Penelope Cruz, mamma anti-social: “Troppo pericolosi”

Spettacolo

Camilla Sernagiotto

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L'attrice non intende far utilizzare ai propri figli i social media fino a quando non avranno compiuto almeno l'età di 16 anni, d'accordo con il marito Javier Bardem. L’ha dichiarato durante un'intervista concessa al programma CBS Sunday Morning. “Sono troppo giovani per avere un cellulare e sicuramente non vogliamo che abbiano accesso ai social media finché non saranno più grandi”, ha affermato. Leo e Luna, rispettivamente di 10 e 8 anni, sono i figli che la diva spagnola ha avuto dal collega e connazionale

Penelope Cruz è contraria all'utilizzo dei social media da parte dei bambini, per questo motivo lei e il marito, Javier Bardem, sono concordi nel non fare usare ai propri figli i social network fino a quando questi non avranno compiuto almeno l'età di 16 anni.

“Troppa violenza senza protezione per le loro giovani menti in formazione”, ha spiegato l’attrice.
L’ha dichiarato durante un'intervista concessa al programma CBS Sunday Morning. “Sono troppo giovani per avere un cellulare e sicuramente non vogliamo che abbiano accesso ai social media finché non saranno più grandi”.

Leo e Luna, rispettivamente di 10 e 8 anni, sono i figli che la diva spagnola ha avuto dal collega e connazionale Javier Bardem, con cui è sposata dal 2010.

Secondo la madre e il padre, sarebbero troppo piccoli per essere esposti alla violenza digitale. Ma non solo secondo la madre e il padre: anche secondo il buon senso e pure secondo le regole che stanno alla base dei social network, molti dei quali non accettano utenti di età inferiore a una certa soglia anagrafica prestabilita (benché ci sia molto menefreghismo al riguardo, ahinoi).

Le parole di Penelope Cruz si spera possano aiutare a sensibilizzare i tantissimi genitori che invece non sembrerebbero avere le stesse accortezze dei due attori, dato che permettono ai figli anche giovanissimi di accedere a Facebook, Instagram, Twitter, TikTok e via dicendo. Benché, lo ricordiamo, la maggior parte dei social network non si rivolgano a utenti di età inferiore ai 13 anni, proprio secondo il regolamento che sta alla base.

E se non vi bastassero i regolamenti dei social network, sappiate che un’altra celebrità ha preso le stesse posizioni di Penelope Cruz. Non un attore, non una popstar ma comunque una star pop (nel senso di cultura pop): parliamo di Bill Gates in persona.
Proprio lui ha proibito il cellulare ai suoi figli fino a quando non sono arrivati al compimento dei 14 anni ma anche dopo il 14º genetliaco dei Gates Junior, il patron di Microsoft ha imposto severe regole, come ad esempio lo schermo spento quando si è a tavola e quando si è a letto, come sottolinea Roberta Scorranese in un articolo uscito sul Corriedre della Sera di oggi, 23 dicembre.

Scorranese, partendo dalla dichiarazione di Penelope Cruz, ha approfondito l’argomento, interpellando un esperto.
“Cruz fa benissimo. Anzi, questa decisione la prendono anche numerosi manager della Silicon Valley”, ha affermato il pedagogista Daniele Novara, intervistato per l’occasione da Roberta Scorranese per il Corriere.

Un tema che sta a cuore a Penelope Cruz

Il tema del rapporto bambini-social è un argomento molto caro a Penelope Cruz, che a più riprese l’ha trattato. Utilizzando come mezzo di comunicazione per condividere la propria opinione i suoi social network, chiaramente…

Ma questo non deve sembrare un controsenso, tutt'altro: l'attrice non è contraria ai social media in generale ma sta esprimendo la propria opinione circa un utilizzo errato e pericoloso dei social, quello da parte di un target troppo giovane.


Tempo fa Penelope Cruz aveva postato sulla propria pagina ufficiale di Instagram il pensiero dello psicologo Jonathan Haidt: “Internet non è stato creato pensando  ai bambini, eppure un terzo degli utenti sono sotto i 18 anni. Se lo avessimo fatto, oggi la Rete sarebbe così?”.

La protagonista dell’ultimo acclamato film di Pedro Almodovar, Madres Paralelas, ammette comunque di non essere troppo in confidenza con smartphone e social media.
Ciò che prova nei confronti di entrambi è una certa diffidenza, motivo per cui lei stessa se ne serve “pochissimo e con molta circospezione”.
Ma se un adulto è in grado di utilizzarli poco e con circospezione (ossia con buon senso), un bambino e un adolescente potrebbero non avere le stesse accortezze poiché gli mancano gli strumenti di giudizio necessari.
L'attrice si è soffermata proprio sul capitolo tecnologia-teenager, sottolineando come a suo parere il bombardamento tecnologico a cui i giovani sono perennemente esposti oggigiorno possa essere estremamente pericoloso.

“È come se il mondo intero stesse facendo un esperimento su di loro: vediamo un po’ che succede se esponiamo dei ragazzini a un bombardamento di tecnologia senza alcuna protezione”, ha affermato Cruz ai microfoni del Sunday Morning di CBS.

La sua preoccupazione ruota attorno a un grande bug della rete, un bug non tecnologico ma psicologico: la mancanza di protezione.
“Non c’è nessuna tutela per loro, per le loro giovani menti in via di formazione… non c’è alcuna attenzione a quanto sui social venga modificata la percezione che i ragazzi hanno di loro stessi, a quanto ogni cosa diventi oggetto di bullismo… Mi dispiace moltissimo per gli adolescenti di oggi.  Io e Javier cerchiamo di proteggere la salute mentale dei nostri figli ma ci rendiamo conto di far parte di una minoranza”.

 

Di seguito vi proponiamo il post pubblicato alcuni mesi fa da Penelope Cruz su Instagram, con le parole dello psicologo Jonathan Haidt relative proprio a questo tema.

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