La Pietà di Kim Ki-duk tra violenza e redenzione

Cinema

Domenica 8 settembre in prima serata va in onda su Sky Cinema Cult il capolavoro del regista sudcoreano, un attento studio psicologico condotto su due personaggi coinvolti in una storia a tinte fosche. Un magnifico Leone d'oro 2012.

Il bello delle opere d’arte è che generano arte a loro volta.

Spesso si tratta di leggere variazioni sul tema, altre volte capita che uno sguardo geniale, adottando una prospettiva fino a quel momento impensabile, prenda un concetto e lo ribalti, dando vita a un’opera controversa ma di grande impatto.

Pietà di Kim Ki-duk (in onda in prima visione su Sky Cinema Cult domenica 8 settembre alle 21.00) per la sua capacità di osare si è guadagnato il Leone d’Oro 2012. Il regista sudcoreano, partendo dal concetto di pietà incarnato dalla celebre scultura di Michelangelo, porta ancora una volta sullo schermo una storia forte, a tratti disperata, sviluppando delle premesse narrative che già da sole sono in grado di creare e definire il mood dell’intero lungometraggio.

La storia parla di un uomo solo, violento e crudele alle dipendenze di uno strozzino del quale terrorizza i debitori. Un giorno, però, una donna si presenta a casa sua rivelandogli di essere sua madre. L’incontro darà modo a Gang-do, questo il nome dell’uomo, di riflettere sulla sua vita e sulle sue azioni passate.

Kim Ki-duk con questo film non solo si conferma come uno dei maggiori autori del cinema orientale, ma vuole rimarcare con forza un ruolo di primo piano nella cinematografia di tutto il mondo. In Pietà, che è una storia di violenza, redenzione ed espiazione, le immagini più forti non sono mai gratuitamente provocatorie, ma scuotono lo spettatore e lo spingono a riflettere su grandi temi simbolici.

L’ennesimo grande appuntamento su Sky Cinema Cult, stavolta con un Leono d’Oro tutto meritato.

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