Matthew McConaughey, cowboy da Oscar

Cinema

Francesco Castelnuovo ha incontrato il protagonista di "Dallas Buyers Club", vincitore di un Golden globe e candidato all'Oscar come migliore interprete. Guarda l'intervista

Per realizzare "Dallas Buyers Club", Matthew McConaughey è dimagrito quasi 23 chili, ha bussato a tutte le porte per trasformare in film quella sceneggiatura su un cowboy omofobo malato di Aids rifiutata per 137 volte in 20 anni, ha speso 5 anni della sua vita per trovare finanziamenti, che poi si sono volatilizzati cinque settimane prima dell'inizio delle riprese.
Un'impresa quasi impossibile ma che oggi ha ripagato McConaughey con una candidatura all'Oscar come migliore interprete e il film con 6 nomination.

Dietro i tanti riconoscimenti una storia vera: quella di Ron Woodroof, un elettricista texano che nel 1985 scoprì di essere sieropositivo e con un pronostico di soli 30 giorni di vita. E' l'inizio di una tragedia ma anche di un riscatto visto che Ron, non soltanto si documenterà approfondendo e studiando la malattia, ma cercherà con tutti i mezzi (legali e non) di procurarsi medicine e trattamenti alternativi. Darà così vita ad una sorta di “club” per fare in modo che anche altre persone, malate come lui di AIDS, possano avere accesso a tali cure illegali negli Stati Uniti durante gli anni ’80.

Nella sua lotta contro la medicina ufficiale e la Food and Drug Administration, il texano macho e donnaiolo divenne amico di un transessuale (Jared Leto), e aiutò molti di quegli omosessuali che fino ad allora aveva detestato. Woodroof riuscirà a sopravvivere fino al 1992, tempo durante il quale cercherà di diffondere in tutti i modi possibili la cura da lui stesso seguita.

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