Tattoo da grande schermo

Cinema
Una scena tratta dal trailer del film "Red Dragon" che mostra il dragone tatuato sulla schiena del protagonista.
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Da “Uomini che odiano le donne” al capolavoro di Christopher Nolan “Memento”, passando per “La promessa dell’assassino” e “Red Dragon”, ecco i tatuaggi più memorabili della storia del cinema, quelli che ogni cinefilo non potrà mai dimenticare

di Floriana Ferrando

Niente ago e inchiostro, piuttosto un po’ di henné e un buon make-up artist. Sono diversi gli attori di Hollywood che hanno dovuto sottoporsi ad ore e ore di trucco per sfoggiare sul grande schermo tatuaggi di ogni genere che rispecchiassero al meglio il personaggio interpretato.

Avete presente l’enorme successo editoriale e cinematografico della saga di Stieg Larsson? La misteriosa protagonista Lisbeth Salander (interpretata dalla statunitense Rooney Mara) non poteva certo comparire in un film intitolato ‘The Girl with the Dragon tatoo” (‘La ragazza col tatuaggio del drago’, in italiano ribattezzato ‘ Uomini che odiano le donne’) senza esibire sulla schiena un enorme e spaventoso dragone nero (minuto 1:21). E così il tatoo è servito.



Ancora draghi per il maniaco psicopatico di ‘ Red Dragon’. Se già Francis Dolarhyde, il serial killer protagonista con il volto dell’attore Ralph Fiennes, non fosse abbastanza inquietante con quello sguardo perso nel vuoto e il viso sfregiato dalle cicatrici, la regia ha pensato di disegnarli sull’intera schiena la riproduzione di un dipinto di William Blake (minuto 1:04), il quadro che dà il titolo al film e per cui il protagonista ha un’autentica fissazione. Quando Dolarhyde mostra con orgoglio il capolavoro tatuato sul dorso, per le vittime non c’è più scampo.



Fra i tatuaggi più memorabili della storia del cinema in bianco e nero c’è quello dell’americano Robert Mitchum nelle vesti del reverendo Harry Powell, lo spietato predicatore killer di ‘ La morte corre sul fiume’. Nessuna opera d’arte sulla pelle questa volta, solo le scritte odio e amore sulle nocche delle mani: un modo stravagante per rappresentare l’eterno scontro fra il bene e il male. E qui a vincere è decisamente il secondo. Dagli anni Cinquanta (periodo di uscita del thriller) ad oggi sono molte le pellicole che hanno reso omaggio al film riproponendo un tatuaggio simile, è il caso di Kill Bill, dove l’infermiere senza scrupoli Buck mostra sulla mano sinistra la parola fuck.



Per l’affascinante Angelina Jolie, invece, non sono servite lunghe sedute di trucco quando ha girato il film ‘ Wanted – Scegli il tuo destino’ nel 2008. I numerosi tatuaggi che porta sulla pelle nella vita reale (e che di solito richiedono notevoli dosi di correttore quando deve mettersi davanti alla macchina da presa) sono diventati parte integrante del suo personaggio. E se per caso - fra antichi detti orientali e proverbi latini - il corpo tutto curve della star offriva ancora qualche angolino libero, ci hanno pensato i truccatori a riempirlo con un po’ di finto inchiostro ( minuti 1:12 e 1:40).

Ci sono anche casi in cui non è solo l’occhio a volere la sua parte e il tatoo non ha un valore esclusivamente estetico ma acquisisce un ruolo chiave nella trama del film. Un esempio per tutti, gli scarabocchi sulla pelle di Leonard Shelby, il giustiziere dalla memoria debole di ‘ Memento’ che per ricordare a se stesso la sua missione, anziché attaccare un post-it di promemoria sul frigo di casa, si è tatuato sul petto il nome dell’assassino della moglie a cui ha sovrapposto un’altra inquietante scritta: “Trovarlo e ucciderlo”.



I tatuaggi, poi, possono anche rappresentare l’appartenenza ad un gruppo. È il caso del protagonista della pellicola del 2007 ‘ La promessa dell’assassino’: quattro ore di trucco per applicare sul corpo dell’attore newyorkese Viggo Mortensen - nel film nel ruolo di Nikolai Luzhin - 43 tatuaggi, tra cui un enorme crocifisso sul petto, simboli dell’appartenenza ad una delle più potenti famiglie della mafia russa. In una delle scene chiave del film, sulle ginocchia di Nikolai vengono tatuate due stelle che testimoniano la salita ai più alti ranghi nella famiglia.



Il crocifisso sul petto e il disegno dello scheletro di un braccio (minuto 1:02)
tatuati sulla pelle di Russel Crowe, invece, indicano la sua appartenenza ad un gruppo neonazista australiano nella pellicola ‘ Skinheads’ del 1992.



Infine, fra i più conosciuti (e imitati) ci sono il tatuaggio tribale che il campione di pugilato Mike Tyson porta attorno all’occhio sinistro e che ha esibito nell’omonimo film documentario del 2008 dedicato alla sua vita e quello che copre il collo di un giovanissimo George Clooney nel thriller ‘ Dal tramonto all’alba’ del 1996 (minuto 1:09).



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