L'attore ha annunciato la nascita, a sorpresa, di un maschietto
Fiocco azzurro per James Van Der Beek, celebre protagonista di Dawson's Creek. L'attore 44enne e la moglie Kimberly Brook hanno infatti dato il benvenuto ad un maschietto.
James Van Der Beek, l'annuncio
"Siamo onorati e felicissimi di annunciare la nascita di Jeremiah. Dopo gli ultimi due aborti spontanei, abbiamo tenuto segreta questa gravidanza", ha spiegato l'attore su Instagram. L'ex interprete di Dawson Leery ha così pubblicato una serie di scatti del nuovo arrivato tra le braccia di mamma, papà, fratelli e sorelle. La coppia, infatti, ha già altri cinque figli: Olivia (11 anni), Joshua (9), Annabel (7), Emilia (5) e Gwendolyn (3). “Quando ho scoperto che stavamo aspettando un altro figlio, ero terrorizzato – ha spiegato ancora James Van Der Beek - Un medico, in Texas, ha capito che gli aborti erano dovuti ad una insufficienza cervicale”. I due, infatti, in passato hanno dovuto affrontare il dolore di ben cinque aborti, di cui due tardivi. Per questo motivo James e Kimberly hanno aspettato che la nascita avvenisse nel migliore dei modi per poter dare l'annuncio. “Kimberly si è sottoposta ad un semplice cerchiaggio, così tutto è andato bene fino alla fine e ha potuto partorire naturalmente nel ranch. I libri di medicina dicono di prendere in considerazione il cerchiaggio dopo tre aborti, ma il nostro medico consiglia già dopo uno. Spargete la voce” ha voluto far sapere l'attore ai suoi fan. E infine: “A tutte le persone della nostra comunità che sapevano del nostro viaggio e hanno rispettato il nostro desiderio di privacy... Grazie. Che lo stesso rispetto e karma vi possa ritornare mille volte".
James Van Der Beek, i dolori del passato
Un dolore, quello dell'aborto, che negli anni James e Kimberly hanno provato per cinque volte. “Nella nostra relazione, abbiamo vissuto tre aborti che ci hanno spezzato il cuore” raccontò nel 2018. “Bisogna smettere di colpevolizzare le madri, come se avessero una responsabilità. Dobbiamo eliminare lo stigma, nessuno deve vergognarsi. È straziante, lo so, ma non giudicate il vostro dolore e non provate a razionalizzarlo con luoghi comuni. Lasciatevi attraversare e dategli il giusto spazio. Ogni bambino porta con sé la propria energia e le proprie lezioni. Quelli che abbiamo perso ci hanno regalato diversi pezzi di un unico puzzle. E se oggi posiamo godere di questo dono meraviglioso, è anche grazie a loro”.