Pitti Uomo, a Firenze la sostenibilità si traduce in progetti concreti

Spettacolo

Nicoletta Di Feo

Tra i tanti linguaggi di Pitti Uomo 103 c’è sicuramente quello della sostenibilità. Ma quali sono i progetti che possono dirsi veramente sostenibili? Siamo andati a scoprirlo

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La moda non può avere futuro senza sostenibilità. Non solo un claim da Pitti perché quella che è la più importante fiera internazionale della moda maschile al mondo è casa di progetti concreti. Come quello di Piquadro, noto brand di accessori che quest’anno ha presentato la sua prima collezione di capispalla. Il Presidente Marco Palmieri ci ha raccontato i piccoli e grandi passi dell’azienda nella strada verso la sostenibilità. Una strada intrapresa ormai da anni e basata su fatti e non parole: prodotti certificabili che aiutano il consumatore ad essere più consapevole su quale sia l’impatto del suo stile di vita nel mondo, misurazioni reali a cui seguono compensazioni che si traducono nella riforestazione di aree dell’Amazzonia.

 

Siamo poi andati da Ecoalf, brand fondato nel 2009 da Javier Goyeneche con la missione di creare prodotti che utilizzando il meno possibile risorse naturali. Per la nuova collezione Ecoalf ha presentato capi creati tutti con un unico materiale e per questo facilmente riciclabili. Prodotti quindi sostenibili a tutto tondo perché fatti con filati riciclati, poliestere ricavato da bottiglie di plastica, e riciclabili a loro volta a fine vita.

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