’ paternalistico è talmente inculcato nella nostra cultura da non venire notato; beh in questo capitolo, signore e signore le cose cambiano. Da subito capiamo che è dell’avventuriera Rey, (Daisy Ridley) che i contraltari maschili devono dimostrarsi all’altezza, tenere testa e forse dare filo da torcere. E’ indipendente, tosta, abile e tecnicamente capace più dei maschi. Senza ombra di dubbio più dello stroomtrooper ribelle Finn (John Boyega) ancora alla ricerca della sua identità ( e se proprio vogliamo un po’ codardo e un po’ pallonaro). In fuga lui le prende la mano e lei: “Ma perché mi tieni la mano? Posso correre anche senza mano” Non è una virago, è anche tenera e materna, per esempio con quell’amore a forma di doppia palla del droide BB8; insomma racchiude in modo complesso vari aspetti, come è giusto che sia nel 2015.

Sono passati 30 anni non per niente, ma non per tutti. Arriva Han Solo (Harrison Ford) ad un certo punto ed è il solito adorabile ma anche un po’ usurato cliche della canaglia incorreggibile in giacca di pelle, solo, al suo fianco Chewbacca (Peter Mayhew). Che cosa è successo tra lui e Leia (Carrie Fisher) non ve lo dico, ma nel frattempo Leia da principessa è diventata generale e ha cambiato pettinatura. (Basta cipollotti romantici ai lati della testa, in favore di una trecciona che le incornicia il volto). E a proposito di capelli non è affatto male neanche l’hair style di Rey: una coda che parte dalla cima della nuca e che è raccolta in 3 punti. Non dovrebbe essere troppo difficile da fare, ma non dubitate che vedremo fiorire tutorial in poco tempo. Ma non divaghiamo. E’ femminile, ma è tosta. (Una formulazione più corretta di questa frase secondo la mia esperienza personale sarebbe è femminile quindi è tosta). Vi ho detto all’inizio che questo capitolo ripropone archetipi conosciuti della serie: una bellissima scena ci porterà in una taverna fantastica che è stato detto, ricorda quella di Mos Eisley. La proprietaria Maz Kanata èuna creatura dalla pelle rugosa e antica come una lucertola, con un paio di occhialoni giganteschi. E’ una cosetta piccola, bassina e saggia (creata in performance capture sul lavoro di Lupita Nyong’O) Vi ricorda Yoda? Certamente, ma questa volta è una donna.

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