Le scene cult (improvvisate) del grande schermo 

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Ci sono battute che hanno fatto la storia del cinema, entrando a far parte dell’immaginario collettivo. Ma molte di queste non erano previste dal copione originale e sono state inventate tout court dagli attori sul set. Da Taxi Driver a Shining

di Floriana Ferrando

Prendiamo una delle scene più celebri del grande schermo: siamo sul set di Taxi Driver, film cult degli anni Settanta diretto da Martin Scorsese, e Robert De Niro nei panni del sicario Travis Bickle, nervoso, parla allo specchio immaginando il momento in cui incontrerà il politico che deve uccidere. Tutti ricorderanno la fatidica battuta: “Ma dici a me? Ce l’hai con me?”. Eppure la scena non era prevista nella sceneggiatura… Anzi, l’intero monologo è stato improvvisato a regola d’arte dall’attore. Questo è solo uno dei casi in cui la creatività degli interpreti è andata oltre le richieste di copione, fornendo al regista di turno scene e battute che sarebbero poi, incredibilmente, diventate cult.



Improvvisazioni horror – Le improvvisazioni? Riescono meglio se c’è un po’ di adrenalina sul set. È il caso de Il Silenzio degli innocenti, del 1991. Anthony Hopkins, alias Hannibal Lecter, ha appena finito di raccontare all’agente Clarice Starling, interpretato da Jodie Foster, di quella volta che aveva gustato una cena a base di fegato umano, fave e vino rosso, concludendo il racconto con un sibilo tanto inquietante, quanto inaspettato. Fu talmente spaventoso che il regista decise di mantenerlo nella pellicola.



Lo stesso successe in The Shining. Ricordate la scena in cui Jack Torrance, interpretato dall’attore Jack Nicholson, sfonda una porta con l’aiuto di un’accetta per fare fuori l’indifesa Wendy, nascosta nel bagno dell’hotel? Ad un certo punto lo sguardo da psicopatico di Jack spunta fra le travi dicendo: “Sono il lupo cattivo”. La battuta, totalmente improvvisata, nella lingua originale diceva: “Ecco Johnny!”, facendo riferimento al tormentone del Johnny Carson Show, un programma tv che in quegli anni impazzava in America. In Italia la battuta è stata adattata secondo l’immaginario collettivo.



Licenza di improvvisatore incallito anche per Richard Castellano: “La pistola lasciala, pigliami i cannoli!” è la frase diventata memorabile ne Il Padrino. Mai stata scritta sulla sceneggiatura.



Matt Damon, fra monologhi e risate – L’attore americano è un vero esperto in fatto di improvvisazioni davanti alla cinepresa. In Salvate il soldato Ryan, il lungo racconto dell’ultima notte passata in compagnia dei due fratelli è interamente frutto della sua fantasia. Come anche la risata in cui scoppia sul set di Will Hunting – Genio Ribelle, complice il collega Robin Williams. Lo psicologo Sean Maguire (interpretato da Williams) racconta al giovane Matt Damon un divertente aneddoto sulla defunta moglie e le sue flatulenze, ma il racconto non era sul copione, Robin Williams lo avevo inventato totalmente, e Damon non è riuscito a contenersi, scoppiando in una fragorosa risata che contagiò pure il cameraman in servizio. Una scena così spontanea poteva forse essere tagliata?



Jim Carrey e gli altri
- Il cinema è zeppo di fuori programma diventati parte integrante dei film. “ Come so che sei gay?” è la battuta (improvvisata) diventata tormentone in 40 anni vergine. Mentre in Le Iene – Cani da rapina, di Quentin Tarantino, il personaggio di Mr. Blonde secondo la sceneggiatura doveva solamente tagliare l’orecchio al poliziotto che stava torturando, ma l’attore si è immedesimato nella parte a tal punto da prendere in mano l’orecchio già tagliato, dicendo: “Pronto mi senti?!”. Tuttavia uno degli episodi più divertenti è quello ad opera di Jim Carrey e Jeff Daniels durante le riprese di Scemo e più scemo. Secondo il copione dovevano solo trovare un modo per innervosire Mike Starr, l’assassino che li voleva far fuori, ma il regista gli ha dato carta bianca e loro si sono sbizzarriti: “Vuole sentire il rumore più fastidioso del mondo?”, gli hanno detto, per poi iniziare a gridargli nelle orecchie.



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