Gabriele Corsi, la denuncia del conduttore del Trio Medusa sui social a difesa del padre
SpettacoloIl celebre conduttore radiofonico e televisivo ha postato sul proprio profilo di Twitter un messaggio di denuncia. Suo papà è stato derubato e da allora non parla più "perché si sente in colpa", ha spiegato il figlio. In rete si stanno moltiplicando i messaggi di solidarietà, con parole di affetto e di vicinanza ma anche con tantissime testimonianze analoghe di rapine, scippi e truffe ai danni di persone anziane che hanno portato a risvolti psicologici non trascurabili, anzi
Gabriele Corsi, celebre conduttore radiofonico e televisivo noto al grande pubblico per essere lo storico componente del Trio Medusa, ha postato sul proprio profilo di Twitter una denuncia.
"Ieri hanno rubato il portafoglio a mio papà", così incomincia il suo messaggio, a cui segue immediatamente la condanna di quel deprecabile gesto, chiaramente.
"Approfittarsi di una persona anziana e in evidente difficoltà" è per lui qualcosa per cui non ci sono abbastanza aggettivi dispregiativi per darne una definizione appropriata, riportando le sue. parole
Ma, oltre alla condanna da lui mossa, il conduttore ha aggiunto con estrema amarezza un dettaglio ulteriore di questa triste vicenda. Dettaglio che purtroppo accomuna tantissime vittime di scippi e rapine, specialmente se queste sono in età avanzata.
"Mio padre è da ieri che non parla 'perché si sente in colpa'", ha spiegato Corsi, concludendo il suo post con un sonoro "Ma non vi fate schifo?".
Tanta solidarietà in rete
Il tweet di Gabriele Corsi ha trovato in rete tanta solidarietà. E con solidarietà non intendiamo soltanto i moltissimi messaggi di conforto e di affetto che sul social network si stanno moltiplicando.
Purtroppo ci riferiamo anche alle innumerevoli testimonianze di chi ci è passato: in tantissimi, infatti, stanno riportando la propria esperienza, raccontando episodi del genere ai danni di genitori, nonni, zii e cari in generale, con particolare riferimento alla fascia anagrafica più "attempata". E le tante voci che si stanno unendo al coro di denuncia a cui ha dato il la Corsi stanno diventando la cartina di tornasole di una dura verità: la reazione è quasi sempre la stessa del padre del conduttore.
Un senso di colpa, un sentimento di disagio, una sorta di vergogna, questi sono spesso i peggiori danni che si arrecano a qualcuno quando lo si truffa o lo si rapina.
Danni che ci permettiamo di definire peggiori perché si radicano nella mente e nell'animo di chi li subisce. Tuttavia per moltissimi pensionati a cui capita questa situazione (che, prendendo in prestito le parole di Gabriele Corsi, anche noi non abbiamo abbastanza aggettivi dispregiativi per definire) bisogna sottolineare che il danno è anche materiale, dato che nel portafogli potrebbe appunto esserci la pensione con cui vivere.
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Esempi analoghi
Tra le tante testimonianze che stanno emergendo in rete in risposta al tweet di Gabriele Corsi si parla di borse scippate ma addirittura di automobili rubate quasi "sotto il naso".
"A mia madre hanno rubato la borsa dalla macchina parcheggiata al cimitero. Ho detto tutto. Purtroppo no, non si fanno schifo, finiamo con il sentirci sempre in colpa noi derubati", queste le parole di un follower di Corsi.
"Mio padre si allontanò di pochi metri dall’auto nuova. Il tempo di girarsi e gliela portarono via, proprio a lui che le aveva sempre comprate di seconda mano. L’assicurazione non rimborsò e lo incolpò di disattenzione perché denunciò la verità", è un'altra delle tantissime testimonianze.
E non mancano nemmeno parole di condanna relative a un altro flagello psicologico, ossia la truffa.
"Qualche anno fa mia madre ha subito una truffa per 1400 euro. Un tizio si era spacciato per amico di mio fratello al quale aveva 'venduto' un computer. Finse anche di chiamarlo davanti a lei...Mamma non si è più ripresa. Cosa augurare a questi sciacalli?"
Non ci sono abbastanza aggettivi dispregiativi per spiegare cosa augurargli, sempre citando Gabriele Corsi.