Un film claustrofobico ad alto tasso di adrenalina: The Maze Runner - Il labirinto, diretto da Wes Ball, è il primo lunedì premiere di agosto e l'appuntamento è su Sky Cinema 1 il 2 agosto alle ore 21.10. Scopri il dietro le quinte della costruzione delle location, create dalle scenografo Marc Fisichella
In The Maze Runner, il racconto di un’utopia di non-violenza, tratto dal primo libro della serie di James Dashner, le location sono sicuramente protagonisti indiscussi della storia. In primis, il labirinto, luogo claustrofobico, caratterizzato da mura alte decine di metri e ricoperte di vegetazione che circonda la Radura, grande spazio aperto distinto da un look artigianale. In questi luoghi apparentemente vuoti, si nasconde una terribile minaccia che terrorizza i protagonisti del film, chiamati Radurai.
Sia la Radura che il Labirinto sono stati creati in location reali arricchite poi da effetti aggiunti in post produzione. Lo scenografo Marc Fisichella, a proposito della costruzione del set, ha detto: “Nel film, abbiamo tanti labirinti, e, naturalmente, eravamo molto limitati nel numero di quanti potessimo effettivamente crearne. Ho così pensato ad un concetto modulare che potevamo riorganizzare in modo da creare diversi corridoi e incroci che avrebbero potuto ricreare molti dei blocchi che avevamo nella trama. Con diversi strati di vegetazione e rampicanti, insieme ad altri elementi, siamo stati in grado di cambiarne abbastanza l’aspetto così da spacciarli per parti diverse del Labirinto.”
Per risolvere il problema della luce, Fisichella ha aggiunto: “Abbiamo costruito le mura del labirinto alte 5 metri avendo come limite l’altezza del teatro di posta per lasciare spazio anche all’illuminazione proveniente dall’alto. Gli effetti speciali poi li allungano fino ad una trentina di metri.”
Uno dei progetti di ingegneria più impegnativi del Dipartimento Artistico è stato la creazione di un set di porte per il Labirinto: “Le porte erano spesse 6 metri, alte altrettanto con un’apertura sempre di almeno 6 metri” ha precisato Fisichella. “Si tratta di porte meccaniche, in modo che si potessero aprire e chiudere alla bisogna per consentire agli attori di passarci attraverso, così da rendere le riprese del film più dinamiche rispetto a un blue-screen. Con un peso di circa 300 chili l’una, le porte erano azionate dallo staff degli effetti visivi.”
Un’altra sfida per Fisichella, erano le capanne della Radura a cui voleva dare un tocco di autenticità, in modo che non sembrassero fatte in serie: “Volevo che ognuna avesse un tocco personale”. Per quanto riguarda i materiali, la troupe ha attinto quasi esclusivamente dalla radura vera e questo ha fatto risparmiare molto tempo: "Ogni volta che avevamo bisogno di un pezzo, bastava correre nel bosco e prenderlo.”
Infine, un altro luogo che ha un importante ruolo nella storia è la Sala della Mappa, dove i personaggi, detti Corridori, hanno riversato tutta la loro conoscenza del Labirinto, raccolta a prezzo dalle loro rischiose esplorazioni quotidiane. “Ho pensato che la Sala dovesse essere nascosta e non in bella vista nella Radura; così abbiamo scelto un posto, bello e rigoglioso, nascosto nel bosco” racconta Fisichella. “Abbiamo così deciso di girare direttamente sul posto, in Lousiana, così da poter sfruttare tutti i fasci di luce provenienti dagli intrecci dei rami e poter mostrare il lussureggiante fogliame attraverso le pareti.”