A Roma un incontro per porre attenzione a un maggior riconoscimento per il teatro urbano, quale strumento di coesione sociale e valorizzazione dei territori. Tra gli artisti che hanno partecipato Moni Ovadia, e in collegamento video Jacopo Fo, Eugenio Barba, David Riondino e Ascanio Celestini
Per una politica culturale che riconosca e promuova il teatro urbano è attiva una petizione online su Change.org. Il manifesto e call to action mira a sensibilizzare l'opinione pubblica a una maggiore valorizzazione del teatro come "rito sociale nel quale si rivela e si afferma l’identità collettiva di una comunità. Non esiste teatro senza comunità e nessuna comunità può prosperare se viene privata del teatro". La richiesta al Governo e alle più alte istituzioni dello Stato è dunque di riconoscere maggiormente il patrimonio collettivo del teatro urbano, di sostenere le sue attività e di unirsi agli sforzi delle città e di tutti i comuni italiani che durante l’intero arco dell’anno lo ospitano e lo promuovono.
Artisti a supporto di una petizione per il teatro urbano
L'incontro che si è svolto a Roma, fortemente voluto dal Sen. Francesco Verducci e dall’Associazione Nazionale Arti Performative ANAP - AGIS con il patrocinio di ANCI, mira proprio a questo: un maggior riconoscimento per il teatro urbano, quale strumento di coesione sociale e valorizzazione dei territori.
Oltre alle istituzioni e ai Comuni presenti, hanno partecipato artisti di spicco come Moni Ovadia, e in collegamento video Jacopo Fo, Eugenio Barba, David Riondino e Ascanio Celestini, intervenuti in prima persona per sostenere la petizione lanciata on line per sensibilizzazione sul ruolo cruciale del teatro urbano nelle comunità italiane.
Il teatro urbano come strumento di valorizzazione di città e borghi: i comuni più attivi
Valorizzare il teatro urbano ha un impatto a vari livelli: culturale, sociale ed economico. Ogni anno, festival e compagnie di teatro urbano contribuiscono ad animare gli spazi pubblici, offrendo un’esperienza unica e immersiva grazie a immediatezza e accessibilità. Tra i comuni che da anni valorizzano questa forma di arte come strumento di innovazione e promozione sociale e territoriale ci sono Ferrara, dove si tiene da 37 anni il più grande Festival Buskers d’Europa; Certaldo (FI) che ospita dal 1988 “Mercantia”, uno dei più importanti festival del settore; Mantova che ospita l’“Open Festival”; Ascoli, dove ha sede la Compagnia dei Folli una delle più longeve compagnie del Teatro di Strada che gestisce in città anche un teatro di proprietà; Caorle (VE), dove si tiene da 23 anni il Festival “La Luna nel Pozzo”; Santa Sofia (FC) che ospita “Di Strada in Strada”; Collodi (Pescia, PT) dove ha luogo il “Senza Fili - Pinocchio Street Festival”; Gerace (RC) dove si svolge ogni anno “Il Borgo Incantato”. L’annuario delle arti di strada “Kermesse” cita 200 manifestazioni dedicate a questo genere di teatro.
"Maggiori fondi per il teatro e una politica più adeguata"
Una petizione, che come si legge in descrizione su Change.org mira a tutelare un teatro che "però non è destinatario di una politica culturale adeguata. Le sue istanze non sono comprese. Le sue consuetudini sono diverse da quelle del teatro di sala e sono motivo di discriminazione nell’attuazione delle politiche esistenti. I fondi assegnati alle compagnie e ai festival del comparto sono quasi inesistenti. Mentre altri paesi, prima fra tutti la Francia, sostengono in modo convinto tutte le fenomenologie dello spettacolo urbano, il nostro paese, che ne è stata da sempre la culla, non investe minimamente per la formazione dei suoi artisti, per sostenere la sua creazione, per favorire la sua distribuzione e la sua promozione". E continua: "Il Teatro di Strada non si identifica né si esaurisce con gli “artisti di strada” come vorrebbe statuire il Decreto Ministeriale 27.07.2017 che ha riformato gli ambiti del sostegno pubblico allo spettacolo dal vivo, ma è a tutti gli effetti parte del teatro italiano, rappresenta una fucina di nuove tendenze per i linguaggi della scena, una insostituibile risorsa per l’audience development e una forma importantissima di democratizzazione dell’offerta teatrale. E’ incomprensibile come un comparto artistico e professionale che conta da solo altrettanto pubblico di tutto il resto del teatro, possa ricevere solo lo 0,07% del Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo".
Supportare il teatro urbano come forma d'arte
Una petizione che, in definitiva, supporti il concetto che il teatro urbano non è solo spettacolo, ma una forma d’arte con una forte carica innovativa, capace di influenzare linguaggi e tendenze, e con una funzione sociale e un impatto economico strategici per la riqualificazione e l’attrattiva dei territori.