Duemila spettatori paganti di media per la rassegna tenutasi allo Sferisterio dal 18 luglio al 10 agosto. Già annunciata la prossima stagione, che si aprirà con una nuova produzione del Nabucco di Giuseppe Verdi
Si chiude con successo di pubblico e critica la sessantunesima edizione del Macerata Opera Festival grazie alla sorprendente Vedova Allegra come debutto dell’operetta sul palco dello Sferisterio, alle fortunate riprese di Rigoletto e Macbeth con cast di eccellente presa e alla Carmen flamenca.
2000 paganti di media
Si era già aperta con numeri d’eccezione la stagione d’opera grazie a Sferisterio a Scuola e alle sue 16.000 presenze da tutto il territorio, e la tendenza positiva si è confermata per tutto il festival e non solo sugli spettacoli cuore della manifestazione - con una presenza media di oltre 2.000 paganti fra cui circa 9 gruppi a sera da tutt’Europa - ma il clima di felice partecipazione ha avuto una ricaduta ottima anche sulle tante attività collaterali connesse al MOF, dagli Apertivi Culturali sempre sold out agli eccellenti riscontri sulla mostra Una golosa serata di gala, ideata e curata dall’associazione Amici dello Sferisterio; e ancora InclusivOpera che ha visto coinvolte circa 300 persone disabili da tutt’Italia, confermando la propria eccellenza mondiale nel campo dell’inclusione, senza dimenticare InOpera e il brillante esito della novità Rigoletto AudioTour con oltre 200 partecipanti. Molto apprezzati anche i concerti di chiusura delle masterclass della Andrea Bocelli Foundation in collaborazione con Royal College of Music e Vincenzo Balzani Foundation, vera finestra sull’opera di domani.
Assai positivi anche i riscontri dai media nazionali e soprattutto internazionali, con un crescente interesse non solo da territori tradizionalmente legati al Macerata Opera Festival, come i Paesi di lingua tedesca, ma con un considerevole potenziamento delle testate di lingua francese, inglese e spagnola, nonché i primi seri passi verso il coinvolgimento degli Stati Uniti e del suo potenziale, enorme pubblico nel progetto.
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Annunciata la stagione 2026
In questo clima di grande ottimismo e serenità sia sul fronte artistico grazie al successo di tutti i cast, sia sul fronte economico con la conferma di nuove risorse pubbliche e private e del botteghino, con un ultimo week end di recite sold-out, la nuova Sovrintendente Lucia Chiatti e il nuovo Direttore Artistico Marco Vinco annunciano con un anno di anticipo la stagione 2026 e l’apertura delle vendite per il 10 settembre.
Dunque grande apertura il 17 luglio ’26 con una nuova produzione di Nabucco di Verdi affidata al decano belga Paul-Émile Fourny con il podio di Fabrizio Maria Carminati, reduce dall’ottimo Macbeth di quest’anno. Quindi il 18 luglio ’26 una nuova incursione nella leggerezza grazie al Barbiere rossiniano con la ripresa della fortunata regia di Daniele Menghini dall’edizione del ’22 e la bacchetta del milanese Gianluca Martinenghi. Poi si prosegue nel solco della Trilogia Popolare verdiana il 19 luglio ’26 con il Trovatore di Francisco Negrin del 2013, ripreso nel 2016, e la direzione del russo-tedesco Dmitri Jurowski. Infine il grande Novecento dei potenti Carmina Burana di Orff il 7 agosto con il direttore Ramón Tebar, nome particolarmente consolidato nel sistema musicale americano.