Wexford, la magia di un festival che riscopre le opere rare. VIDEO

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Chiara Ribichini

Chiara Ribichini

Foto: Patricio Cassinoni

Nell’incantevole cittadina irlandese ogni anno, dal 1951, si svolge un festival che è diventato negli anni uno dei più importanti in Europa. Qui, in ogni strada o pub, si respira aria di opera. Tema della 73esima edizione, che con oltre 70 appuntamenti è stata la più grande di sempre, il teatro nel teatro. Il racconto per la rubrica FLASH

Wexford, incantevole cittadina sulla costa sudorientale dell’Irlanda. È qui che nel 1951 è nato un festival dedicato all’opera che negli anni è diventato uno dei più importanti in Europa. Un festival unico, come lo ha definito il New York Times. Per l’atmosfera che si crea ma anche per quella ricerca di opere dimenticate o raramente portate in scena che vengono riscoperte.
Ed è qui che hanno fatto le loro prime esibizioni internazionali grandi nomi come Mirella Freni, Joan Diego Florez e Luca Salsi.
Tema della 73esima edizione, che è stata la più grande di sempre con oltre 70 appuntamenti in 18 giorni, il teatro nel teatro.

Il teatro nel teatro

“Questa è un’edizione che parla di noi, di gente di teatro e di ciò che accade dietro le quinte. Vogliamo portare il pubblico a capire cosa succede prima, non vogliamo fargli vedere solo quello che avviene sul palcoscenico ma anche quello che c’è dietro - sottolinea la direttrice artistica Rosetta Cucchi a Sky Tg24 - Abbiamo provato a raccontarlo nelle tre opere principali che abbiamo portato in scena: Le maschere di Pietro Mascagni, The Critic di Charles Villers Standford e Le convenienze e inconvenienze teatrali di Gaetano Donizetti”.
Ad inaugurare il Festival una versione de Le maschere ambientata in una spa di lusso. “Siamo partiti proprio dalle maschere e da un luogo dove ci si spoglia completamente per poi rendersi conto che anche denudati continuiamo a recitare un ruolo” spiega il regista Stefano Ricci.

La riscoperta di titoli rari e la Community Opera

“Questo Festival nasce proprio come una sorte di dichiarazione d’amore. Noi prendiamo delle opere che in qualche modo sono rimaste dimenticate e cerchiamo di farle parlare ancora. Di far capire cosa di questo messaggio che è rimasto nella bottiglia, per usare una metafora, è ancora attuale e cosa no. E tutti noi che torniamo a Wexford dopo tanti anni sentiamo che c’è qualcosa di speciale che accade qui” osserva il direttore ospite principale del Wexford Festival Opera Francesco Cilluffo.
Speciale è anche la Community Opera, che ha portato sul palco normali cittadini accanto a cantanti professionisti. Tutti insieme in una versione de L’ Elisir d’amore ambientato in un antico granaio con la regia di Rosetta Cucchi e la direzione d’orchestra di Luca Capoferri.

Il ricordo di Lucio Dalla

Di Wexford si innamorò anche Lucio Dalla, che nel 2007 curò la regia dell’Arlecchino di Busoni e di Pulcinella, il balletto su musica di Stravinsky.
“Lui si sedeva su una panchina di fronte al mare e leggeva. Il suo agente mi disse che non sarebbe rimasto più di tre o quattro giorni perché aveva molto da fare. Restò qui sette settimane. Lucio era una persona eccezionale, un artista meraviglioso, un uomo come pochi” ricorda Rosetta Cucchi.

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