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Scala, Fortunato Ortombina nuovo sovrintendente. Sangiuliano: "Soluzione eccellente"

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L'annuncio del sindaco Beppe Sala, che è il presidente della Fondazione Teatro alla Scala, al termine del Cda e che sottolinea: "Abbiamo fatto tutto per il bene del Piermarini". Ortombina, oggi alla guida della Fenice di Venezia, sarà sovrintendente designato dal primo settembre di quest'anno.  Dominique Meyer resterà fino al primo agosto 2025. Rimarrà in carica fino al 2026 il direttore musicale Riccardo Chailly, quando è previsto l'arrivo di Daniele Gatti

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Fortunato Ortombina attuale guida della Fenice di Venezia, sarà il nuovo sovrintendente della Scala. Lo ha annunciato il sindaco di Milano Beppe Sala, che della Scala è il presidente della Fondazione, dopo il cda che ha votato la nomina.  Ortombina sarà sovrintendente designato dal primo settembre di quest'anno. Per l'attuale sovrintendente Dominique Meyer è stata decisa una proroga dal febbraio 2025  al primo agosto 2025, a pochi giorni dal suo settantesimo compleanno. Rimarrà in carica fino al 2026 il direttore musicale Riccardo Chailly, quando è previsto l'arrivo di Daniele Gatti.   

 

 

Sala: "Sovrintendente designato ruolo operativo"

 

"Dopo una serie di riflessioni e confronti col governo la proposta che oggi ho portato in Cda è il rinnovo dell'incarico a Dominque Meyer fino al primo agosto 2025 - ha annunciato in conferenza stampa Sala - Il Consiglio così delibera per questioni relative al nostro statuto. Come già successo quando avevamo designato Meyer, questo rinnovo dovrà essere confermato dal nuovo consiglio che entrerà in funzione a febbraio 2025. Nel nostro statuto c'è una questione sospensiva ma ci siamo già passati, non credo che ci saranno problemi. Ortombina si preparerà in questi mesi e Meyer preparerà il tutto per facilitare il lavoro di Ortombina. Formalmente Ortombina sarà designato dal 1 settembre di quest'anno". Sala ha poi spiegato che "il ruolo di sovrintendente designato è un ruolo operativo, non una dichiarazione di principio, quindi, in accordo con Ortombina, dovrà essere operativo anche su Milano".

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Sala: "Fatto tutto il bene per la Scala"

 

 "Abbiamo fatto tutto per il bene della Scala, per la dignità e la correttezza" ha voluto sottolineare Sala. Si chiude così una vicenda andata avanti mesi con una serie di colpi di scena. Tutti i protagonisti, ha assicurato Sala, hanno come primo obiettivo "il bene del teatro". 

 

Sala sulla norma dei 70 anni

 

"Meyer mi aveva chiesto di arrivare ai 70 anni e credo che non solo fosse nei suoi diritti, ma che facesse assolutamente bene. Il consiglio ritiene che la norma dei 70

anni non sia valida e che non impatti sulla Scala. Questo da pareri legali" ha poi detto il sindaco di Milano. "Ciononostante - ha aggiunto - nella discussione col governo abbiamo trovato una formula, che è evidentemente di compromesso, ma riteniamo che sia un compromesso accettabile. Quindi non lo facciamo perché siamo obbligati dalla legge, ma perché ci siamo arrivati attraverso una discussione col governo. Le reciproche posizioni di partenza le conoscete. Diciamo che il consiglio a questo punto è soddisfatto di tutto ciò. I singoli protagonisti saranno soddisfatti? Di fronte a

situazioni del genere mai nessuno lo è completamente".

Meyer: "Auguri a Ortombina"

 

"Auguri a Fortunato Ortombina, il suo ufficio è pronto" ha commentato il sovrintendente uscente della Scala Dominique Meyer che al suo successore ha già fatto preparare un badge di ingresso e uno studio perché possa lavorare nelle migliori condizioni possibili. Ieri Meyer ha parlato a lungo con il sindaco e gli ha assicurato, anche in una lettera che gli ha consegnato, la volontà di restare fino all'ultimo giorno del suo mandato che scade il 28 febbraio 2025. Si è invece preso un po' di tempo per riflettere sulla proposta che gli ha fatto il consiglio di amministrazione di prorogare il suo incarico fino al 1 agosto. 

Chi è Fortunato Ortombina

Nato a Mantova il 10 maggio 1960, diplomato al conservatorio di Parma, un lungo curriculum come professore d'orchestra corista, ma anche studioso (ha fra l'altro lavorato all'istituto nazionale di Studi Verdiani) Ortombina ha già lavorato alla Scala dal 2003 al 2007 come coordinatore artistico. In quell'anno ha lasciato Milano per diventare direttore artistico della Fenice dove dal 2017 è stato anche nominato sovrintendente. Sarà lui a dover decidere se alla Scala vorrà avvalersi di un direttore artistico e di un direttore generale, figura che Meyer ha cancellato dopo il pensionamento della storica direttrice Maria Di Freda. "Fino a che c'è Meyer la struttura organizzativa non cambia di una virgola" ha spiegato Sala aggiungendo di aver comunque consigliato ad Ortombina di ripristinare la figura del direttore "e mi sembra ci sia la sua disponibilità". 

Proroga per direttore Chailly

 

Sulla proroga al direttore musicale Chailly Sala ha spiegato: "Abbiamo teso ad allineare la scadenza di sovrintendente con la scadenza di direttore musicale. In questo caso i tempi possono essere diversi e questo dipende da logiche di programmazione. Il consiglio ad oggi autorizza una proroga a inizio stagione 2026-27 del maestro Riccardo Chailly in qualitàdi direttore musicale". Chailly dunque "farà la prima del 2024, la prima del 2025, mentre la prima del 2026 la dirigerà il nuovo direttore. Il consiglio dà un'indicazione sul maestro Daniele Gatti come suo successore, d'accordo con Ortombina. Sarà lui a portare al consiglio il nome del maestro Gatti come nuovo direttore, ma sul nome c'è accordo tra il consiglio e Ortombina".

Sangiuliano: "Soluzione eccellente"

 

"Una soluzione eccellente, frutto di una collaborazione istituzionale e della consapevolezza che il Teatro alla Scala è un simbolo prestigioso della nazione che proietta un'Italia positiva nel mondo" è il commento del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. "Con l'arrivo di Fortunato Ortombina - ha sottolineato - inizia una fase nuova che egli stesso sarà chiamato a delineare e costruire. Un curriculum lineare e appropriato: ha fatto molto bene al Teatro la Fenice di Venezia e sono sicuro che ancor meglio farà a Milano. Dopo tre sovrintendenti stranieri, Stéphane Lissner, Alexander Pereira e Dominique Meyer , alla Scala torna un italiano e questo accade appena qualche mese dopo la consacrazione dell'arte del canto lirico a patrimonio dell'umanità da parte dell'Unesco".

Cgil: "Serve progettualità di lungo periodo"

 

Alla Scala serve una progettualità di lungo periodo e quindi una guida che possa restare più di cinque anni. La Cgil, dopo l'indicazione di Fortunato Ortombina come nuovo sovrintendente della Scala, in un lungo comunicato da un lato riconosce "le competenze e le capacità necessarie al ruolo per il quale è stato designato" dell'altro sottolinea le proprie preoccupazioni per il teatro.  La prima riguarda il fatto che l'attuale sovrintendente Dominique Meyer se ne andrà al compimento dei settant'anni e che Ortombina proprio a 70 anni finirà il suo mandato. "La governance scaligera che compone il consiglio di amministrazione, peraltro composta in larghissima misura da ultra ottantacinquenni, non ritiene che occorra avere una stabilità politica e di indirizzo artistico che abbracci almeno un decennio?" si chiede il sindacato criticando anche l'apprezzamento del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano per l'arrivo di un italiano. "Rifiutiamo la narrazione che metta al primo posto la sua "italianità" come requisito principale nella scelta della sua nomina" hanno scritto convinti che "un centro di produzione culturale di conclamata eccellenza e con una fortissima vocazione internazionale  necessiti soprattutto di dirigenti capaci e credibili, non necessariamente italiani".  C'è poi la questione della governance, per il sindacato è stata una buona scelta quella di Meyer di eliminare la figura del direttore generale (che sembra stia per essere reinserita con Ortombina) mentre ritiene importante che il sovrintendente non sia anche direttore artistico, come è avvenuto negli ultimi anni e pare accadrà anche con la nuova guida del teatro. Ed è stato "improprio" che il consiglio abbia anche parlato del direttore musicale perché la nomina spetta al sovrintendente "che in un'ottica di correttezza formale e sostanziale, avrebbe anche il dovere di consultare le componenti artistiche del teatro prima di procedere con una scelta così importante".