Scala, Daniele Gatti inaugura la Stagione Sinfonica con la Terza di Mahler

Spettacolo

Chiara Ribichini

“E' una delle sinfonie più lunghe e richiede uno sforzo notevole ma ha un potere evocativo estremamente forte. Non ho bisogno di un pubblico acculturato ma di un pubblico che venga a Teatro con il cuore aperto, pronto a ricevere” dice il Maestro a Sky Tg24. Solista è il mezzosoprano Elīna Garanča, il coro femminile è preparato da Alberto Malazzi, mentre le voci bianche sono preparate da Bruno Casoni

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“La Terza di Mahler è una delle sinfonie più lunghe che possiamo trovare e richiede effettivamente uno sforzo notevole, dura quasi come un atto d'opera. Ma il potere evocativo di questa musica è estremamente forte, riesce a raccontare stati d'animo, pensieri, sensazioni estremamente forti. Per questo io non ho bisogno di un pubblico che venga acculturato ma di un pubblico che venga generosamente, con il cuore aperto. Non si deve pensare di venire a teatro per ascoltare una lezione di università, non è necessario essere pronti e preparati, è solo il cuore che deve essere pronto a ricevere”. Così il Maestro Daniele Gatti spiega a Sky Tg24 la forza e la potenza della Sinfonia n.3 di Gustav Mahler con cui inaugura oggi (con repliche il 10 e il 12 novembre) la Stagione Sinfonica 2022/23 del Teatro alla Scala. Solista è il mezzosoprano Elīna Garanča, il coro femminile è preparato da Alberto Malazzi, mentre le voci bianche sono preparate da Bruno Casoni.

La Terza di Mahler

 

Per Gatti la Terza di Mahler è esemplificativa della poetica del compositore, prima concentrata sulla natura (dai Lieder des Knabel Wunderhorn alla Quarta sinfonia), poi sull'uomo (fino alla Settima) e infine sull'assoluto con Das Lied von der Erde, la Nona e la Decima lasciata incompiuta. "La Terza - sintetizza - è la concentrazione poetica di 25 anni di composizioni con il suo primo movimento tellurico ma non per la forza, c’è qualcosa di più materico che poetico da cui parte il viaggio” che arriva a quello che l'uomo racconta, quello che gli angeli raccontano e infine che l'amore (di Dio) racconta.

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Il legame con Milano e con la Scala

 

Un ritorno per il direttore milanese, attualmente alla guida dell’orchestra del Maggio fiorentino e che dal 2024 sarà anche a capo della Staatskapelle di Dresda, in un teatro e in una città che gli appartengono. “Il rapporto con Milano e con il Teatro alla Scala nasce dai miei anni di studio perché gli anni che ho passato in Conservatorio sono stati arricchiti dai concerti e dalle opere che ho potuto sentire alla Scala. Io ricordo che finiva la lezione verso le 18, andavo a mangiare un panzerotto qui dietro e poi correvo qui con i miei compagni ad ascoltare di tutto. Questa integrazione tra lo studio e gli spettacoli mi ha aiutato a capire che il passaggio tra il mondo studentesco e il mondo professionale era tutto sommato minimo. A me e ai miei vecchi compagni di Conservatorio Milano ha sempre dato quella spinta in più per cercare di emulare, per poter dire che un giorno saremmo andati anche noi ad esibirci in una situazione di questo genere” ricorda. 

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La Stagione Sinfonica

 

Anche il prossimo appuntamento con Daniele Gatti nella nuova Stagione, a maggio 2023, sarà nel segno di Gustav Mahler, con la Gustav Mahler Jugendorchester che eseguirà nel ciclo delle Orchestre Ospiti l’Adagio dalla Sinfonia n. 10 e la Sinfonia n. 1 in re magg. Titan.
Tanti gli appuntamenti di rilievo della Stagione Sinfonica che si apre oggi. Riccardo Chailly dirigerà l’Ottava di Mahler mentre Zubin Mehta la Sinfonia Turangalîla di Messiaen. Oltre ai sette programmi della stagione sinfonica, l'offerta della Scala prevede anche la stagione delle orchestre ospiti, i concerti straordinari, i 5 appuntamenti dei grandi pianisti alla Scala, la stagione della Filarmonica, 7 recital di canto e i concerti di musica da camera dei professori della Scala la domenica mattina.

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