Tupac, un arresto a Las Vegas per l'omicidio avvenuto nel 1996

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Duane "Keffe D" Davis, 60 anni, è stato preso in custodia venerdì mattina con l'accusa di aver partecipato all'uccisione del rapper in uno dei casi irrisolti più celebri della storia degli Stati Uniti e della storia della musica hip hop. Si tratta del primo arresto dai fatti avvenuti 27 anni fa

La polizia di Las Vegas ha annunciato di aver arrestato un uomo in relazione all'omicidio del rapper Tupac Shakur, avvenuto in città, davanti al famoso casinò Caesars Palace, nel 1996. Duane "Keffe D" Davis, di 60 anni, è stato preso in custodia venerdì mattina con l'accusa di aver partecipato all'omicidio del rapper in uno dei casi irrisolti più celebri della storia degli Stati Uniti e della storia della musica hip hop.

Primo arresto compiuto dopo 27 anni

Tupac è morto a 25 anni e al culmine del successo, il 13 settembre del 1996, sei giorni dopo essere stato raggiunto da colpi di pistola sulla strada principale di Las Vegas, mentre era a bordo di una Bmw guidata da Marion "Suge" Knight, proprietario della sua etichetta discografica. Nonostante le numerose indagini della polizia di Las Vegas e Los Angeles, e l'intervento dell'Fbi, nessuno era mai stato arrestato per l'omicidio.

Lo zio dell'uomo che probabilmente sparò

L'uomo arrestato ora è lo zio di Orlando Anderson, principale indiziato dell'omicidio di Tupac Shakur, morto a sua volta due anni più tardi senza aver mai ammesso la propria responsabilità. L'omicidio, secondo le indagini, avvenne dopo una rissa tra Tupac e Anderson in un casinò di Las Vegas, originata probabilmente dal furto di una catenina. Sullo sfondo, la guerra tra le gang rivali di Crips (alla quale era affiliato Anderson) e Bloods (di cui Tupac non faceva parte ma nella quale erano presenti diversi suoi contatti stretti, tra cui il produttore Suge Knight).

Il ruolo di Duane Davis

Duane “Keffe D” Davis è stato a lungo nella lista dei sospettati in mano agli investigatori. Non è accusato di aver fatto fuoco ma è considerato dalle autorità il leader del gruppo che assalì il rapper la notte tra il 7 e l'8 settembre del 1996. Per le leggi dello Stato del Nevada si può essere accusati di un reato, incluso l'omicidio, anche solo aiutando qualcuno a compierlo. Secondo il tenente della squadra omicidi della polizia di Las Vegas Jason Johansson, "Duane Davis è stato il mandante dell'omicidio e ha organizzato il piano". In alcune interviste recenti e in una autobiografia del 2019 intitolata Compton Street Legend, lo stesso Davis ha ammesso di aver procurato lui l'arma usata nell'agguato. Proprie queste dichiarazioni hanno portato la polizia a riaprire le indagini con nuovi interrogatori cominciati nel luglio scorso.

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IL NUOVO PROCESSO

Durante il nuovo processo, le testimonianze di soci di Davis, amici di Tupac e una lista di agenti di polizia in pensione che si occuparono del caso all'epoca, hanno contribuito a dipingere un quadro della faida sempre più tesa che si creò tra l'etichetta discografica della Death Row per cui lavoravo Tupac e la Bad Boy Records, che aveva legami con Davis e rappresentava il grande rivale di Tupac, Notorius B.I.G. 

LA DICHIARAZIONE DELLA SORELLA DI TUPAC

In una dichiarazione pubblica rilasciata venerdì, Sekyiwa "Set" Shakyr, sorella di Tupac, ha descritto l'arresto di Davis come una vittoria: "Non c'è dubbio che sia un momento di svolta - ha detto - Il silenzio degli ultimi 27 anni intorno a questo caso ha fatto rumore nella nostra comunità. Per me è importante che il mondo, il Paese, il sistema giudiziario e la nostra gente conosca la gravità della morte di questo uomo, mio fratello, il figlio di mia madre, il figlio di mio padre".

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