Naomi, Cindy, Claudia e le altre super modelle insieme sulla copertina di Vanity Fair

Spettacolo
Vittoria Romagnuolo

Vittoria Romagnuolo

Immagine tratta dal profilo Instagram di Vanity Fair Italia

Il nuovo numero del magazine mette insieme in copertina le supermodelle degli anni Novanta e Duemila e le prime top model diventate famose in tutto il mondo per riaprire l'eterno dibattito sul mito della bellezza, la diversità dei corpi e i canoni estetici per affermare l'ultima grande verità sul tema: la vera bellezza è libertà

Dalla carta stampata alla tv in streaming, dai social media alle passerelle e, di nuovo, sui giornali, quelli che le hanno rese celebri e che ora le celebrano in quanto immortali.
Le supermodelle sono tornate praticamente ovunque e Vanity Fair festeggia il loro ritorno con un numero speciale che esce in questi giorni, per restare in edicola fino al prossimo 3 ottobre, con gli stessi contenuti in Italia, in Spagna e in Francia. Protagoniste del lungo servizio di copertina, che discute sul mito della bellezza per mezzo di cover girl davvero eccezionali, Claudia Schiffer, Naomi Campbell, Christy Turlington, Eva Herzigova, Carla Bruni ma anche Iman, Lauren Hutton, Twiggy, Peneope Tree, le prime donne che si misero in evidenza sulle passerelle e sulle riviste segnando per sempre il mondo della moda.

Le supermodelle e la riflessione sulla bellezza

“Che cosa resterà delle grandi top model?”, questo l'interrogativo posto sulla copertina di Vanity Fair, un numero da collezione che si inquadra facilmente come un “portfolio definitivo” oltre che un saggio formato rivista, sul tema della bellezza e delle bellissime della passerella.
Se è praticamente superfluo spiegare ancora una volta la portata dell'impatto delle supermodelle nel mondo della moda e della cultura in generale, è importante chiedersi, alla luce delle riflessioni degli anni Dieci del Duemila sui corpi e sulle diversità, se ha senso dare ancora a queste donne il potere di definire uno standard di bellezza concretamente irraggiungibile.
Nemiche delle donne o divinità da ammirare? Vanity Fair, col Direttore Simone Marchetti in testa, non ha interesse ad alimentare ulteriormente un dibattito già molto polarizzato. È ora di fare pace col concetto di bellezza che le top model e le supermodelle hanno veicolato negli anni.
Queste donne, bellissime, certo, ma anche simbolo di potere ed emancipazione, sono ancora dei numi tutelari per il genere femminile e non solo.
Con le loro storie e il loro aspetto fisico ancora straordinario, come provano le immagini mostrate in anteprima online, sono capaci di liberare le nostre menti dai giudizi verso i corpi che non sono come i loro. “La bellezza è libertà”, scrive Marchetti, che prosegue citando Katie Sturino quando afferma che il corpo degli altri (e delle altre) non ha nulla a che vedere col nostro. Parole semplici capaci di compiere una vera rivoluzione.

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Le protagoniste del numero speciale

Tra le protagoniste della parte fotografica del numero quaranta di Vanity Fair Italia stagione 2023, troviamo (vestite dal meglio della moda mondiale, da Dolce & Gabbana a Ferragamo, Versace, Maison Valentino e altri) le “Big Five”, Naomi, Claudia, Christie, Cindy, senza Linda (Evangelista) che invece è presente nella docuserie The Super Models in onda in questi giorni su Apple TV+, più altre grandi della moda del Novecento, tutte scattate dal duo di fotografi Luigi & Iango che per mesi le hanno inseguite per il mondo da New York a Milano per averle davanti all'obiettivo.
Tra le altre ci sono anche Milla Jovovic, Stephanie Seymour, Carolyn Murphy, Helena Christensen, Pat Cleveland, Carla Bruni, ciascuna col proprio profilo, ritratta in uno splendido bianco e nero.

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