Barbara D'Urso, querela contro Naike Rivelli: “Mi ha diffamata”

Spettacolo

Camilla Sernagiotto

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L’influencer, figlia di Ornella Muti, è stata querelata dalla conduttrice televisiva per due video che ha pubblicato nel 2019 sui propri account social. La prima udienza si è tenuta oggi, venerdì 15 marzo, presso il Tribunale di Alessandria (competente territorialmente perché Naike Rivelli è domiciliata a Lerma, in provincia di Alessandria)

Barbara D'Urso ha querelato Naike Rivelli per diffamazione. L’influencer, figlia di Ornella Muti, è stata querelata dalla conduttrice televisiva per due video pubblicati nel 2019 sui propri account social.

La prima udienza si è tenuta oggi, venerdì 15 marzo, presso il Tribunale di Alessandria (che è competente territorialmente perché Naike Rivelli è domiciliata a Lerma, in provincia di Alessandria).
In aula Naike Rivelli, 49 anni, che deve difendersi dall'accusa di diffamazione, avanzata nei suoi confronti da Maria Carmela D'Urso, in arte Barbara D'Urso, che si è costituita parte civile, come si apprende da un articolo pubblicato nelle scorse ore dalla redazione di Torino del quotidiano la Repubblica.

 

Le carte processuali citano come fatti la pubblicazione di due filmati sul profilo Instagram di Rivelli, avvenuta il 31 gennaio 2019: nel primo video, Naike Rivelli commentava un'intervista rilasciata dal critico d'arte Vittorio Sgarbi a Barbara D'Urso; nel secondo, un'intervista rilasciata da Silvio Berlusconi sempre a D'Urso nel corso della trasmissione Pomeriggio 5.

Naike Rivelli è difesa dagli avvocati Antonio Pelle e Domenica Macri

Per l'accusa, Rivelli usò espressioni tali da fare intendere che il successo lavorativo di Barbara D'Urso fosse frutto non tanto delle capacità professionali della conduttrice ma di favoritismi di persone potenti della rete televisiva per cui lavora, che sarebbero stati ottenuti (secondo ciò che l’accusa ritiene che Rivelli avrebbe fatto intendere) mediante espedienti legati alla sfera sessuale.

Barbara D'Urso, con l'avvocato Salvatore Pino, ha presentato la querela per diffamazione. Naike Rivelli è difesa dagli avvocati Antonio Pelle e Domenica Macri

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Le parole dell’avvocato di Naike Rivelli

“La signora D'Urso non ha individuato quella che è l'ironia e il sarcasmo di Naike nel dire alcune cose su un siparietto di un momento della trasmissione di Pomeriggio 5”, ha detto all'Adnkronos l'avvocato di Rivelli, Antonio Pelle, poco dopo l'udienza.

“Il primo video riguardava un intervento di Sgarbi dove si parlava del suo appeal sessuale e dove sia Sgarbi che Barbara D'Urso scherzavano tra loro e Naike ha fatto un commento su quel modello di televisione, che in quel periodo aveva un'enorme audience, e ha detto 'come è caduta in basso l'Italia che si guarda questi programmi trash’…”, ha continuato il legale Pelle ai microfoni di Adnkronos.

 

“Nel video, Naike metteva in evidenza che quella con il Cavaliere non era un’intervista ma sostanzialmente un monologo in cui parlava solamente lui, e ha fatto una battuta dicendo che, se magari la signora D'urso accavallando le gambe faceva vedere la biancheria intima al presidente, lui smetteva di parlare a raffica richiamando alla memoria degli incidenti in cui effettivamente si era vista la biancheria intima della conduttrice”, ha proseguito l’avvocato di Rivelli. “Il secondo video riguardava un’intervista fatta da Barbara D'Urso a Silvio Berlusconi prima della campagna elettorale in Sardegna del 24 febbraio 2019”.

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Barbara D'urso presente in tribunale con il suo avvocato

Nella prima udienza ad Alessandria è stata sentita Barbara D'urso, presente in tribunale con il suo avvocato. La conduttrice televisiva ha spiegato i motivi che l'hanno portato a querelare Naike Rivelli per diffamazione.

 

L’avvocato Pelle, difensore di Rivelli, ha detto: “Per quanto riguarda noi avvocati della difesa, abbiamo cercato di puntualizzare e mettere in evidenza il contesto in cui quei video sono stati fatti e il fatto che era la stessa Barbara D'urso che scherzava con Sgarbi di cose ammiccanti. Nell'altro video pubblicato da Naike si dava atto di un dato oggettivo, e cioè che Berlusconi stava parlando in maniera prolissa senza dare la possibilità alla sua interlocutrice di inserirsi con delle domande”.

 

Naike Rivelli, sostengono i suoi difensori, non ha mai inteso offendere Barbara D'Urso "quanto piuttosto criticare un modello, un modo di fare televisione rappresentato da Barbara D'Urso. Erano delle critiche a una tipologia di modo di fare televisione”.

 

Tuttavia, come si apprende dal quotidiano la Repubblica, in aula starebbe prendendo piede la possibilità di un accordo, che non sarà di natura economica, anche perché Barbara D'Urso ha dichiarato di non essere interessata a un risarcimento in denaro.
L’accordo si dovrebbe concretizzare in un messaggio di scuse.

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