Sky Cine News ha intervistato Ridley Scott, mostro sacro del cinema hollywoodiano. Ecco cos’ha raccontato il regista di Alien e Blade Runner a Francesco Castelnuovo
14 settembre 2012: è questa la data di uscita in Italia di
Prometheus, prequel della saga di Alien. Il colossal segna anche il ritorno di Scott alla fantascienza, probabilmente il genere in cui il regista dà il meglio di sé.
Perché Prometheus? Perché secondo il mito, Prometeo sfidò gli dei e di conseguenza venne punito per la sua hybris, la sua superbia. Un titolo a dir poco perfetto, che in una sola parola riesce a riassumere non solo il senso del film, ma anche quello che è destinato a succedere in futuro nel mondo narrativo dei film della saga.
Prometheus è un lavoro molto “filosofico”. Le domande alla base della pellicola sono infatti vere e proprie domande esistenziali: da dove veniamo? Qual è il significato della vita? Cosa succede dopo la morte?
A porsi questi quesiti sono due dei personaggi principali: uno (quello interpretato da Noomi Rapace) ha fede e crede in Dio, l’altro (quello interpretato da Logan Marshall-Green) pensa invece che la vita sia il risultato del caso. Due visioni tanto differenti quanto valide. Una sfida contro l’ignoto.
Non stupisce che sotto la scorza di colossal fantascientifico tutto effetti speciali, Prometheus sia in realtà un film profondo: basta pensare a Blade Runner e al personaggio di Roy Batty.
Manca un mese. E poi sarà l’inizio della fine.
Perché Prometheus? Perché secondo il mito, Prometeo sfidò gli dei e di conseguenza venne punito per la sua hybris, la sua superbia. Un titolo a dir poco perfetto, che in una sola parola riesce a riassumere non solo il senso del film, ma anche quello che è destinato a succedere in futuro nel mondo narrativo dei film della saga.
Prometheus è un lavoro molto “filosofico”. Le domande alla base della pellicola sono infatti vere e proprie domande esistenziali: da dove veniamo? Qual è il significato della vita? Cosa succede dopo la morte?
A porsi questi quesiti sono due dei personaggi principali: uno (quello interpretato da Noomi Rapace) ha fede e crede in Dio, l’altro (quello interpretato da Logan Marshall-Green) pensa invece che la vita sia il risultato del caso. Due visioni tanto differenti quanto valide. Una sfida contro l’ignoto.
Non stupisce che sotto la scorza di colossal fantascientifico tutto effetti speciali, Prometheus sia in realtà un film profondo: basta pensare a Blade Runner e al personaggio di Roy Batty.
Manca un mese. E poi sarà l’inizio della fine.