Bolzano danza, dal 13 al 29 al via la 38esima edizione

Spettacolo
Foto: Marc Domage

Apre domani il Festival Bolzano danza, organizzato dalla Fondazione Haydn di Bolzano e Trento. Un'edizione intitolata No Limits con 38 appuntamenti, fino al 29 luglio, tra cui 11 prime nazionali, 5 prime assolute e 4 coproduzioni. Si inizia con Corps Extrêmes, l’ultima creazione di Rachid Ouramdane, alla ricerca della perdita di confine tra arte e sport su una vera parete di arrampicata

Gli appuntamenti

Creature performanti, sportive, acrobatiche, danzanti. Non pone limiti al pensiero sul corpo la 38^ edizione del Festival Bolzano Danza, organizzato dalla Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, in programma dal 13 al 29 luglio nelle sale del Teatro Comunale, al Parco dei Cappuccini, sui Prati del Talvera, al NOI Techpark, alla Fondazione Antonio Dalle Nogare e in Val Gardena, nella splendida cornice della Forcella del Sassolungo. In totale 38 appuntamenti di cui 11 prime nazionali, 5 prime assolute, 4 coproduzioni a cui si aggiungono un panel alla Salewa Conference Hall dal titolo Tra danza e sport: creature performanti, proiezioni di film documentari e incontri con gli autori.

Corps Extrêmes

Non poteva che essere Corps Extrêmes, l’ultima creazione di Rachid Ouramdane, ad aprire il Festival al Teatro Comunale il 13 luglio h. 21 (prima nazionale). Autore amatissimo dal pubblico di Bolzano Danza di cui in passato è stato anche guest curator, l’attuale direttore del parigino Théâtre de Chaillot porta sul palcoscenico avventurosi danzatori, artisti aerei, climber e highliner alla ricerca della perdita di confine tra arte e sport su una vera parete di arrampicata. Una sfida verticale, collettiva, finemente coreografata e di grande impatto.

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Les Traceurs

È una declinazione di abilità, coraggio, concentrazione in sintonia con il paesaggio Les Traceurs, performance del famoso highliner, moderno funambolo, Nathan Paulin sulla slackline a diversi metri di altezza sulla Forcella del Sassolungo in Val Gardena. Pensata da Rachid Ouramdane, autore anche della colonna sonora, Les Traceurs apre una riflessione sulla capacità di rispettare i luoghi nei quali gli sport vengono praticati nonché ipotizza una nuova ‘lettura’ del paesaggio che li accoglie (14 luglio, Forcella del Sassolungo, h 16).

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