Mixed By Erry, i fratelli Frattasio raccontano la vera storia delle prime cassette pirata

Spettacolo

Gaia Bozza

Angelo, Peppe ed Erry ripercorrono con Sky Tg24 la storia del primo marchio del "falso originale", in una Napoli degli anni Ottanta affascinante e piena di contraddizioni. Un business illegale che nasceva dalla "fame", assicura Erry, e non dalla "fama", che pure raggiunsero. Un passato scomodo che oggi decidono di raccontare. E ai giovani dicono: "Non fate i nostri errori"

Negli anni Ottanta Napoli era la città di Maradona, dei grandi sogni, della disoccupazione, delle piccole e grandi illegalità e delle origini della pirateria musicale. "Mixed by Erry", prima con il libro di Simona Frasca pubblicato da "Ad Est dell’Equatore" e poi con il film diretto da Sidney Sibilia che esce nelle sale il 2 Marzo, racconta la parabola dei fratelli Frattasio, dalle origini ai problemi con la giustizia e la fine di tutto, passando per la "gloria" per aver inventato un vero e proprio marchio del "falso originale". Oggi hanno cambiato vita e hanno scelto di raccontare il loro passato ammettendo gli errori fatti.

Le origini di "Mixed by Erry"

Enrico Frattasio, nell’intervista a Sky Tg24, si descrive così: “Nel tempo libero ero dj, a tempo pieno pirata. E quello è stato il mio errore”. Erry inizia come garzone in un negozio di dischi, in famiglia ci si arrangia, il padre falsifica alcolici mettendo nelle bottiglie il tè per truffare i turisti. Lui invece sogna in grande e comincia per davvero a fare il dj. Solo che, nel retrobottega di quel negozio di dischi dove lavora, inizia a realizzare delle mixtape per amici e conoscenti, per arrotondare. L’operazione riscuote un inaspettato successo e “Mixed by Erry”, con molta inventiva e intraprendenza, diventa un marchio. Enrico, insieme ai tre fratelli Peppe, Angelo e Claudio, inizia a mettere su una vera e propria azienda a conduzione familiare, che si allarga sempre di più. Un business che frutta tanto e arriva a varcare i confini italiani diventando un’avventura internazionale. Ma è completamente illegale. Un’avventura rocambolesca e non priva di momenti bui, fino all’arresto, avvenuto nel 1997.  

Il racconto dei fratelli Frattasio

Tra foto, ricordi e momenti di commozione, i tre fratelli Angelo, Peppe ed Erry ripercorrono con Sky Tg24 questo passato che nasce dalla “fame”, assicura Erry, e non dalla “fama”, che pure raggiunsero. Com’era strutturata questa sorta di “azienda”? Più o meno in questo modo: “Io mi occupavo della logistica, delle locandine e della distribuzione – spiega Angelo Frattasio - Riuscivo a produrre un grande numero di cassette partendo dai master che mi forniva mio fratello Enrico perché ero molto organizzato e a un certo punto potevo contare su una grande quantità di manodopera e punti di duplicazione”. Poi si spinge oltre: “Molti hanno detto, nel tempo, che avevamo una talpa a Sanremo, ma non è vero, eravamo semplicemente molto veloci e organizzati”.

Peppe Frattasio, oltre a definirsi il “capitano” di quella azienda, perché era il fratello maggiore, era anche una sorta di cantante “anonimo”. Per gioco, i Mixed by Erry iniziarono a inserire, nei mixtape pirata, anche cover in napoletano interpretate proprio da Peppe: la prima fu una versione in dialetto di “Cheri cheri Lady” dei Modern Talking: “Diventò un tormentone, era divertente, mi chiedevano di cantare alle cerimonie, ma io lo facevo solo per divertimento”, ammette Peppe Frattasio. Ma questa è la parte goliardica e divertente di un business che ormai era grande, ed era illegale. E’ un passato scomodo, che per tanto tempo è stato tenuto nascosto dagli stessi protagonisti. Hanno cambiato vita, assicurano, hanno commesso degli errori che hanno pagato ma ora vogliono riappacificarsi con quel passato.

Il messaggio dei protagonisti di "Mixed by Erry", il libro e il film

Da questa decisione di guardare in quelle vecchie ferite, maturata con fatica negli anni a partire dall’incontro con Simona Frasca, giornalista e scrittrice che poi ha pubblicato il libro sulla loro storia, è nata la voglia di esorcizzare il passato rendendolo pubblico: "Devo ringraziare Simona Frasca – dice Peppe Frattasio, il primo ad aver deciso di buttarsi in questa avventura – All’inizio avevo tanti dubbi ma poi lei è riuscita a raccontare non solo la nostra storia, ma quel periodo della città di Napoli". "Mixed by Erry", in fondo, è il racconto – senza giudizio, pura osservazione – di un momento storico preciso, gli anni Ottanta a Napoli, nel quale di “passati scomodi” ce ne sono stati tanti e di varie proporzioni. “Dopo ci sono stati tanti problemi – racconta Enrico  - Veri e propri drammi, dopo l’arresto abbiamo perso tutto e le nostre famiglie ne hanno risentito, ci sono state separazioni e contrasti, per fortuna ho tre figlie che hanno studiato, si sono laureate e mi danno tante soddisfazioni”. Si commuove, Enrico Frattasio, non più Erry, mentre dietro di lui c’è la foto di quando indossava le cuffie da dj e sognava in grande. “Ai ragazzi che vedranno il film - avverte -  voglio dire di coltivare i propri sogni, perché il sogno è il sale della vita, ma di farlo nella legalità, con costanza e disciplina”. Rincara la dose Peppe Frattasio: “Noi siamo un esempio sbagliato. Siamo stati in carcere, non abbiamo più nulla, tutto quello che avevamo erano illusioni, denaro facile andato via facilmente. Eravamo i primi a lavorare tanto, anche se sbagliavamo - precisa -  Solo che quel denaro facile è scomparso subito e abbiamo pagato le conseguenze dei nostri errori”. 

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