Alla Tate Modern di Londra la mostra tributo a Yoko Ono

Spettacolo
Tiziana Prezzo

Tiziana Prezzo

Dal 15 febbraio al primo settembre la mostra “Music of the Mind” che raccoglie 200 opere dell’artista giapponese, oggi 9enne, attivista, pacifista e compagna di Lennon nei suoi ultimi anni di vita (la corrispondente)

Londra - Che torto le si fa, a pensarla solo come la donna di John Lennon, per qualcuno perfino la responsabile della rottura dei Beatles. Perché Yoko Ono rappresenta qualcosa di molto più importante e di diverso. Artista a tutto tondo, femminista e pacifista da una vita. A 91 anni, la Tate Modern di Londra la celebra, fino al primo settembre, per la straordinaria ed eclettica artista che è con la più grande mostra del Regno Unito a lei dedicata. Intitolata Music of the mind, in ricordo delle sue esperienze a Liverpool e Londra, conta 200 opere che coprono 70 anni di produzione artistica.

Una vita tra arte e attivismo

“Ono è questa straordinaria figura che colma la distanza tra l’artista e l’attivista, alcuni dei suoi lavori sono i primi esempi della cosiddetta arte concettuale, il suo attivismo, la sua capacità di far partecipare il pubblico sono unici nel modo in cui spingono a riflettere su temi come la guerra, l’immigrazione. È un’artista molto importante e pensiamo che sia tempo che abbia il riconoscimento che merita”, spiega Andrew de Brun, curatore della mostra.

LIVERPOOL, UNITED KINGDOM - APRIL 04:  Yoko Ono poses next to 'The Wish Tree' one of her art installations at The Bluecoat  Display Centre on April, 2008 in Liverpool, England. The Wish Tree invites viewers to write their wishes on labels that are then fixed to the branches. Yoko Ono returned to perform and display her art at The Bluecoat 40 years after she first exhibited there in 1967 to celebrate the re-opening of the UK's oldest arts centre after a GBP 12.5 million refurbishment.  (Photo by Christopher Furlong/Getty Images)

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I visitatori potranno partecipare a White Chess Set - un gioco che prevede solo scacchiera e pezzi bianchi - con l'istruzione "gioca finché riesci a ricordare dove sono tutti i tuoi pezzi" - un'opera realizzata nel 1966 che dimostra la posizione antibellica di Ono.

Cute Piece è una delle performance più discusse e controverse di Yoko Ono realizzata nel 1964 al Carnegie Recital Hall di New York, dove il pubblico era invitato a tagliare i vestiti dell’artista. C’è poi la pellicola sperimentale – a suo tempo bandita - Film No.4 (Bottoms) del 1966/67.

Sky Helmets, una delle installazioni in mostra alla Tate Modern Gallery di Londra per rendere omaggio a Yoko Ono
Sky Helmets, una delle installazioni in mostra alla Tate Modern Gallery di Londra per rendere omaggio a Yoko Ono

TUTTI FIGLI DELLO STESSO CIELO

Tra i temi chiave quello del cielo, che appare ripetutamente come metafora di pace, libertà e illimitatezza, per lei conforto e rifugio da bambina in fuga da Tokyo durante la Seconda Guerra Mondiale. Sky Helmets è una delle opere che meglio racchiude tutti questi concetti. L’istallazione è composta da un gruppo di elmetti dell’esercito tedesco durante la Seconda guerra mondiale appesi a dei fili lasciati oscillare. “Ognuno di loro ha pezzi di puzzle che rappresentano pezzi di cielo, frammentato dalla violenza della guerra. Yoko invita il pubblico a prendere un pezzo di questo cielo e a portarlo a casa per ricordarci che tutti condividiamo ciò che è sopra di noi”.

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