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Scala, il nuovo sovrintendente Ortombina: Frédéric Olivieri nominato direttore ballo

Spettacolo
Da sinistra: Frédéric Olivieri, Fortunato Ortombina, Paolo Gavazzeni
Scala, inizia la nuova fase con Fortunato Ortombina
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Scala, inizia la nuova fase con Fortunato Ortombina
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Inizia "una nuova fase", come ha commentato il sindaco di Milano Giuseppe Sala uscendo dalla riunione in cui hanno fatto il loro esordio i nuovi membri del consiglio, da Barbara Berlusconi a Melania Rizzoli, e il nuovo sovrintendente Fortunato Ortombina. Che ha scherzato così sul limite anagrafico al rinnovo del suo incarico: "Sono il primo sovrintendente con i giorni contati"

La nuova era del Teatro alla Scala di Milano si è ufficialmente aperta lunedì 17 febbraio, con la prima riunione del nuovo consiglio d'amministrazione col nuovo sovrintendente Fortunato Ortombina, che ha scherzato sulla sua età e sul limite anagrafico imposto per la carica: "Sono il primo sovrintendente con i giorni contati", ha detto, garantendo però di volersi dedicare con il massimo impegno all'incarico: "Non saranno cinque anni tranquilli". 

Olivieri nuovo direttore del corpo di ballo

E la prima decisione presa da Ortombina è la nomina di Frédéric Olivieri come nuovo direttore del corpo di ballo della Scala, con un orizzonte temporale che coprirà "almeno" per le prossime due stagioni. Ortombina ha spiegato che la decisione è stata presa dopo che il mese scorso il direttore uscente Manuel Legris ha deciso di lasciare alla fine del mandato di sovrintendente di Dominique Meyer, quindi a febbraio e non a novembre. La scelta di Olivieri, attuale direttore del corpo di ballo dell'Accademia, che manterrà quel ruolo, non è un ripiego: "Non è come quando Moratti chiamava Suarez prima dell'arrivo di un nuovo allenatore", ha scherzato. Ortombina ha proseguito: "La decisione di Legris di andarsene è recente e io non vivo la scelta di Frédéric Olivieri come un ripiego. Mi sento fortunato di nome e di fatto ad averlo. Il tempo dei due anni andava messo" perché Olivieri resta a capo della scuola".

Chi è Frédéric Olivieri

Nato a Nizza nel 1961, solista all'Opéra di Parigi e poi primo ballerino ed étoile ai Ballets de Monte Carlo, è approdato alla Scala nel 2000 (dopo una esperienza come direttore artistico di Maggio Danza) come maître de ballet. È stato poi direttore del ballo scaligero dal 2002 al 2007, dal 2007 al 2016 è passato alla Scuola di ballo per poi tornare direttore della compagnia dal 2016 (all'addio anticipato di Mauro Bigonzetti) al 2020 quando ha ripreso in mano la scuola di ballo. Ora terrà entrambi gli incarichi. "Quando a maggio presenteremo la stagione di ballo, presenteremo una stagione interamente fatta da Olivieri", ha sottolineato Ortombina. 

"Bolle? Non chiedetegli quando sarà direttore..."

All'insegna dell'ironia e del sarcasmo anche il passaggio su un altro nome sempre caldissimo quando si parla di ballo e Scala: "Vi prego - ha chiesto Ortombina - di smettere di chiedere a Roberto Bolle quando diventerà direttore del ballo della Scala perché questo implica una domanda poco carina, ovvero quando smetterà di ballare e lui è nel pieno dell'attività. Ha progetti con noi e nel mondo". 

Assente Descalzi, ratifica online mercoledì

Tra le new entry del cda Barbara Berlusconi per la Regione, Marcello Foa e Melania Rizzoli per il Ministero e Diana Bracco per la Camera di commercio. Confermati Giovanni Bazoli per Intesa Sanpaolo, Giacomo Campora per Allianz e Claudio Descalzi per Eni, unico assente, motivo per cui ci sarà una nuova riunione online di ratifica del cda online mercoledì. Inizia "una nuova fase", ha commentato il sindaco di Milano Giuseppe Sala uscendo dal teatro di cui è presidente dopo la riunione.

Sala: "Buona volontà da parte di tutti"

Il cda torna quindi ad avere nove membri, e non dieci come nello scorso mandato, a causa dell'uscita della fondazione Monte di Lombardia. "Tutto bene - ha detto Sala all'uscita dalla Scala - , grande disponibilità e buona volontà da parte di tutti, quindi si tratterà di cominciare a lavorare. Ho sottolineato come ognuno debba essere rappresentante dell'ente o istituzione che lo nomina ma in primis debba sentirsi parte della Scala che è una grande istituzione in cui il tema è cercare di abbinare il ruolo culturale per Milano e l'Italia e mantenere i conti in ordine. Non è che le due cose vanno automaticamente assieme ma lo abbiamo sempre fatto e si continuerà a farlo".

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