Due decenni fa, nel 1992, usciva nelle sale il film di culto che ha dato il via alla leggenda di Quentin Tarantino: si tratta di una pellicola che, per svariati motivi, è entrato nella Storia del cinema.
Ci sono svariati motivi per cui
Le iene, film uscito nelle sale vent’anni fa nell’ormai lontano 1992, può essere considerato un punto chiave della recente Storia del cinema. Innanzitutto, ha dato il via alla carriera vera e propria di uno dei registi e sceneggiatori più acclamati dal pubblico e amati dai cinefili degli ultimi decenni, ovvero
Quentin Tarantino.
In secondo luogo, ha lanciato il filone cinematografico del pulp, andando a incidere sull’immaginario collettivo ed estendendo il proprio influsso anche su letteratura e fumetti.
Infine, a livello di cast ha offerto una delle prove corali più convincenti di sempre, grazie alle magnifiche prestazioni di Steve Buscemi, Tim Roth, Harvey Keitel, Michael Madsen e soci (compreso lo stesso Tarantino, che oltre a sceneggiare e dirigere il film né è stato anche interprete).
Definito da Empire “il più grande film indipendente di tutti i tempi”, Le Iene ha stupito per i dialoghi brillanti, per il citazionismo spinto, per l’incastro di diversi piani temporali e per la violenza esplicita, tutti segni distintivi del successivo cinema tarantiniano.
Ma si è impresso nella memoria anche per una colonna sonora curata e mai scontata e, soprattutto, per una serie di scene di culto che sono diventate spunto di innumerevoli citazioni e parodie. Una su tutte? La sequenza in cui Michael Madsen/Mr. Blonde tortura il poliziotto a ritmo di musica.
Se ancora non aveste visto la pellicola d’esordio di Tarantino, organizzare una visione collettiva tra amici potrebbe essere un buon modo per rimediare e per festeggiarne il ventennale. Nel frattempo, ecco in breve la trama del film, se ancora non foste convinti: un gruppo di criminali, ognuno chiamato come un colore (Mr. Brown, Mr. Pink, Mr. White e così via), si riunisce per mettere a segno una rapina. Le cose, però, non vanno per il verso giusto e, tra sospetti e paure, la situazione sfugge al controllo e si colora di… rosso.
In secondo luogo, ha lanciato il filone cinematografico del pulp, andando a incidere sull’immaginario collettivo ed estendendo il proprio influsso anche su letteratura e fumetti.
Infine, a livello di cast ha offerto una delle prove corali più convincenti di sempre, grazie alle magnifiche prestazioni di Steve Buscemi, Tim Roth, Harvey Keitel, Michael Madsen e soci (compreso lo stesso Tarantino, che oltre a sceneggiare e dirigere il film né è stato anche interprete).
Definito da Empire “il più grande film indipendente di tutti i tempi”, Le Iene ha stupito per i dialoghi brillanti, per il citazionismo spinto, per l’incastro di diversi piani temporali e per la violenza esplicita, tutti segni distintivi del successivo cinema tarantiniano.
Ma si è impresso nella memoria anche per una colonna sonora curata e mai scontata e, soprattutto, per una serie di scene di culto che sono diventate spunto di innumerevoli citazioni e parodie. Una su tutte? La sequenza in cui Michael Madsen/Mr. Blonde tortura il poliziotto a ritmo di musica.
Se ancora non aveste visto la pellicola d’esordio di Tarantino, organizzare una visione collettiva tra amici potrebbe essere un buon modo per rimediare e per festeggiarne il ventennale. Nel frattempo, ecco in breve la trama del film, se ancora non foste convinti: un gruppo di criminali, ognuno chiamato come un colore (Mr. Brown, Mr. Pink, Mr. White e così via), si riunisce per mettere a segno una rapina. Le cose, però, non vanno per il verso giusto e, tra sospetti e paure, la situazione sfugge al controllo e si colora di… rosso.