Rush, quando la Formula 1 era Hunt contro Lauda

Cinema

Uscirà nei cinema italiani il 19 settembre il nuovo film di Ron Howard. La pellicola racconta una delle più accese rivalità che lo sport abbia mai visto, quella tra James Hunt e Niki Lauda e i loro due team McLaren e Ferrari

È stata talmente spettacolare e spietata la rivalità che negli anni settanta contrappose i campioni di Formula 1 James Hunt e Niki Lauda che una tale occasione non poteva sfuggire a Ron Howard. Con un budget di 38 milioni di dollari e molto entusiasmo, il regista ha coinvolto Chris Hemsworth (per il ruolo di Hunt) e Daniel Brühl (Lauda) e ha confezionato "Rush", pellicola che arriverà nelle sale italiane il prossimo 19 settembre.

Il film ripercorre la "stagione 1976", indimenticabile per tutti gli appassionati della Formula 1. Quell'anno sui circuiti internazionali protagonista era la sfida tra Lauda e Hunt, giunti in qualche modo alla resa dei conti dopo essersi rincorsi per anni. E' anche l'anno di quell'infernale incidente in cui fu coinvolto Niki Lauda e che rischiò di ucciderlo, ma non fermò l'austriaco fiore all'occhiello della Ferrari dal tornare in pista per il Gran Premio del Giappone pur di difendere il titolo mondiale, pur di non lasciare Hunt correre da solo alla meta, prendendo poi in corsa la drammatica decisione di abbandonare la gara. Quel trofeo lo vinse Hunt. Il primo e l'unico nella vita del campione McLaren scomparso nel 1993 a soli 46 anni. Un fatto che però resta quasi un dettaglio nella pellicola destinata a soddisfare molte delle aspettative, che siano degli appassionati di Formula Uno o degli estimatori di Ron Howard. Nel cast anche la bellissima Olivia Wilde nella parte di Suzy Hunt e Pierfrancesco Favino, scelto per interpretare il corridore della Ferrari Clay Regazzoni, compagno di squadra di Lauda.

La pellicola, firmata per l’appunto da Row Howard  con la sceneggiatura di Peter Morgan, non è tuttavia soltanto una avventura spettacolare nel mondo della Formula 1 del passato ma anche un viaggio nelle mente di due piloti mossi dall'ambizione e dalla voglia di spostare il limite ogni volta più in là. A dimostrazione che si può avvicinare alla morte ad ogni curva capendo solo in quell’istante quanto sia importante il valore della vita.

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