Spettacolo dal vivo, per l'AGIS c'è un' inversione di tendenza
SpettacoloSegnali di ripresa dopo la fine della limitazione della capienza dei teatri. Ne parliamo con il direttore dell' Agenzia generale dello spettacolo
I numeri complessivi devono ancora essere elaborati, ma i commenti sono positivi all’indomani del primo fine settimana in cui le limitazioni di capienza sono cadute e i luoghi dello spettacolo nelle zone bianche possono tornare a vendere biglietti per riempire tutti i posti. Questa voce ottimista è di Domenico Barbuto, direttore esecutivo dell’AGIS, che rappresenta gli imprenditori dell’esercizio cinematografico e delle attività della prosa, della musica, della danza, dello spettacolo popolare.
È andata bene -valuta il dirigente- C’è un’inversione di tendenza importante, che trae la sua forza dallo strumento del Green pass e delle vaccinazioni: da quando è entrato in vigore il certificato verde e poi si è passati al 100% della capienza stiamo vedendo un incremento di pubblico. Non ci aspettiamo però l’inversione di tendenza netta da un giorno a un altro, perché sarà importante far percepire la sicurezza dei luoghi di spettacolo: erano sicuri anche quando non vigeva il Green pass e abbiamo dimostrato che non ci sono stati focolai in quei posti.
Ci aspettiamo dunque che l’inversione di tendenza ci porti nei prossimi mesi al pienone. Abbiamo segni importanti dalla Scala di Milano, che nei giorni dall’11 ottobre, primo giorno di capienza massima consentita al 100%, al 17 ottobre, ha venduto 3500 biglietti in più rispetto a quanti ne aveva già venduti per riempire al 50%. Dal Massimo di Palermo ci hanno riferito per sabato scorso di un teatro praticamente esaurito. Segni importanti arrivano anche dallo Stabile di Torino. Queste cose ci fanno pensare a un ritorno alla normalità.”
Quali sono le particolarità del comparto dello spettacolo dal vivo rispetto al cinema, per esempio?
“Sono tante, soprattutto sul palcoscenico- spiega il direttore esecutivo dell'AGIS-. La grande difficoltà è stata produrre spettacoli con restrizioni che erano oggettivamente contraddizioni in termini per lo spettacolo dal vivo. Dal 15 ottobre c’è l’obbligo di Green pass anche per i lavoratori e noi insistiamo affinché le linee guida della Conferenza delle Regioni liberino dagli ultimi vincoli che restano, come il distanziamento e l’uso della mascherina in attività in cui è improponibile utilizzarla. Bisogna superare queste difficoltà per offrire spettacoli in piena regola.”
Naturalmente ci sono luci e ombre. Vorrei chiederle di quei teatri che hanno molta difficoltà a riaprire e a mettere su una stagione.
“La difficoltà più grande è la sostenibilità economica, ma torno a dire che bisogna chiarire regole che oggi sono ancora confuse - insiste Barbuto-. Per esempio, non è chiarissimo se dobbiamo continuare a fare tamponi ai lavoratori nonostante il Green pass; non è chiaro neanche come ci si debba comportare sul palco e sotto il palco, nonostante la riapertura. Bisogna chiarire quelle norme che finora sono state necessarie per la prosecuzione delle attività, ma ora sono in contrasto tra loro.”
Come pensa che uscirà dalla pandemia il comparto dello spettacolo dal vivo?
“Uscirà sicuramente diverso - è la previsione del dirigente dell'Associazione generale dello spettacolo-. Sicuramente dovremo interrogarci su nuove modalità di proposta che faremo al pubblico per riportarlo in sala con decisione e convinzione. Dovremo anche pensare all’utilizzo del digitale, che nella fase passata ci ha accompagnato per mantenere vivo il rapporto con gli spettatori e nella nuova fase di riapertura dovrà aiutarci nella promozione e nell’avvicinamento del nuovo pubblico. Io credo che ne usciremo migliori, perché abbiamo capito tutti che la vita normale nelle città senza cinema e teatri non è proprio la stessa cosa.
Secondo me i cittadini valorizzeranno ancora di più queste attività e gli operatori del settore capiranno che dovranno offrire una proposta ancora più nuova e attenta alle esigenze del pubblico che tornerà nelle sale.”