Nek rompe il silenzio sull'incidente alla mano di un anno fa: "Non riesco più a suonare"

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Il cantante ha rivelato di non aver ancora recuperato pienamente la mobilità della mano. “È all'80% della sua funzionalità”

Nek non riesce ancora ad utilizzare al meglio una delle sue mani, dopo il brutto incidente di oltre un anno fa. Per questo motivo il cantante e musicista, che spesso si accompagna con la chitarra, ha ammesso di non riuscire più a suonare.

Nek, la funzionalità della mano

Nek è stato ospite di Che tempo che fa, per parlare con Fabio Fazio del suo libro “A mani nude”, nel quale si racconta partendo dall'incidente di un anno e tre mesi fa che ha messo a rischio la funzionalità della sua mano. “La mia mano ora è all'80% della sua funzionalità. Non riacquisirò forse la capacità che ha la mano destra, però sto abituandomi e tornando a essere un musicista" ha rivelato durante il programma. "Non riesco ancora a suonare la chitarra – aveva confermato in un'intervista al Resto del Carlino -, ma posso farlo con la batteria, il basso e il pianoforte. È già importante che sia tutta intera: ho rischiato di perdere medio e anulare".

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Nek racconta l'incidente

Nel libro Nek ha spiegato nei dettagli come è accaduto l'incidente. “Mi sono tagliato la mano con una sega circolare in un momento di distrazione. Tutte le dita sono rimaste danneggiate ma, in particolare, l’anulare è quasi saltato via e il dito medio per metà, ma dopo oltre undici ore d’intervento sono riusciti a salvarmi la mano” aveva spiegato il cantante tempo fa. “Se fossi rimasto più del dovuto nella mia casa in campagna, in attesa dei soccorsi, nel peggiore dei casi sarei morto dissanguato, nei migliori avrei perso i sensi. Invece, ho avuto il sangue freddo di prendere l’auto e di guidare fino al Pronto Soccorso di Sassuolo”, ha aggiunto. "La mattina rimettere in azione la mano non è semplice. Ho ancora dei momenti di sconforto. Per me che non ho pazienza, è una prova ancora più dura”, aveva rivelato. Fondamentale è stato il sostegno della sua famiglia. “Questo incidente mi ha insegnato a valorizzare ogni singolo giorno come se fosse il primo”. Al Corriere aveva spiegato di aver capito l'origine dell'incidente. “Dopo un’attenta analisi di quello che ho vissuto credo che l’incidente sia il frutto anche del lockdown che stavo vivendo e nel quale siamo stati tutti messi a dura prova. Un iperattivo come me in gabbia impazzisce”. E poi ancora: “L’incidente è improvviso. Il sangue, poi il dolore, la paura, lo shock. La corsa verso l’ospedale. La mano squarciata. La possibilità di non recuperarne l’uso. Che vuol dire perdere la funzionalità di una mano per un musicista? La stessa mano che ha sempre usato per suonare, comporre, creare?”.

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