Addio a Pierre Lacotte, archeologo del balletto. Aiutò Nureyev a fuggire dalla Russia

Spettacolo
Chiara Ribichini

Chiara Ribichini

Pierre Lacotte (a sinistra) insieme a Rudolf Nureyev

Si è spento a 91 anni il grande coreografo che ha ricostruito i balletti del XIX secolo. Nel 1961 il suo intervento fu determinante nella defezione di Rudolf Nureyev, come aveva raccontato lo scorso dicembre a Sky Tg24 in quella che oggi resta la sua ultima intervista

Guardava il mare, nel silenzio della baia che aveva scelto per trascorrere gli ultimi anni della sua vita. Seduto, con lo sguardo rivolto alla grande vetrata, circondato da arazzi e statue antiche, ci aveva accolto facendosi trovare pronto per quella che probabilmente è stata la sua ultima intervista. Aveva pensato a tutto. A scegliere l’angolo migliore del suo salottino, a stampare le foto con il suo amico Rudy, a preparare persino una chiavetta con gli estratti migliori del suo Marco Spada al Teatro dell’Opera di Roma. Perché, come mi aveva ripetuto più volte, aveva “promesso a Rudolf di far vedere sempre il meglio di lui”. Avvolto nella sua sciarpa bianca, con un vestito scuro, era lì, ad aspettarci, con tutta l’eleganza del danseur noble. Un danseur noble che ha scritto la storia della danza per aver ricostruito i grandi balletti del XIX secolo. Per questo veniva chiamato “l’archeologo del balletto”.

CHI ERA PIERRE LACOTTE

 

Pierre Lacotte si è spento oggi, a 91 anni. Lo ha annunciato sua moglie Ghislaine Thesmar, prima ballerina e splendida danzatrice, compagna di una vita. Danzatore, maestro, coreografo, direttore artistico, Lacotte è stato anche colui che aiutò Rudolf Nureyev a fuggire dalla Russia e a chiedere asilo politico alla Francia nel 1961. Lo avevamo incontrato lo scorso dicembre nella sua casa vicino a Tolone proprio in occasione dello speciale di Sky Tg24 dedicato ai 30 anni dalla scomparsa di Rudolf Nureyev (nel video in alto un estratto, sotto l'integrale).

Aiutò nureyev nella defezione

 

Accesa la lucina rossa della telecamera, il Maestro Lacotte aveva iniziato subito ad andare indietro nel tempo e nei ricordi. E a restituirci una testimonianza storica e unica di quei momenti di grande tensione vissuti all’aeroporto di Le Bourget a Parigi. Un racconto commovente, dettagliato e carico di emozioni diverse. Paura, terrore, incredulità, nervosismo. Una testimonianza straordinaria che resterà nel tempo, come i grandi balletti a cui lui ha ridato vita, come Le Silfidi o La figlia del Faraone. O quelli che ha creato ex novo come Le Roige et Le Noir, ispirato al celebre romanzo di Stendhal nel 2021, suo ultimo lavoro.

 

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