Dottorato a Brunello Cucinelli, ai giovani in sala: "Sostituite la paura con la speranza!"

Spettacolo

Nicoletta Di Feo

La Facoltà di Economia della Sapienza Università di Roma ha conferito all’imprenditore umbro il prestigioso titolo in Management, Banking and Commodity Sciences. "L'università è il sale della terra", ha detto Cucinelli

"Aver conosciuto la povertà è stato per me un grande dono della vita."

Con queste parole Brunello Cucinelli apre la sua Letio Magistralis in occasione del conferimento del prestigioso riconoscimento alla presenza della Magnifica Rettrice Antonella Polimeni, del preside della facoltà di Economia Fabrizio D’Ascenzo e di tutto il Senato Accademico.

Una cerimonia rimandata più volte a causa del Covid e che trova le sue motivazioni nell’essenza stessa dell'attività produttiva di Cucinelli ossia, come afferma nella sua prolusione la Magnifica Rettrice " per aver saputo coniugare una storia imprenditoriale di successo con il rispetto della vocazione del territorio e dei valori sociali, dando vita a un nuovo umanesimo dell'impresa".

Quel capitalismo umanistico che pone al centro l’uomo e la sua dignità.

“Ho sempre pensato”, ha dichiarato Brunello Cucinelli, “che l’impresa dovesse sì fare dei profitti, ma con etica, dignità e morale”. Questa idea di profitto e dono è appunto al centro delle motivazioni alla base del conferimento del prestigioso titolo, il terzo dopo la laurea ad honorem in Filosofia ed Etica delle relazioni umane dall'università di Perugia e il dottorato di ricerca honoris causa in Filosofia dall'università di Messina.

L’imprenditoria che sa coniugare profitto ed etica

“Ricordo”, dice Brunello Cucinelli, "che quando raccoglievamo il grano la prima balla di fieno mio nonno la riservava alla comunità."

Ed è proprio alla comunità che lo circonda che si rivolge tutta la sua attività imprenditoriale, che è volta a fare profitto ma che è anche attenta a restituire.

"Un imprenditore che", come afferma Fabrizio D’Ascenzo - Preside della facoltà di Economia – “ha avuto il merito di sapere esportare l’eleganza italiana nel mondo restando sempre attento al contesto che lo circonda, dedicando, però, sempre un occhio di riguardo verso i giovani e prestando la massima attenzione al benessere dei suoi dipendenti e della comunità in genere… Un ‘mercante onorevole’ , come definito in occasione del conferimento del “Global Economy Prize” nel 2017, ossia di imprenditore che crea profitti ma con etica, dignità e morale, fabbricando manufatti in maniera da apportare il minimo danno possibile all’ambiente.”

Il momento che decise la fortuna dell’imprenditore umanista

Fu da un senso di profonda ingiustizia, dalla pena nel vedere umiliato il padre, che da contadino a operaio in città spesso venina offeso da un suo superiore, che nacque in Brunello Cucinelli l’esigenza di un’imprenditoria che rispettasse l’uomo nella sua interezza.

«Non si lamentava mai del compenso ma delle umiliazioni che subiva perché eravamo una famiglia di contadini”, racconta l'imprenditore-cavaliere, “Il dolore che allora provai fece nascere in me la determinata convinzione che nel futuro avrei voluto lavorare per la dignità morale ed economica dell’essere umano.

Allora aveva 16 anni e fu quello il momento preciso che segnò il suo destino, come imprenditore ma probabilmente anche come uomo.

Decise di cimentarsi nella produzione di maglioni in cashmere colorato, un prodotto fatto in Italia, di grande qualità, artigianalità e manualità.  Quella fibra preziosa di cui non conosceva nulla ma che lo attraeva proprio perché da essa poteva nascere una maglia da “lasciare in eredità di padre in figlio, in dono dalla nonna al nipote, e che potesse essere riparata e riportata a nuova vita”. Insomma, qualcosa che in un certo senso fosse legato al concetto del non consumare e quindi a quella sostenibilità oggi diventata imprescindibile.

La sostenibilità secondo Brunello Cucinelli

Sostenibilità anche nei confronti dei lavoratori che, dice l’imprenditore, “il sabato e la domenica non possono rimanere connessi e a cui assicuriamo salari un po’ più alti per tutti, senza differenze tra persone. Dipendenti che consideriamo anime pensanti e che come tali devono lavorare in luoghi curati e accoglienti, come a Solomeo dove, dice Cucinelli, “è sempre possibile alzare gli occhi e guardare il cielo. Questo è ciò che intendiamo per ‘Capitalismo umanistico’ e ‘Umana sostenibilità’ e crediamo che vi debba essere una sostenibilità ambientale, una sostenibilità economica, una sostenibilità culturale e una sostenibilità spirituale.

“La storia personale di Brunello Cucinelli, afferma nel suo elogio Alberto Pastore - Professore di Economia e Gestione delle Imprese - dovrebbe essere di ispirazione per tutti i giovani che stanno immaginando e progettando il loro futuro.”

Ai giovani: siate umili e coraggiosi!

Ed è soprattutto ai giovani che Brunello Cucinelli si è rivolto nella sua Lectio Magistralis.

Quei giovani che l’imprenditore accoglie nella scuola di alto artigianato contemporaneo per le arti e i mestieri di Solomeo dove, “come nelle antiche botteghe, l’insegnamento è pratico e svolto sotto  un maestro esperto. Frequentando questi corsi e ricevendo un compenso mensile, lavorando solo al mattino per 5 ore al giorno, molti giovani hanno potuto apprezzare il valore morale dell’artigianalità come forma d’arte, si sono appassionati e non temono più di parlare di un lavoro che ora amano."

Come spesso ricorda l’imprenditore, il lavoro è stato usato quasi come forma di punizione: ‘se non studi vai a lavorare!’. Invece, dice Cucinelli, “dobbiamo riportare all’artigianato la nobiltà del lavoro. Siamo i più grandi manifatturieri al mondo, ma i padri hanno trasmesso ai figli l’obbligo di avere paura. Se invece togli la paura e dai speranza il mondo sarà diverso.”

La sua scuola va così “diritto incontro alla rinascita gloriosa del nostro artigianato, rendendo dignità morale ed economica al lavoro artigianale così che nessun giovane si debba mai più vergognare di dire: ‘faccio il sarto’, ‘faccio la sarta’.” E poi, sempre rivolto ai giovani: "Siate, educati, garbati, modesti e nei grandi ideali cercate di essere inflessibili.  Cercate di essere umili e coraggiosi. Siate idealisti affascinati,  fatevi illuminare dal cielo e dalle stelle e siate persone per bene."

Un moderno mecenate

"Se a questo impegno morale" - afferma D’Ascenzo - "si aggiunge anche l’attenzione alle bellezze
che ci circondano, otteniamo una pregevole rappresentazione del moderno mecenate."

“Crediamo molto nei luoghi dove si vive e lavora”, dice Cucinelli. “ A tal fine, in tanti anni di lavoro, abbiamo restaurato il mio amato Borgo di Solomeo… Siamo stati prevalentemente conservatori e paesaggisti perché abbiamo fatto in modo che i giardini, i parchi, i campi agricoli fossero costantemente in dialogo con l’edificato; siamo stati solo in piccola parte costruttori limitando il più possibile il consumo di suolo per dotare il borgo di luoghi dello spirito e della cultura, quali il Teatro, l’Accademia, le scuole, la Cantina e il Monumento alla Dignità dell’uomo” a cui presto si aggiungerà la Biblioteca universale di Solomeo.

 

Uomini come custodi del Creato

Rispetto dell’uomo ma anche del pianeta, o meglio del Creato come dice Cucinelli: “sostituire il consumo con l’utilizzo, e commisurare l’utilizzo con le vere esigenze della vita pensando alla rigenerazione spontanea delle fonti energetiche naturali. Non dovremmo utilizzare più di quanto è necessario e naturale. Mi piace un utilizzo garbato, mi piace pensare che il mondo possa continuare spontaneamente a rinascere come è stato per secoli. E credo sia oggi il tempo di un nuovo e contemporaneo contratto sociale con l’intero Creato.”

Uomini come custodi del Creato, “perché forse in ogni più piccola azione di gentilezza nei riguardi delle cose che possediamo e di quelle che condividiamo con gli altri c’è il seme di un Creato più amabile.” Ecco un altro termine caro all’imprenditore: la gentilezza. Quella gentilezza che, rivolgendosi ai giovani in sala, l’imprenditore umbro esorta a coltivare perché c’è “un’intelligenza per lo studio e una per l’anima.

 

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