Martha Graham, 30 anni fa moriva la madre della danza moderna

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Nata l'11 maggio 1894 a Pittsburgh, è stata la sostenitrice del movimento come massima forma di espressione, con le tipiche forme angolari che riusciva ad assumere col suo corpo vibrante. Molti famosi danzatori hanno lavorato nella sua compagnia fondata nel 1926: da Bessie Schonberg a Anna Sokolow, da Yuriko a Merce Cunningham. Ma Graham insegnò negli anni Ottanta anche ad alcuni attori, come Woody Allen e Madonna. La sua tecnica, rigorosamente a piedi nudi, è studiata ancora oggi nelle scuole professionali ed è us

Da molti considerata la più grande danzatrice statunitense del Ventesimo secolo, nonché la madre della danza moderna, Martha Graham moriva a New York il primo aprile di 30 anni fa, nel 1991. Donna minuta, un gigante nella storia della danza, è stata la sostenitrice del movimento come massima forma di espressione con le tipiche forme angolari che riusciva ad assumere col suo corpo vibrante. Molti importanti danzatori hanno lavorato nella sua compagnia, da Bessie Schonberg a Anna Sokolow, da Yuriko a Merce Cunningham. Ma Graham insegnò negli anni Ottanta anche ad alcuni attori, come Woody Allen e Madonna. Avvicinatasi alla danza relativamente tardi, all'età di 16 anni, Graham ha ballato fino a 76 anni. Nel 1926 ha fondato la Martha Graham Dance Company – la più antica compagnia degli Stati Uniti –, tutt'ora leader nello sviluppo della danza moderna.

La scoperta della danza a 16 anni

Nata l'11 maggio 1894 a Pittsburgh, crebbe in California, in una famiglia puritana, per la quale la danza era un piacere proibito. La prima lezione di ballo, quando aveva già 16 anni, fu così allo stesso tempo la scoperta di una vocazione e un passo definitivo nella sua emancipazione. Debuttò quattro anni dopo, accanto ai suoi celebri maestri, Ted Shawn e Ruth St Denis. Nel 1930 fu chiamata da Igor Stravinskij a danzare la ''Sagra della primavera'' diretta da Leopold Stokowsky. Da allora è stata una protagonista, come coreografa e, fino al 1976, anche come ballerina, proponendo con la compagnia che porta il suo nome una danza con una forte impronta femminile. Nel 1930 rifiutò di esibirsi dove vigeva la segregazione razziale; nel 1936 respinse l'invito di Hitler per le Olimpiadi di Berlino; l'anno seguente evocò la guerra di Spagna con ''Immediate Tragedy''; nel 1967 lanciò un messaggio di pace per il Vietnam in ''Cortege of Eagles’’. Nel corso della sua carriera, ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti, compresa la ''Medaglia della libertà'' della presidenza.

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La rivoluzione nella danza

Come con Picasso scomparvero le figure ben costruite e i paesaggi realistici, così lei abolì i tutù, le scarpette da punta, le pose romantiche che avevano alimentato la danza per tutto il secolo precedente. I temi delle sue creazioni hanno quasi sempre dato luogo a polemiche e controversie, variando dalla Bibbia al dramma greco, dalla mitologia alla storia. Spesso ha affrontato la danza da un punto di vista femminista. Ha lavorato per molti anni con il compositore Louis Horst e lo scultore Isamu Noguchi creando oltre 170 spettacoli che hanno girato il mondo, dal contenuto altamente emotivo e spesso di un profondo e sconcertante impatto. La sua pionieristica tecnica di movimento è stata ripresa e usata da compagnie di balletti in tutto il mondo ed è tutt'oggi studiata nelle scuole professionali.

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Martha Graham nel 1968
Martha Graham nel 1968

La libertà del movimento

Con i musicisti Aaron Copland, Samuel Barber e Gian Carlo Menotti, creò balletti ispirati alla tragedia greca (''Clytemnestre'', ''Night Journey''), alla storia statunitense (''Frontier''), e alla Bibbia (''Embattle garden''). Grandi coreografi sono stati suoi allievi, come Merce Cunningham, Paul Taylor e Twyla Tarp. Grandi divi hanno studiato alla sua scuola, da Bette Davis, a Paul Newman fino a Madonna. Milioni di giovani praticano oggi il "metodo Graham". Negli anni '20 la via del rinnovamento era stata aperta da un'altra donna straordinaria, Isadora Duncan, ma Graham la percorse fino a creare un nuovo linguaggio. "Ho cominciato non con i caratteri o le idee, ma con il movimento. Così sono partita dagli elementi più semplici, camminare, correre, saltare... e correggendo quel che appariva falso, sono subito diventata creativa'', spiegò. Alla base della sua danza, a piedi nudi, ci sono i due semplici movimenti della ''contrazione'' (contraction) e dell’''abbandono'' (release), che assecondando il ritmo del respiro, si propagano a tutto il corpo. Da qui la libertà del movimento, rispetto al balletto classico, fondato su passi rigidamente selezionati: una riforma che porterà con sé una profonda rivoluzione nella concezione psicologica di una nuova danza, per disvelare le emozioni più profonde.

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