Morto Richard Benson, il musicista cult dell'underground romano aveva 67 anni

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L'annuncio della scomparsa è stato pubblicato sui suoi profili social. "Richard ha lottato come un leone anche questa volta contro la morte e purtroppo non ce l’ha fatta. Ci ha lasciato. L’ultima volta però ci ha detto: ‘Se muoio, muoio felice’”, si legge sulla sua pagina Facebook. Da tempo ricoverato in una clinica, aveva annunciato di essere al lavoro su un nuovo album

È morto il musicista Richard Benson. Personalità culto della scena underground romana, lo scorso 10 marzo aveva celebrato il suo 67esimo compleanno. “Carissimi amici ed amiche, dobbiamo purtroppo darvi la notizia più brutta possibile. Richard ha lottato come un leone anche questa volta contro la morte e purtroppo non ce l’ha fatta. Ci ha lasciato. L’ultima volta però ci ha detto: ‘Se muoio, muoio felice’”, si legge sull’annuncio della scomparsa pubblicato sui suoi canali social ufficiali. Nel 2016, in un video pubblicato da Repubblica, insieme alla moglie aveva chiesto aiuto ai fan chiedendo donazioni per curare alcuni problemi cardiocircolatori. Aveva poi annunciato di essersi ripreso l’anno successivo. Da tempo era ricoverato in una clinica.

La carriera 

Benson suona in diversi gruppi durante la sua gioventù, prima di approdare nella band rock-progressiva Buon Vecchio Charlie all’inizio degli anni ’70. L’esperienza sarà breve: i membri entrano in altre realtà musicali, mentre Benson continua a esibirsi come solista. Negli anni ’80, insieme a Renzo Arbore, approda in televisione nel programma di culto ‘Quelli della notte’. Da lì in poi le sue partecipazioni televisive e radiofoniche si moltiplicano, in parallelo alla carriera musicale. Negli anni ’90 diventa voce di Radio Rock, dove conduce la sua trasmissione, e viene chiamato da Carlo Verdone per un cameo nel film Maledetto il giorno che t’ho incontrato.

Gli anni 2000

Nel 2000 Benson cade da Ponte Sisto, a Roma. La dinamica non è mai stata chiarita del tutto: c’è chi parla di un incidente, chi – lo stesso Benson – di tentato omicidio, chi di un suicidio non riuscito. Ancora una volta insieme ad Arbore, nel nuovo millennio entra a far parte della trasmissione radio ‘Per voi giovani’. Inizia anche a scrivere per varie testate musicali, come Ciao 2001 e Nuovo Sound. Partecipa al programma Rai ‘I Salati’, una sorta di spin-off ironico del reality show ‘L’isola dei famosi’. Nel 2013 apre il suo canale online, RichardBenson TV, dove lo si poteva vedere parlare di musica e artisti. Nel 2015, con un nuovo contratto discografico siglato con INRI – etichetta indipendente di Davide Pavanello dei Linea 77 – pubblica l’album L’inferno dei vivi, prodotto dai Tiromancino. L’ultimo disco, Duello madre, uscirà un anno dopo. Benson aveva recentemente annunciato di essere al lavoro su un nuovo album che avrebbe dovuto riportarlo alle origini musicali.

Il mistero sulle origini inglesi

Per molto tempo si è pensato che Benson fosse nato nel Regno Unito. Fino a quando si sono diffuse voci secondo cui in realtà il cantante sarebbe nato in Italia e avrebbe utilizzato una versione anglofona del suo vero nome a scopo promozionale. La moglie, Ester Esposito, nel 2016, aveva però fatto vedere il passaporto del marito, che riportava come nome ufficiale Richard Philip Henry John Benson. Nel 2020, il manager del cantante, Gianfranco De Angelis, aveva mostrato il suo certificato di nascita, ritirato dall'ambasciata inglese a Roma. 

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