Tra Blade Runner e Alien ecco i misteri di Prometheus

Cinema

Sky Cine News dedica una puntata speciale a Prometheus, il kolossal fantascientifico di Ridley Scott: il regista, Charlize Theron, Noomi Rapace e Michael Fassbender ci portano alla scoperta della vita

Dopo ben 33 anni dall'uscita del primo Alien, Ridley Scott torna alla regia della saga che ha regalato al cinema la creatura più spaventosa dell'universo e ha creato il mito delle donne guerriere. Certo di tempo ne è passato da quel 1979 e forse per questo che "Prometheus" non può definirsi un semplice prequel di quel primo film. Innanzitutto perché, come dice lo stesso Ridley Scott, "Alien era un po' una scheggia impazzita, un film fuori dai canoni. Per quegli anni il film era una specie di bmovie, ma di pregevole fattura, in fondo lo schema era semplicissimo: sette persone in un luogo chiuso che devono affrontare un unico assassino. "Prometheus" sembra partire, invece con un approccio più alto dove le domande che contano sono quelle che il genere umano si va chiedendo da sempre: da dove e veniamo, dove andremo dopo la morte e qual è il reale significato della vita.

La storia parte quando una coppia di archeologi (Noomi Rapace e Loogan Marshall Green) scopre pitture murali con la mappa spaziale di un pianeta sconosciuto. Si svegliano dall'ibernazione sul Prometheus, nave spaziale di un magnate centenario (Guy Pierce) a caccia d'immortalità. Alla guida l'algido comandante (Charlize Theron), il solito equipaggio riottoso e il maggiordomo robot Michael Fassbender, tra Pinocchio e il replicante di "Blade Runner". Sbarcati su un pianeta brullo (disegnato da Scott con la nota ossessione per i dettagli), gli ingegneri hanno l'aspetto gigantesco di divinità greche, ma ci sono anche creature mollicce e malefiche. Meno claustrofobico dell'originale, Prometheus svela qualche mistero aggiungendone altri. A 77 anni, Sir Ridley Scott consegna un film colossale e ambizioso, che tocca cristianesimo e divinità pagane, creazione biblica e evoluzione darwiniana.

Naturalmente nel film "Prometheus" non manca di certo l'azione (e il terrore) ben presente nel primo Alien. Quindi spazio ai terrificanti Xenomorfi e soprattutto spazio allo spirito combattivo alla Ripley che rivive in Noomi Rapace, la Lisbeth Salander della trilogia Millenium. Proprio l'attrice svedese, parlando del suo personaggio Elizabeth ha detto: "E' una sognatrice, vive la missione con grandi aspettative. Poi nella seconda parte del film diventa un po' simile alla Sigourney Weaver del primo Alien con il suo stesso spirito di sopravvivenza e la sua voglia di combattere. Io ho visto Alien che avevo 16 anni e ne sono rimasta impressionata".

Naturalmente non potevano mancare in "Prometheus" figure care all'immaginario dei tanti fan della saga di Alien. Ecco quindi David l'androide di turno interpretato da Michael Fassbender che descrive il suo personaggio come "un misto di Dirk Bogart ne "Il Servo", Lawrence D'Arabia e David Bowie, e anche un po'…Mary Poppins". E infine alla splendida Charlize Theron è stato assegnato un altro ruolo da cattiva, dopo quello della regina malvagia in Biancaneve e il cacciatore. "Ridley Scott è un'artista, un pittore. Avevo 17 anni quando ho visto Alien per la prima volta, l'ho adorato subito. Una bellissima storia, molto intesa e coinvolgente. Un capolavoro."

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