I Origins, il futuro nei nostri occhi
CinemaDal visionario Mike Cahill regista di Another Earth, un nuovo dramma dalle tinte fantascientifiche con Michael Pitt e Brit Marling come protagonisti. Appuntamento in prima tv su Sky Cinema 1, giovedì 3 settembre alle 21.10
I Origins, in prima tv su Sky Cinema 1, giovedì 3 settembre alle 21.10, è la seconda prova da regista di Mike Cahill, che si era già fatto notare per il suo film d’esordio Another Earth del 2011. Al centro della vicenda c’è Ian Gray (Michael Pitt), dottore in biologia molecolare, affascinato dall’occhio e dall’iridologia. Gira per strada con la sua macchina fotografica professionale per immortalare gli occhi delle persone che incontra, caratteristica unica e distintiva di ogni essere vivente. La passione è tale da alimentare anche i suoi studi di ricerca presso l’università, in correlazione con la teoria dell’evoluzione. L’incontro con Sofi, una giovane e misteriosa modella (Astrid Berges-Frisbey), dagli occhi di una colorazione particolare, intensa quanto delicata, gli cambia la vita, a livello personale e nell’ambito delle sue ricerche. Quello che ne consegue è tutto da scoprire in un susseguirsi di cambi di registro, da quello romantico a quello drammatico a quello mistico.<br><br>Il regista Mike Cahill insieme a Brit Marling (qui nelle vesti della collega di Michael Pitt) sono senz’altro un team creativo che riesce sempre a produrre un cinema personalissimo e sicuramente stimolante, toccando argomenti decisamente importanti. Se in Another Earth la questione principale del film era l’eventualità di non essere soli nell’universo e l’idea di un universo parallelo che rappresentasse una seconda possibilità per rimediare ai propri errori, qui ci troviamo di fronte al vecchio dilemma che ha diviso l'umanità da sempre. <br><br>Prendendo spunto da una storia d’amore I Origins si inoltra verso riflessioni alte, come per l’appunto la divisione tra religione e scienza, tra il tangibile e l’intangibile tra il dimostrabile e quei misteri che difficilmente verranno mai chiariti. Come per esempio lo studio dell’iride, per la scienza la mappa della persone mentre per la religione lo specchio dell’anima. Una dicotomia che nelle mani Mike Cahill diventa pura arte cinematografica.