Ciao Marcello, maestro elementare di milioni di bambini

Cinema
Paolo Villaggio "recupera" un suo allievo al bar
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Si è spento D'Orta: col suo best seller Io speriamo che me la cavo ha portato alla luce una realtà scolastica difficile. Sky Cinema Hits lo ricorda alle ore 21.10 con la versione cinematografica del suo libro, con Paolo Villaggio nei panni dell'insegnante

Ci è voluto un libro per raccontare un'Italia che si pensava pensionata. Per riprendere quel percorso didattico che il maestro Alberto Manzi ribattezzò "Non è mai troppo tardi" e porto in televisione dal 1959 al 1968. Marcello D'Orta ha pubblicato nel 1990 "Io speriamo che me la cavo" smascherando un paese che aveva ancora bisogno di scolarizzazione. Portando alla luce un mondo che faceva comodo tenere nascosto, come la polvere sotto il tappeto. Il maestro D'Orta è morto oggi martedì 19 novembre, all'età di 60 anni: Sky Cinema Hits lo celebra proponendo, questa sera alle ore 21.10 e in replica domani alle 14:00, il film, con Paolo Villaggio e Lina Wertmuller alla regia, tratto dal suo libro "o speriamo che me la cavo" e che anche nella versione cinematografica ha mantenuto il titolo.

Nato il 25 gennaio del 1953 a Napoli, in una famiglia di dieci persone, Marcello D'Orta ha insegnato per quindici anni nelle scuole elementari. Nel 1990 diventa una celebrità con la pubblicazione di "Io speriamo che me la cavo": in Italia ha venduto due milioni di copie. La sua verve scrittoria lo porta a realizzare altre opere tra cui "Dio ci ha creato gratis", "Romeo e Giulietta si fidanzarono dal basso", "Il maestro sgarrupato"', "Maradona è meglio 'e Pelé'' e "Nessun porco è signorina". Collaboratore di vari quotidiani, le sue opere sono state tradotte in numerosi Paesi. Un anno e mezzo fa l'ex maestro della scuola "sgarrupata" ha rivelato di avere il cancro e di lottare contro la malattia anche con la scrittura: "Scrivo per non morire", disse all'agenzia Ansa. Dunque la scrittura non solo come vocazione ma anche per avere ancora dignità e scacciare indietro il male. Hanno marciato assieme a lungo, D'Orta e la letteratura, in questi mesi difficili. E solo all'ultimo si sono separati. E domattina l'appello sarà più triste. (F. Bas.)

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